Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 186

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contra lo stato, e però diciamo delli buoni e tristi predicanti, posponendo
l’unione e disunione de regni e loro particolarità al fine.

E i mali che si fanno contra i congiurati, cioè occisioni, rompimenti
di capitoli ecc., tutti in uno dì si devono fare, e poi i benefici
ad uno ad uno con tempo interposto.
Per non congiurare i baroni
fiatut supra, perché mai può prevalere l’eresia o ribellion senza lor
aiuto, come provai altrove. Però i Viceré non possano tenere essi le
fortezze, ma li castellani che con loro non accordino, e quando li
mandano a governo siano baroni, e la baronia perdenda, in tal rischio
assicurando: però li Spagnuoli in Italia e l’Italiani in Spagna si
devono mandare.

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