repubblica - Dunque per i legami della necessità Dio temperò | questo composto di mente immortale incorporea, | informatrice primieramente dello spirito caduco, et poi del | sangue, et poi del corpo, et del tutto distinto in tante parti, | sì che ogn'una desidera la conservatione del tutto per suo | bene, come una republica fa quando è ben temperata | per comun interesse, come in Roma et poi in Venetia si | scerne. Epilogo 423. Et {il Senno} soggionge questa oratione: «O anime che io | semino ne i corpi humani, ricordatevi di far una || Republica simile a quella che io reggo in Cielo con miei | Ministri con somma giustitia. Et se questo modello per | essere involte nello spirito animale, per cui dal senso tutto | imparate, non conoscete, guardate il governo che fa nel | Mondo il senno mio universale, temperando l'attioni del | caldo et gielo - che non si distruggano - con arte senza violentarli, | et inestando in ciascuna parte quel seme a che | è atta, e servendosi delle cose vili a pro' delle nobili. 551. Disse il Senno che non bastava la giustitia et la verità | a mantener la Republica, ma ci vuole l'amicitia: et per | far questa ci voleva prima la beneficenza, ch'è virtù assai | più di quella generosa, procedente dalla sembianza di Dio. | Questa fa bene a chi merita, et con danno di sé medesimo, | quando il ben di colui a chi si fa eccede il nostro || danno. 556. Perché tutti siamo un corpo di Republica, giovano a noi | direttamente o indirettamente i beni de gli altri, per cambi, | per compre o per imitationi. Et perché chi mangia il suo, se || lo mangiasse, bisognerìa darci del nostro, però fu data una | virtù che gode del bene d'altri, quantunque non ne speri | da loro, se però conosce quel non usarsi in male d'alcuni | altri conviventi. Questa si dice benignità. 562. Pare ad alcuni che i popoli nella repubblica si debbano amare per | utile comune, come usavano tra loro i Veneziani ogni amor procurare, | ma che nel regno monarchico il Re deve procurare odio tra loro | e disunione, acciò nessuno vendichi l'altro del male che riceve dal | Prencipe, né si possano unire a congiurare contra lui, e tutto l'amor | loro voltassero ad amare il Re. | Questa regola è falsissima in più modi; Mon. Spagna 170. Altri fecero Dio causa del | male e tiranno, come Calvino, per fare che ogni cosa Dio faccia, | contrarissima opinione alla repubblica, come Cicerone e Platone | afferma, perché toglie la libertà di bene e mal fare ai popoli, e la legge | e la disciplina, la qual cosa, dopo che fu bene considerata dagli oltramontani, | li ha fatti ateisti che negano Dio, per non volere | unirsi alla servitù del Papa. 300. Ospitalario. Or dimmi degli offizi e dell'educazione e del | modo come si vive; si è republica o monarchia o Stato di pochi. | Genovese. Questa è una gente ch'arrivò là dall'Indie, ed | erano molti filosofi, che fuggîro la rovina di Mogori e d'altri | predoni e tiranni; onde si risolsero di vivere alla filosofica in | commune, si ben la communità delle donne non si usa tra le | genti della provinzia loro; ma essi l'usano ed è questo il modo. Città del Sole 10. E in campagna, nei lavori e nella pastura delle bestie {i Solari} pur vanno | ad imparare; e quello è tenuto di più gran nobiltà, che più | arti impara, e meglio le fa. Onde si ridono di noi che gli | artefici appellamo ignobili, e diciamo nobili quelli, che | null'arte imparano e stanno oziosi e tengono in ozio e lascivia | tanti servitori con roina della republica. 13. E dicono che la purità della complessione, onde le | virtù fruttano, non si può acquistare con arte, e che difficilmente | senza disposizion naturale può la virtù morale allignare, | e che gli uomini di mala natura per timor della legge | fanno bene, e, quella cessante, struggon la republica con manifesti | o segreti modi. Però tutto lo studio principale deve essere | nella generazione, e mirar li meriti naturali, e non la dote | o la fallace nobiltà. 