Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 537

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Tutte queste febri si possono fare d'ogni humore.
Et spesso avviene che lo medesimo humore si fa in due parti
del corpo, delle quali l’una si move più presto dell’altra,
et è di maggior afflittione, peroché l’humore è
più debole; quindi è che si può purgar l’uno senza l’altro.
Et spesso avviene che il medesimo humore si raccende
una et due volte il giorno, imperoché hoggi accendendosi
n'essala di lui gran parte conversa in vapori per forza di
gran fervore detto febre, et dimane se n'aggiungono sopra
le sue reliquie altre parti che s'assottigliano del grosso
della minera et s'accendono non così presto et con manco
afflittione, senza che lo spirito si metta a fatigare sopra
il grosso minerale. Et può stare che le reliquie di quel
d'hoggi, rimaste fuori di vasi non bene espurgate, si raccendino
dimani, et poidimane si riserbi la guerra
con l’humor principale et si raccenda nel mezzogiorno.
Tutte queste febbri si fanno con rigore e tremore nel
principio, imperoché, sentendo lo spirito l’acrimonia dell’humore,
si ritira in dentro verso il cuore fuggendo quasi

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