Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 289
ponente; laonde si fermano. Per esservi tanta copia
d'essalatione in aria, che fa stella tale talmente lucente,
si fanno mutationi straordinarie nelle cose terrestri, così
come per poco spatio mancando la luce solare negli ecclissi
dona segni di molta varietà, sendo il Mondo aggiustato
come un horologio, dove ogni cosa giunta e tolta fa mutanza.
Però carestia guerre et mortalità, più nelli grandi huomini
segnata da noi - benché sia in tutti -, le comete predicono,
non potendo elle farsi se non per gran caldo; et aggiungendo
anchora la lor luce esse nell’aere che gli animali
spirano, vengono a mover ira, desiderio di vendetta, guerra,
fastidio delle cose presenti, amor delle nuove et altre passioni,
onde vengono l’operationi che mutano le cose del
Mondo. Et con la siccità fanno carestia, onde nasce la
pestilenza.
[(AVERTIMENTI.
a. Si fanno le comete di vapori illuminati et non accesi, come
disse Aristotele, perché s'ecclissano e durano un anno, il che alle
accese non può avvenire.