Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 86

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il pesce nemico o il pescator l’assale; e s’è visto cane, incontrato
da un altro, andar a trovar altri cani e menarli seco come soldati
a luoghi dove molti cibi aveva nascosto, e poi, fattisili amici,
servirsi del loro aiuto ad ancidere il nemico. Un cavallo, scrive Aristotile,
che portava riverenza alla madre, né mai la volse fottere,
ma dall’armentario sendo ingannato che con panno coverse la madre,
usò il coito e poi, scoverto il tratto, uccise per rabbia l’armentario,
e altri se stesso. E il cavallo Montedoro di Mario del
Tufo pur sempre usò questa riverenza alla madre. Lo schiratto,
per passare il fiume, si fa vela con la coda; molte volpi l’una con
l’altra si congiungono per questo fine. L’astuzia del ragno a pigliar
le mosche è stupenda: come fabrica la rete, ci fa le fila da tirarla;
si nasconde in secreto dove le fila finiscono, e incorrendo la mosca
alla rete la scote, e si communica per il filo al ragno il moto, et
esce a pigliarla con mille sillogismi.
Gli animali deboli vivono in republica contra i forti; l’api hanno
re, obedienza, le guardie, li fabricatori, i servitori, i sacerdoti
che sono i fuchi; con tanta diligenza fanno le celle loro che avanzano
le nostre. Pur le formiche provide sono da Salomone ammirate,
sì che ci manda alla scuola loro per imparare. Le renghe
hanno republica, re coronato, caminano a schiera, mettono l’infermi
in mezzo, cambiano stanze di state e d’inverno come fanno
gli uomini d’Etiopia e d’Arabia, e anticamente i Veienti in Italia e
i Tartari oggi. E così le grui hanno il capitano, il sergente, l’ordine
del caminare e fermare; la più forte guida e tutte a vicenda; e
vigila la guardia con la pietra in mano per non addormentarsi. Li
leoni perdonano agli imbelli, abbattono i superbi, si ricordano de’
benefici, tanto che in Roma non volsero divorare un condennato
che dentro un antro aveva la spina dal piede ad uno di quei leoni
cavata fuori. Gli elefanti hanno tutte queste generosità e più senno;
combattono con arte, imparano la lingua, fanno patti con noi,

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