Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 49

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Or che la temperie del cerebro non sia anima, ma solo forma dell’instromento
dell’anima, è noto, perché l’uomo e l’animale, senza
mutarsi la temperie del cerebro, more di subitanea morte, et essendo
dal vapor nemico lo spirito infetto, subito vacilla e tramortisce;
e, stando gli spiriti nell’utero, la testa non ha senso, ma con
odori o fetori Galeno li revoca; anzi egli, con Aristotile, dicono
che il cerebro non sente. Quel di Smirne, a cui dice Galeno che fu
aperto il cerebro e non morì, dimostra che il cerebro non sia anima,
ma lo spirito che si nascose sotto il cerebello e nella spina, e
non esalò, come pensa Galeno, e poi ritornò alla casa riconciata,
il che non investigò egli, e però disse che lo spirito non era anima,
ma la temperie rotta. E la paura, che consiste nell’apprension del
male, che solo dalla ragione subito s’apprende, fa mancar l’ira e
l’animosità e la concupiscenza venerea in un subito. Dunque, tutti
li spiriti son l’istessi senzienti insieme.
Né s’adira l’uomo quando è battuto dal maestro e dal padre,
né vendetta piglia, se non quando per disprezzo è solamente tocco
o sputato o maledetto da altri. Conoscere il disprezzo, ch’è
quasi non ente, è atto della conoscente e non insensata virtù; e
commetter gl’imperii e signorie all’irascibile insensata, come fa
Galeno, è stoltizia, poiché quelle ragione e arte agognano, perché
l’uomo imparar desidera e vincere per immortalarsi e assicurarsi
contra gli altri e deificarsi: cosa di troppo senno. Similmente l’appetitoria
cuoce li molti cibi con calore assai, come perito cuoco, i
pochi con poco li prepara, distingue per lo corpo a tutte le parti,
il simile adducendo e il perduto ristorando; il che senza senso e
ragione non si fa.
Similmente appetisce il coito per eternarsi, e le belle femine
più ama, dove il seme meglio s’avviva e produce, e le giovani, non
le vecchie in cui s’ammorta; e questi atti son di ragion grande; ma
perché spesso nuoceno fuor di luogo e tempo e stato, fra sé dubita
lo spirito e di uno par due e tre. Si vede poi lo spirito gonfiare
il membro e muscoli e nervi, e non l’incorporea facoltà, perché
non li gonfiaria senza corporeità; onde è falso dire ch’essa faccia
tali atti. E Galeno confessa la spinal medolla e nervi ottici esser
pertugiati per transmandar lo spirito, ma poi trova la facoltà; e

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