21. Alli sette | anni si donano alle scienze naturali, e poi all'altre, secondo | pare agli offiziali, e poi si mettono in meccanica. Ma li figli di || poco valore si mandano alle ville, e, quando riescono, poi si | riducono alla città. Ma per lo più, sendo generati nella medesima | costellazione, li contemporanei son di virtù consimili e | di fattezze e di costumi. E questa è concordia stabile nella | republica, e s'amano grandemente e aiutano l'un l'altro. 22. La robba non si stima, perché ognuno ha quanto li bisogna, | salvo per segno d'onore. Onde agli eroi ed eroisse la republica | fa certi doni, in tavola o in feste publiche, di ghirlande | o di vestimenta belle fregiate; benché tutti di bianco il | giorno e nella città, ma di notte e fuor della città vestono a | rosso, o di seta o di lana. Abborreno il color nero, come feccia | delle cose, e però odiano i Giapponesi, amici di quello. 23. E tutti | piangono e pregano Dio, che plachi l'ira sua, dolendosi che | sian venuti a resecare un membro infetto dal corpo della republica; | e fanno di modo che esso stesso accetti la sentenza, e | disputano con lui fin tanto che esso, convinto, dica che la merita; | ma quando è caso contra la libertà o contra Dio o contra | gli offiziali maggiori, senza misericordia si esequisce. 42. 14. Ma veramente dominar colui si dice nelle cui mani sta | la somma potestà della republica. Afor. pol. 94. 19. Le contenzioni tra la plebe et i nobili augmentano la | republica quando sono contese d'onore e vince la plebe in | modo che ella entri nelli onori delli nobili e partecipi delle | lor virtù, come avvenne a Roma. Ma se la plebe vince in | modo che tiri la nobilità alla sua parte et ai suoi costumi, | consumano la republica, come avvenne a Fiorenza. Ma | quando vince la nobiltà diventa tirannia e si roina, come | spesso accade in Genoa. 96. 19. Le contenzioni tra la plebe et i nobili augmentano la | republica quando sono contese d'onore e vince la plebe in | modo che ella entri nelli onori delli nobili e partecipi delle | lor virtù, come avvenne a Roma. Ma se la plebe vince in | modo che tiri la nobilità alla sua parte et ai suoi costumi, | consumano la republica, come avvenne a Fiorenza. Ma | quando vince la nobiltà diventa tirannia e si roina, come | spesso accade in Genoa. 96. 27. La natura fà gli valorosi d'ingegno e non di corpo per | esser sacerdoti e filosofi nella republica e consiglieri. Fà i | valorosi di corpo et animosi per soldati. Fà i grossi di mente | e forti di mano per agricoltori. Fà gl'agili di piedi per | corrieri e soldati a piedi. Fà li solerti per mercanti. Fà i | gravi e forti per cavalieri. Fà l'industriosi di mano per tessitori | et artefici. Fà l'industriosi di lingua per imbasciatori || e predicatori. Fà gli giusti per giudici. Fà gli deboli di | corpo e d'animo per servi. Fà quelli che sono valorosi d'ingegno | e di corpo per duci, capitani e reggi. 98. 28. L'ottima republica è quella dove ciascuno è eletto a | fare quello officio al quale è nato, perché allora regge la | ragione. Pessima è dove ciascuno fa officio contra quello | per che è nato, perché la regge il caso. Mista è dove in | parte fanno l'ufficio secondo la natura et in parte non, perché | regge la raggione e il caso insieme. 99. 29. Dove dalla fanciullezza sono scelti nell'ufficio a che | sono nati da maestri publici sapienti non timidi, ivi la republica | diviene fiorentissima. Ma dove a caso entrano nelli | ufficii, cioè perché sono figli del re, sono re, perché sono | figli dei nobili, sono ufficiali, o perché sono parenti dei regnatori, | o amici, o perché sono ricchi, e comprano la degnità, | e non perché sono buoni e savii, ivi la republica va | sempre rovinando. 99. 