Germana Ernst, Le antiche stampe di Tommaso Campanella. Schede dei manoscritti, in Tommaso Campanella. L'iconografia, le opere e la fortuna della «Città del Sole», a cura di Eugenio Canone e Germana Ernst, Biblioteca di via Senato ediz., Milano 2001 (le schede sono qui pubblicate con lievi modifiche), scheda 4

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Lettera a Nicolas-Claude Fabri de Peiresc

La lettera, autografa, scritta a Peiresc da Parigi il 19 giugno 1636, che si credeva perduta, è stata rintracciata di recente. Secondo l’archivista, Carlo Alessandro Pisoni, «l’autografo del frate fu quasi certamente acquisito sul mercato antiquario da quell’attivissimo collezionista e affascinante personalità che fu Giberto VI Borromeo Arese (1815-1885)». In essa Campanella fornisce notizie del più alto interesse sulle dottrine atomistiche professate da studiosi della scuola telesiana, quali Francesco Sopravia e Latino Tancredi, e soprattutto testimonia dell’adesione all’atomismo da parte di Galileo.

Luigi Firpo, Appunti campanelliani. XXV. Storia di un furto,«Giornale critico della filosofia italiana», XXXV (1956), pp. 541-549.
Germana Ernst – Eugenio Canone, Una lettera ritrovata: Campanella a Peiresc, 19 giugno 1636,«Rivista di storia della filosofia», XLIX (1994), pp. 353-366.

Isola Bella, Archivio Borromeo (ABIB), AD. Campanella T. (ex AD. 10.92.1)