Tommaso Campanella, La Città del Sole, p. 34

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uscendo dalle quattro porte, le quali hanno le strade
di mattoni fin al mare per condotta delle robbe e faciltà delli
forastieri. Alli quali fanno gran carezze, li donano da mangiare
per tre giorni, li lavano li piedi, li fan veder la città e
l’ordine loro, entrare a consiglio e a mensa. E ci son uomini
deputati a guardarli, e se voglion farsi cittadini, li provano un
mese nelle ville e uno nella città, e così poi risolveno, e li ricevono
con certe cerimonie e giuramenti.
L’agricoltura è in gran stima: non ci è palmo di terra che
non frutti. Osservano li venti e le stelle propizie, ed escono
tutti in campo armati ad arare, seminare, zappare, metere,
raccogliere, vindemiare, con musiche, trombe e stendardi; e
ogni cosa fanno fra pochissime ore. Hanno le carra a vela, che
caminano con il vento, e quando non ci è vento, una bestia

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