Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 453

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rugiadoso carnoso e membranoso, come dell’olio del vaso e di que
che ha inbibito il lucigno et al fin del corpo del lucigno etc.
b. Partendosi il spirito resta il corpo integro; dunque non è
sua forma, perché il legno perdendo la forma si disface e così ogni
ente. Dunque l’anima che Dio dona non è forma pendente dal
corpo, altrimente ei non restarebbe. Quinci si vede che la resoluzione
non si fa in quatro elementi, ma in altri enti mezzani; e se
in agua et aer si disciolge il composto, questa non è ultima resolutione,
ché l’ultima si fa in fuoco e terra, ma mezza. E non si
nutrica l’animale, come pensò Aristotele, de gli elementi che son
sui simili, perché dalle possanze degl’elementi sarebbe disfatto.]

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