Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 240

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XXIII
Della Germania
Dei popoli nemici dove il Re ha pretendenza, primo conviensi
dire delli Germani, dalli quali si può temere dispiacere, perché la casa
d’Austria quivi è potentissima, e da essi è il ramo di re di Spagna.
Però bisogna sapere che a casa d’Austria solo amici sono i Cattolici,
come Baviera e gli arcivescovi e pochi altri, e questi è necessario
sempre più collegarli non solo con la religione, ma con li matrimonii
e altre leghe, e disunire il marchese di Brandeburgh, il Langravio e il
conte Palatino e il duca di Sassonia dalle republichette di Germania,
il che è agevole mettendo fra loro qualche gelosia di stato, dalla quale
le città libere sono sempre stimolate. Pertanto esse mai soccorrono a
tempo giusto all’Imperatore contra Turchi, primo perché l’Imperatore
vuol acquistar per casa d’Austria l’Ongheria e dona a Spagna i feudi
vacanti e non per l’imperio germano. Secondo, perché temono che
essendo l’Imperatore aggrandito di forze non soggioghi poi loro in
servitù, talché si servono di lui per capo per star unite, ma non servono
a lui, e da se stesse leggi e religioni si fanno, come Norimberga,
Vitimberga, Spira, Argentina, Frisia, Francfort e altre, che sono assaissime.
Al re di Spagna in parte giova tal divisione, con ogn’altra de
strani, e in parte nuoce, perché il Turco ha occupato la Bosnia e Croazia
e Ongaria dalli Austriaci, e può arrivare ad Austria, e se Germania
perde sotto li auspicii d’Austria, potrian fare imperatore un eretico, e
ne verrebbero più mali.

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