Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 423

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impossibili. Dunque per i legami della necessità Dio temperò
questo composto di mente immortale incorporea,
informatrice primieramente dello spirito caduco, et poi del
sangue, et poi del corpo, et del tutto distinto in tante parti,
sì che ogn'una desidera la conservatione del tutto per suo
bene, come una republica fa quando è ben temperata
per comun interesse, come in Roma et poi in Venetia si
scerne.
Ecco dunque la mente reggere lo spirito e 'l corpo
per imparare l’arte divina nelle cose seminata;
et lo spirito movere, cuocere, nutrire et separare il puro
dall’impuro per ristorarsi egli medesimo e sostentare il
corpo sua stanza; la carne nudrirsi per esser diffesa delle
parti nervose, et farsi molta nelle parti posteriori per star
molle, perché il duro nuoce al mollissimo spirito et alli
suoi vasi; ecco l’ossa distinte et unite per piegarsi, e dure
per mantener la machina, ché se fossero molli tutte cascarebbe
ella col peso; ecco i nervi per tirare et dilatare, le
fibre per stringere et allargare; ecco i piedi per caminare
per benefitio del tutto a trovar le cose utili et fuggir le
nocive; ecco le mani con le dita contraposte al

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