Supplica che i Barberini non prestino ascolto a' suoi emuli, a' quali rinfaccia le loro opere che, come presto si vedrà in istampa, svergognano la cristianità, mentre le sue sono state approvate in Roma ed han fatto gran frutto; e in fine minaccia il padre Mostro [Niccolò Riccardi], se questa volta non gli restituirà il suo libro (Spampanato)
Autografo, Roma, BANLC [Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana], Archivio Dal Pozzo, vol. XII.10, c. 247