Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 302

Precedente Successiva

delle discipline, confidati nell’ingegno, e la fatica dei lunghi libri, e
però essi ci stancano e ci soverchiano nel disputare e scrivere, benché
non ci vincano.
Per tanto giudico doversi quelli popoli divertire dall’eresia grammaticale
con nove arti, nelle quali noi siamo migliori di loro. Però il
Re deve instituire nelle sue città principali lo studio della lingua arabica
per armare i popoli contra Turchi, Mori e Persiani, che di questa
lingua si servono a mantenere il macomettismo, come noi della latina
per il Cristianesimo, onde si divertiscano le guerre civili nostre, e
vadano contro li esterni.
Dopo, aprire le scuole della filosofia platonica, stoica e telesiana,
per deviare i popoli dalle questioni teologali alle filosofali, le quali più
tirino al Cristianesimo che non Aristotele, come altrove scrissi a
lungo.
Appresso, aprir le scuole matematiche e astrologiche, e mandare di
quei settentrionali ad astrologare le nove stelle del Mondo novo con
laude e utile dell’Imperio, e provocarli con doni e premii, che questo
sarà il modo d’Ercole, che spiccò Anteo dalla sua terra per vincerlo, e
di Cadmo, che portò le lettere in Beozia, e vinse. Così quelli che si
fanno eresiarchi, si farebbero capi di setta in filosofia e astrologia,
vedendo il premio che più rende che l’eresia, e si manterrebbero in
favor nostro e contra nemici, e si armarebbero contro il Turco, che a
poco a poco entra in Germania, massime ch’ei conviene molto col
Calvinismo.
Di più, aprir le scuole dell’arti mecaniche, che a questo son buoni
quelli popoli e servirebbero alla marineria e all’espugnazione dei
nemici, e a fuochi artificiali, perché queste cose son mezzi per divertirli
dall’offesa della religione, di dividerli tra loro e di servirsi d’essi
all’utile regio, e d’animare li altri a venire a servizii di Spagna, e di
illustrare l’Imperio e farlo amabile e reverendo, sì come è odioso e
contemnendo, e di farli imbelli e men feroci.

Precedente Successiva

Schede storico-bibliografiche