Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 481

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[DISCORSO SESTO]
Dell’imaginativa.
A questa intelligenza segue l’imaginativa, che è un altro
atto del medesimo spirito, il quale dalle cose cognite per
senso presente et anticipato fabrica le figure et imagini
delle incognite, quando è retta. Così noi c'imaginiamo
Inghilterra contemplando Sicilia. l’imaginativa è un discorso,
il qual piglia per imagine non la cosa
sensata, ma la pensata col discorso o intelletto, per mezzo
delle cose note a loro. Io mi figuro il centauro, pensando
qual’è il cavallo et l’huomo armato. Et perché le cose del
pensiero più moventi sono le sensibili et corporali, però
l’imaginativa con le figure corporee per lo più le cose rappresenta.
Onde i poeti figurano le virtù con l’imagini di

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