29. Dove dalla fanciullezza sono scelti nell'ufficio a che | sono nati da maestri publici sapienti non timidi, ivi la republica | diviene fiorentissima. Ma dove a caso entrano nelli | ufficii, cioè perché sono figli del re, sono re, perché sono | figli dei nobili, sono ufficiali, o perché sono parenti dei regnatori, | o amici, o perché sono ricchi, e comprano la degnità, | e non perché sono buoni e savii, ivi la republica va | sempre rovinando. 99. 30. E più presto quella republica patisce tal roina, dove i | matrimonii si congiungono per la dote e per la ricchezza | eguale e non per valore dell'animo e del corpo uguale | nelli contraenti, onde si speri buona razza, come ammaestra | Pitagora. 100. 42. La consuetudine buona è legge che più serba la republica | che essa legge, onde in Roma madre della republiche || cinque consuetudini fecero la sua grandezza: primo, le ricchezze | publiche; secondo, la povertà privata; terzo, fuori | l'imperio giusto; quarto, dentro l'animo libero in consultare; | quinto, non suggetto a cupidigia e paura. 103. 46. Le città, se sono colonie di republica, stanno meglio | sui monti, per difendere la libertà. Se di monarchia, meglio | nel piano. Se il capo della monarchia è in mare, come Venezia, | stan meglio nei lidi; se nel continente, meglio nei | luoghi opportuni alla strada del mandargli il soccorso. 106. Dunque colui | ch'ha a dare la legge et a commandar a molti, o deve sapere | l'arte di tutti loro, o almeno i fini d'essi e gli emolumenti | che apportar possono alla republica, acciò possa | scacciare le superflue, e ritenere l'utili e le necessarie, e | correggere con leggi quelle che possino declinare al male | - come Platone corregge gli poeti abusanti le lodi del bene | e bugiardi e lascivi, e Moisè li profeti falsi et i tavernari | che abusano le vivande false - e deve sapere i costumi del | paese e le fortune bone e male che sogliono avvenire a | quelli dalle stelle, o dal suolo, o da' convicini ecc. 107. 58. L'uomo e la femina, che sono il primo elemento della | republica, consistono d'animo e di corpo e di beni esterni. | La republica ha per anima la sapienza e la religione. Per | corpo il senato et il consiglio e tutti quelli che possino aver | ufficii. 109. 58. L'uomo e la femina, che sono il primo elemento della | republica, consistono d'animo e di corpo e di beni esterni. | La republica ha per anima la sapienza e la religione. Per | corpo il senato et il consiglio e tutti quelli che possino aver | ufficii. 109. Ma quando perderebbe | un uomo dieci ducati et il compagno ne guadagnerebbe | cento, deve più stimare il guadagno suo che la perdita | propria, perché può ricompensare sé e la republica di | quel più. Ma non osservandosi questi ordini, tutte le republiche | periscono, e chi più l'osserva, con più ragion camina, | e chi manco, con più caso. Onde perdere si deve poco in | sé del ben d'animo, di corpo e di fortuna, per acquistare | assai nel amico; altrimente non amicizia, ma interesse regna | nella republica. 110. Ma quando perderebbe | un uomo dieci ducati et il compagno ne guadagnerebbe | cento, deve più stimare il guadagno suo che la perdita | propria, perché può ricompensare sé e la republica di | quel più. Ma non osservandosi questi ordini, tutte le republiche | periscono, e chi più l'osserva, con più ragion camina, | e chi manco, con più caso. Onde perdere si deve poco in | sé del ben d'animo, di corpo e di fortuna, per acquistare | assai nel amico; altrimente non amicizia, ma interesse regna | nella republica. 110. 78. La parte che Dio ha negli imperii per la religione mantiene || il sacerdozio. Però nessuna republica o principato fu | né si può fare senza sacerdozio. 116. La setta || Luterana e Calviniana, che nega la libertà del arbitrio e | di far bene e male, non si deve mantenere in republica, | perché i popoli ponno rispondere al predicante della legge | che essi peccano per fato e non ponno osservare, ché non | son liberi in questo, come Cicerone ben scrisse: La scienza | che contradice alla religione non si deve tenere. Ecco Aristotele | aver fatto più male che bene a Cristiani e Saraceni | ex Averroè. 