Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 69

Precedente Successiva

pur gode lo spirito. Dunque è perché la scienza conserva ogni
cosa, et egli, provando il male e il bene, sa quel che deve seguire
o fuggire. Talché delle cose odiose pur è buona la sapienza, e conoscer
le serpi e febbri e ruine par bello all’animo, perché si fa perito
per quella via, quantunque insieme ripugni e desideri patirli
alcuna volta, onde parve a Galeno che siano due anime, e non è
così, ma negli oggetti vi è male e bene misti, e per l’uno si ripugna,
e per l’altro si vuole.
CAPITOLO 16
Se il senso fusse potenza passiva incorporea indivisibile,
come Aristotile dice, non potria sentir più che una volta,
né molte cose insieme e contrarie nelle loro sembianze;
ma al corpo sottile tutto questo conviene

Non solo Aristotile non può rendere ragione della posizione sua,
come, poiché la potenza è informata d’una forma sensibile, possa
ricever l’altra, se quella ch’è dentro lo proibisce, e dove riponga
quella che tenea per l’altra pigliare, e come, sendo passiva, possa
il proprio atto deponere, e spogliarsi del suo perfettivo a cui s’è
fatto uno più che di materia e di forma si fa, poiché nulla materia
può la sua forma scacciare senza che un altro agente glie la tolga,
né il fuoco il calore depone, né la terra il freddo, senza il contrario
agente che glie la tolga per forza, né sa dire come la mette in
oblio, e poi se la ricordi; ma, questo è peggio, come possa diversi
oggetti in un tempo sentire, e freddo e caldo e bianchezza e negrezza,
e di contrari informarsi, poiché essa è incorporea e indivisibile
potenza, e le specie son molte e divisibili.
Dicono che non sono contrari gli oggetti nella virtù conoscente,
ma sì bene tra loro. Ma questa è falsità grande, perché seguirebbe
che né anco la potenza li conosceria per contrarii, perché
ella tali giudica le cose quali se le rappresentano: però con occhiali
rossi mirando varie cose, tutte rosse le stima; dunque se non contrarii
in lei s’appresentano, senza contrarietà le stimarà. Ma come
può cose molte insieme sentire, non dicono in questa risposta.
Altri pensano che nell’organo, essendo corporeo, molte specie
s’appresentano, e l’unica indivisibile potenza le giudica e sente.

Precedente Successiva

Schede storico-bibliografiche