Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 304

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Decimoterzo, disunire i baroni e capi della repubblica loro con
aiutare quelli che alle cose di Spagna secondano, e premiarli acciò gli
altri concorrano a gara.
Decimoquarto, invitarli alla navigazione del Mondo nuovo, e fare
che l’armata loro con la portughese entrino nel Mar Rosso in Arabia
e Palestina a danni del Turco, ut infra, e divertirli a queste imprese fuor
di casa, nelle quali sendo migliori i Spagnoli che non essi possono
deprimerli.
15. Seminare gare tra loro, e lasciarli consummare, come quei soldati
dal serpe nati, e poi servirsi delli pochi rimasti: ma prima bisogna
uccidere il serpe della defensione loro, cioè Maurizio e la unione, con
non farli guerra, né darli occasione di crescere, e introdurre le lettere e
lingue, ut supra, come fece Cadmo, e pigliar le donne, come Jasone.
16. Donar alli Olandesi un million d’oro l’anno, perché vadano
contro Inglesi ad assicurar la flotta e le coste di Spagna, e pigliar per
ostaggio i figli delli capitani della loro armata ogn’anno, fin che tornino
i padri dall’impresa, perché essi, tirati dall’oro, romperanno
guerra alli Inglesi, e sempre a poco a poco più inclineranno li animi a
Spagna, e qualche principal di loro verrà a tanto che darà il dominio
dell’armata e d’Olanda a Spagna, e così la gara si seminerà tra Baroni
e capi di republica, e non guadagnaranno quelli che oggi guadagnano
con mantener la guerra contro Spagna, e non si autorizaranno quelli
che mantengono le dispute contro il Papa, e il Re si assicurerà dell’Imperio
del mare e dalle guerre di terra, e tirerà i popoli a sé.
Dieciesette, si vincono questi popoli assai presto con nove scienze
e sant’esempio e con l’ammirazione della virtù. Però uomini santi e
sapientissimi con arte li tirerebbono, e se Dio mi concedesse questa
impresa, io, ecc.
Dieciotto, quando poi saran disuniti e deboli, bisogna usar la prestezza
con un esercito grande contra loro, andandovi la

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