117. 130. Le republiche de' molti mancano per le medesime | cause communemente e di più per le contese della nobiltà | e della plebe. Rimedio è che siano tutti stimati nobili, come | i Biscaglini, o che si fondi la republica in gente del medesimo | sangue, come la Ebrea nelle dodici tribù, che son da' | dodici figli di Giacob, et assumere a' gradi di governo li | megliori di tutto il commune. 135. e se vincono i nobili, perdesi la republica, perché | bisogna che tiranneggino spesso e rovinino; se vince la | plebe minuta, ogni cosa è peggio, perché i nobili se ne fuggono | e chiaman forastieri, et il popolo resta preda di ogni | cittadino ingegnoso o di forte forestiere. 136. E se la nobiltà | s'aggrega alla plebe per poter aver officii, s'avilisce con | quella e la republica manca, come sempre avenne a Firenze | e spesso a Genova. Rimedio è che vinca il popolo mezzo | tra la plebe et il senato de' nobili, e che la vittoria del popolo | sia tale, che egli possa entrare negli ufficii et onori | degli nobili, che si dividono tra loro, e così gli campi e le | regioni, facendosi eletti e tribuni del popolo, e massime i | Grascieri, al che la plebe più mira, ché questi modi annobiliteranno | il popolo e la republica, e non avilisceranno la | nobiltà, ma la cresceranno. Però Roma per tali vie sempre | s'augmentò, vincendo la plebe, al contrario di Firenze, vincendo | ivi anco la plebe. 136. E se la nobiltà | s'aggrega alla plebe per poter aver officii, s'avilisce con | quella e la republica manca, come sempre avenne a Firenze | e spesso a Genova. Rimedio è che vinca il popolo mezzo | tra la plebe et il senato de' nobili, e che la vittoria del popolo | sia tale, che egli possa entrare negli ufficii et onori | degli nobili, che si dividono tra loro, e così gli campi e le | regioni, facendosi eletti e tribuni del popolo, e massime i | Grascieri, al che la plebe più mira, ché questi modi annobiliteranno | il popolo e la republica, e non avilisceranno la | nobiltà, ma la cresceranno. Però Roma per tali vie sempre | s'augmentò, vincendo la plebe, al contrario di Firenze, vincendo | ivi anco la plebe. 136. 140. O si dividono in fazioni, affezionandosi alle guerre | di forastieri, come tutte republiche d'Italia si facevano o | Guelfi, o Ghibellini, o miste, seguendo parte il Papa, parte | l'Imperadore, onde si rovinano assai. Rimedio è seguire | tutti una insegna et aggregar tutti i fuorusciti dell'altre | republiche, che per tal causa furono scacciati, e far un corpo | di republica, e divorar l'altre nemiche, e punir subito chiunque | introduce fazion forastiera, e far consiglio grande, e | proponer di seguir una, per bene publico, e non più, come | etc. Ma non deve mai esser neutrale, perché resta preda | di chi vince. 139. 142. La republica di tutti popolari ha le medesime cause | di mancamento, e di più può mancare mentre la plebe ignara | governa e non s'accordano mai, perché non a senno, ma | a caso consigliano, e per questo ogni tal republica ha il | senato di migliori, i quali provedono alli accidenti et alle | leggi et alla dottrina del popolo, perché non lo facciano | ingannar da strani né da bizzarri del popolo. 140. 142. La republica di tutti popolari ha le medesime cause | di mancamento, e di più può mancare mentre la plebe ignara | governa e non s'accordano mai, perché non a senno, ma | a caso consigliano, e per questo ogni tal republica ha il | senato di migliori, i quali provedono alli accidenti et alle | leggi et alla dottrina del popolo, perché non lo facciano | ingannar da strani né da bizzarri del popolo. 140. 