Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 328

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altri Prencipi cristiani ed eretici. E li secondogeniti si possono far cardinali,
ed essere eletti re di Polonia e d’altri paesi, e più presto augumentare
la casa d’Austria per la moltitudine de figli, che non scemare
può come l’Ottomana con crudeltà, che dona anche malo esempio a
sudditi.
Che dove le donne austriache entraro per eredità abbino augmentato
e cresciuto l’Imperio loro ognun sa, e dove entra un’Austriaca
inclina gli animi dei mariti e vassalli al Re nostro, come fa la moglie
del Transilvano, del Duca di Savoia e del Re di Polonia, e son donne
di gran valore, ma il Turco, dando le sue donne ai suoi schiavi e bassà,
poco acquista fuori, se non fede da suoi.
E io giudico che re di Spagna non debba pigliar moglie austriaca,
se non quando è erede di qualche stato, perché è meglio darle tutte a
Prencipi forastieri per accattivarseli con questa maniera.
Quel che poi è scritto, che il Turco stende le mani contra tutti, è
contrapesato, perché tutti le stendono contra lui, non mantenendo egli
tregua fedele con nessuno, e però questo modo resta da considerare
per rovinarlo:
E, primo, il Re può intromettere gran numero di Persiani in Arabia
tirandoli con argomento di stato, per abbassare la grandezza del
Turco, loro e nostro nemico, che vincendo noi vincerà loro, e con
argomento di religione, di pigliarsi la Mecca, dove sta il sepolcro di
Macometto, capo del loro Imperio, dicendo che più prosperaranno
con questi auspicii.
Di più, collegar il Pretejanni col Persiano, che entri con molta gente
portata da Portoghesi per il mare Rosso o per terra, a danni del Turco
comune nemico, per ragione di stato e di religione, per guadagnare

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