Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 355

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la sua tenuità diventa rossa, perché spogliata dal
bianco si mostra il volto materiale in ogni cosa. Ma la
parte più cotta et fecciosa si fa negra, et questa
lo spirito ripone nella milza, che da lui hebbe origine, et
si nutrica del meglio per scacciare il peggio poi con utile.
Et la parte schiumosa sopranatante, in cui gran caldo
rimane - et però è gialla -, vien posta nel fiele da lui nato
et nudrito, per dove quando è pieno si spande alle budelle;
et quelle sentendo la sua amarezza vengono strette dallo
spirito per opra delle fibre, dalle quali sono intessute. Onde
ne segue questo bene, che si manda fuori lo sterco, così
come per scacciar la velenosa medicina lo spirito scaccia
ancho le feccie et humori velenosi tirati dalla medicina loro
simile, irritato et involto in tante fatighe, che non prenderebbe
se non fosse così stimolato dalla paura.
Dalla parte liquida et pura di esso sangue se ne cava la
cenere, della quale son fatte le reni, et si nutriscono. E 'l
sangue misto col sero passa dalla porta dentro la vena
cava, che sono unite nel fegato, dove il siero serve per
vehiculo; et fatto quest'officio la parte sua più salsa, uscendo
per due rami della vena cava distesa sopra la spina interiore
insieme con l’arteria magna, si cola per li reni lasciando
quivi la parte cineritia, et se ne va per due altri canali

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