149. O perché avenne importante o subitaneo pericolo, et | i popoli son tardi a consigliarsi, e prima che determinino | son oppressi, come fu Sagunto mentre i Romani si consigliavano | d'aiutarlo e Cipro mentre i Veneziani si preparavano. | Rimedio è far un dittator che possa fare e disfare | in questo tempo senza consiglio e sia l'ottimo della republica, | perché la necessità non farà eligere il peggiore. 141. Ciascuno dovrebbe esser persuaso che tutte le nature sentono, | in particolare e in commune, dal vedere che ciascuna e tutte insieme | abborriscono di maniera il vacuo tra loro, che con impeto | naturale parziale corrono ad empirlo per serbar la loro communità | e repubblica integra, perché nel lor tutto si serbano e godono | di scambievole contatto, per la vita commune. Senso delle cose 23. Gli animali deboli vivono in republica contra i forti; l'api hanno | re, obedienza, le guardie, li fabricatori, i servitori, i sacerdoti | che sono i fuchi; con tanta diligenza fanno le celle loro che avanzano | le nostre. Pur le formiche provide sono da Salomone ammirate, | sì che ci manda alla scuola loro per imparare. 86. Mi accusaro, che sento con Democrito, et io | havea scritto contro lui; e che non ben sento de la chiesa e | dottrina sua, et io scrissi la Monarchia del Christianesmo, e | mostrai che nullo filosofo arrivò a fingere una ottima Repubblica, | così come è in Roma dall'Apostoli instituita. Ateismo 11. Pertanto dico che, ogni scienza essendo splendor della | luce de la prima sapienza, la scienza dell'animali pur simiglia | alla nostra, e così han religione e profetia e medicina e republica, | ma assai inferiore alle nostre, che si ponno dir quasi | metaforiche, e tutte alla presente vita referiscono. 70. Questa imperfettione di trasmutamento e di contrarietà | se fosse in tutte le stelle, saria più indignità del | creatore: né le stelle sono otiose perché mancano di tali brutture, || ma son più divine e di miglior uso, poiché tutte sono | piene di spiriti e d'intelletti, et ognuna di loro è una republica | santa, gloriosa e gioconda impiegata alle laudi di Dio, e non | invano. 83. non si può fondar repubblica senza Religione, altrimente | saria una latroneria e continua rissa e tradimento de | l'uno all'altro, e non si astineriano di errare in secreto, pensando | di non esser visti, ma solo in publico; 94. Mi può dir alcuno, come i macchiavellisti, che Christo | formò una repubblica come quella di Platone, che non si può | trovar nel mondo, poiché nulla repubblica può prohibire tutti | i vitii, né commandar tutte le virtù. 101. E certo se nullo tesorizasse, tutti sariamo ricchi, e la republica | abonderia di beni per tutti. Ma perché li beni humani | son divisi tra pochi possenti ricchi, il resto è povertà estrema, | e li poveri si fanno vili, insidiosi, spergiuri e ladri, e li ricchi | superbi, avari, gulosi, otiosi, libidinosi, e così il Mondo è | pieno di guai, ma se tutti havessimo in comune, e gl'offitiali | distribuissero gli uffitii ad ognuno secondo l'habilità naturale, || punendo l'iniquitati, o le terre e possessioni fossero del | publico, e si facessero le divisioni et equalità ogni tanto tempo, | assai meglio si viveria, e non ameriamo più la roba | che Dio, e questa vita all'altra meglio si riferirebbe. 102. Di più, non si può negare che chiunque osserva la legge di | Christo, «quaecunque vultis ut faciant vobis homines et vos | facite illis», non sia persona a tutti utile, buona, rationale e | degna di honore, e che fa l'huomo buon per sé e per la repubblica, | e certo è assai migliore, più magnanimo et heroico di | quel precetto naturale a tutte le genti: «Quod tibi non vis, | alteri ne feceris», perché questo è di giustitia, quello di magnanimità || e beneficenza, che vince il Mondo con eccellenti | maniere. 