Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 457

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[AVVERTIMENTI.
a. Santo Agostino De divinatione daemonum dice che questi
indovinano perché sono involti in un corpo sottile, atto a patire
e sentire ogni cosa così.
b. Il senso è principio della conoscenza e certezza, e conosce
il suo inganno per l’altro senso, come il viso dal tatto è insegnato
ch'il remo in acqua non è rotto, come appare; o da una altra visione
fatta poi, com'appare fuori dell’acqua; quindi ci muove a
investigare perché così pareva. Dunque la prima certezza è dal
senso, perché ancora tutto quel che ci imaginiamo o escogitiamo
o con la raggione investighiamo l’habbiam per incerto fin a tanto
che l’esperienza del senso ci certifica. Così il Mondo
Nuovo fu incerto fin al tempo del Colombo, che lo trovò etc. Non
perché il senso s'inganni seguita che non vi sia scienza, come dice
Sesto Empirico, poiché questo ancora conosce il senso, cioè
che egli alle volte s'inganni, e si corregge con l’altre volte o con
gli altri sensorij o con sensi de i altri huomini. Ma di questo dissi
in Metafisica.

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