Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 163
onde fummo recati all’essere per virtù del primo ente, e questa
è impotenza, non potenza, che ci potemo attaccare alli
beni piccioli, che han più del non essere bene, che alli grandi,
c’han più dell’esser bene, perché noi, in quanto siamo, corremo
all’essere; in quanto non siamo, che di nulla nacquimo, e
molte cose non siamo, corremo al non essere, e così fece il
diavolo, pensando esser meglio non star soggetto al voler di
Dio che sottostare, perché l’amor proprio de l’essere da per
sé, il che non è essere se non per Dio, l’ingannò, come fa a noi
uscenti della regola del primo ente per la sua ragione manifestata.
Dunque non ci è Dio del male se non in rispetto, et ogni
maleè minor bene et abuso del bene, che include lo stesso col
niente, chi non fa causa esistente. Vedi la Metafisica.