Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 100

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Al secondo, dico che Christo non accettò il regno che volevano
darli le turbe. Primo; perché era pregiuditio a lui che, essendo fatto
re da Dio padre, Ego constitutus sum rex ab eo super Sion, accettasse
la giurisdittione dalli huomini per elettione ordinaria. Secondo perché
quel regno era tumultuario, e tale elettione non era fatta per
prudenza, ma per gola e pigritia, che havendoli satiati di pane miracolosamente,
si stimar felici haver un re tale, che senza fatica loro
dava a mangiare, pensando così vivere otiosi
: come Christo pur disse:
Sequimini me non quia vidistis signa, sed quia manducastis de panibus.
Dunque non doveva accettarlo. Terzo. Venne egli per siggillare
col sangue il ius del suo dominio, et insegnare a regnatori che
dovessero aquistar il regno con virtù e morire per li loro sudditi;
Bonus pastor dat animam suam pro ovibus suis. Dunque non volle
preocupare il regno a’ quella guisa. Di più, doveva dar legge di gratia
et antiquar la vecchia, et questo si doveva fare nella passione, per la
quale guadagnò il regno temporale, che l’eterno era già suo, et il
temporale in quanto Dio; ma in quanto homo, fu necessario illum
pati, et ita intrare in gloriam suam
, secondo che profetò Isaia, Si tradiderit
animam suam in mortem
videbit semen longevum. Et David
disse: Eripies me de contradictionibus populi (prima, e poi) constitues
me in caput gentium
. E preiudicava alla profetia et al regno del
Messia, se accettava all’hora il regno. Quarto. Era già noto che il
Messia doveva essere re in spirituale et temporale, et che restituet
omnia
, e il regno di David, e d’Israel. Dunque non doveva Christo
accettare regno da loro, ma solo farsi conoscere per Messia, che a
questo seguiva, per divino oraculo et promesse, il regno temporale e
spirituale: però se l’havesse accettato non era Messia onto da Dio in
re, ma eletto da gli homeni.
Però egli sempre gli essortò, che dalli
segni dovessero conoscere quel ch’egli era, e si faceva dire figliolo di
Dio, et allegò tante authorità, et bastaria quella: Dixit Dominus
Domino meo
. Pur se quando li fanciulli lo riconobbero per Messia
trionfante su l’asino come haveva predetto Zaccaria. Onde essi cantarono:
Benedictus quia venit regnum patris nostri David, l’havessero
anco i prencipi ricevuto per Messia, egli haveria accettato il regno
come Messia, perché pianse sopra la città, Si cognovisses et tu etc,

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