Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 93
spirituale. E che sia vero pur i fanciulli cantorono, (quando entrò in
Hierosolima su l’asino con quell’apparato regio che Zaccaria predisse
del Messia), Benedictus quia venit regnum David patris nostri. Et
Christo li lodò contro li farisei che mormoravano di questo, dicendo
a loro: Si tacebunt hi, lapides clamabunt. Dunque accettò il regno in
quelli che lo ricevevano, non in chi non lo ricevea, perché non per
forza havea d’acquistarlo, ma per raggione. Et Isaia disse: Super
solium, David, et super regnum eius sedebit, ut confirmet illud, et corroboret
in iustitia, et iudicio a modo, et usque in sempiternum. Et questo
è chiaro, che sempre l’andò corroborando nel suo vicario, egli
stando con noi usque ad consummationem seculi. E così si vedrà
meglio, come disse Tobia, cap. 14, Gaudebunt in ea omnes gentes terrae
adorantes regem Israel. Né mai si trova che la Scrittura ponghi
dominij separati nel regno del Messia, che lo faccia solo spirituale,
ma sempre parla d’ogni potestà, come si è visto. Dunque è violenza
asserire che questo David habbia solo la spirituale potestà, mentre
resuscita con quella che haveva, e con quella che non haveva.