Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 93

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e uomini ad uccidersi, non però sarà questo argomento fallace,
perché questi, diffidando della vita nobile e commoda, s’ammazzano,
altra vita nella fama o nell’essere cercando, perché non s’annichilano,
ma mutano essere. Ma i filosofi e gran religiosi sprezzarono
la vita presente e l’onore, non per non poterli avere, ma
come cose vili, tirati dalla bellezza di cose nobili che la filosofia o
la rivelazione mostrò loro convenirsi.
Dopo questo, l’uomo nasce nudo, inerme, con poca industria,
piangendo, senza saper lattare e magnare, né aiutarsi; e tutti gli
altri animali vestiti di squame, di piume, di pelo, armati di denti,
di corna, di spine, di unghie, d’artigli, di rostro, e sanno subito caminare,
magnare e aiutarsi; e nondimeno l’uomo fra poco tempo
tutti gli animali vince, e si veste de loro pelli e magna le loro carni,
e li doma e cavalca, e s’arma delle loro armi, usa la lor forza come
sua. Si veste d’oro, d’argento, di ferro, e nuota in mare, vola in
aria come Dedalo, corre per terra con li piedi suoi e delli animali,
e tutto il mondo camina per acqua, vincendo l’onde superbissime
e i fieri venti come signore del mare, e tutti i metalli al suo uso doma
e stende e opera. Degli arbori fa navi, stanze, sedie, casse, fuoco;
si mangia i lor frutti e si serve delle foglie e fiori a spassi, a medicina.
Usa le pietre, monti, selve a suo gusto, e pare essere il signore
del mondo non che degli animali.
Ora qual animale forte e sagace può far quel che fa l’uomo
inerme, nudo, debole e timido, né una minima parte di queste?
Mi dirai: l’api si fanno republica come l’uomo, gli elefanti la religione,
i ragni le reti così sottili che non fa l’uomo, altri li nidi, altri
la guerra usar bene sanno. E io ti dico che tutte quante cose
fanno gli animali, fa l’uomo e assai più, ché esso instituisce repubbliche,
fa leggi e città, e tempii, religione a Dio, medicina meglio
che i cani, ibice e ippopotamo. E se ognun di loro ad una cosa
sola, et egli a mille è buono. Pur fa le reti per gli augelli come il
ragno, le celle come l’api, la milizia come grui e pesci, e da tutti
piglia esempio e migliora ogni loro arte e industria; e vince la forza
dell’elefante, che porta sopra una torre d’uomini, lo doma e comanda,
e così al leone; uccide e magna le balene.

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