114. Di più, è chiara la diferenza tra il vitio e la virtù, e che ogni | atto che strugge noi o la Repubblica è peccato contro noi o | contro la Republica, e che quel che conserva è merito e bene. 154. Di più, è chiara la diferenza tra il vitio e la virtù, e che ogni | atto che strugge noi o la Repubblica è peccato contro noi o | contro la Republica, e che quel che conserva è merito e bene. 154. E certo questa credenza è necessaria alla Republica per reprimer | li vitii e provocar alle virtù, in publico e secreto, e si | vede che come la bugia impedisce il bene di particolari et il | politico insieme, facendo gl'huomini tristi, e non ha sossistenza, | né può con bugia stabilirsi Republica, così al riverso la | verità fa bene in secreto e palese, e serve ad ogni cosa, e sossiste | in ogni evento; 158. e se non ci fossero sacerdoti, chiaramente non potria | Repubblica sossistere: perché non ci saria Religione, che è | l'Anima unitiva, per l'unità divina degl'animi di tutti cittadini, | e per consequenza di corpi e fortune. 166. Questo anche conviene alla bontà divina, che se nacque e | morio per noi, amando star con noi, ci habbia lasciato se stesso | in sacramento, perché noi più ci unissemo a lui in quello, e || tra noi anchora comunicando e mangiando lo stesso corpo | tutti insieme, poiché siamo insieme un corpo mistico della | sua Republica, e del suo corpo vero da tutti insieme mangiato | comunicamo, e quanto più penso l'altezza di questo secreto, | più la trovo degna di Dio. 172. Dunque, per farsi li Christiani un corpo | «cuique est unus consensus uniusque membrorum conspiratio», | come disse il grande Hippocrate, è di gran sapere, | come san li dotti in magia naturale, haver trovato tal modo di | compaginare et unire li membri di una Republica con | il suo corpo e sangue vitale deificato. Onde ci deifica in lui et | unisce in amor divino in uno spirito di ragione divina molto | più atto a far questo che la naturale magia. 172. Nulla legge dunque obliga la republica se non in quanto è esplicativa | della legge eterna per mezo della divina naturale, o scritta, o in | quanto è applicativa di quelle universali al particolar tempo, e loco, | e persona. Et quando repugna alla legge divina scritta, o naturale, | non è legge ma regola storta de' tiranni, o d'ignoranti. Mon. Messia 52. Più naturale agli huomeni è essere governati da uno, che da | molti, perché sono più uniti, e più presto si trova un bono, che | molti, e più facilmente delibera, et occorre alli bisogni. Però le | Repubbliche fanno il dittatore, et il duce. Per diffetto d'un bono si | trovò la Republica di molti, per diffetto di molti, quella di tutti, e | per più facilità la mista di due o tre tali maniere. 53. Anima della repubblica è la religione, perché essa si trova in ogni | parte tutta, et in tutti, poiché tutti hanno a credere li medesimi articoli, | et questa li unisce tra loro, e con Dio di vincolo mirabile, e fa | l'unità fortissima, et amabilissima. 54. la repubblica è ben corpo, | ma il prencipe non è anima, e però non può stare se non come capo | e primo membro più degno, ma la religione è anima, la quale si | trova per tutto tutta, et in ogni parte tutta, poiché tutta la repubblica | et ogni huomo particolare ha da credere li medesimi articoli | et il medesimo Vangelio, e questo col timore, et amor di Dio e del | paradiso, et del timore dell'inferno per tutto va. 64. Ma ben {Christo} donò consiglio subbito a quel giovene evangelico, | dicendogli che non consisteva la felicità humana in aver molta | robba, e li mostrò quanto era diverso il suo giuditio da quel che cercava | quel giovene; perché Christo era venuto non per dividere la | robba ma per accomunare, come si vede nella sua republica instituita | in communità, e poi seguita in communità dagli apostoli simile | alla socratica. 120. Dicono li medesimi theologi che l'authorità e virtù della spada | dell'imperatore, e d'altri prencipi e regi non penda da Dio per via de | ius divino immediatamente, come quella del papa, ma mediante il | ius naturae, e che immediatamente dependa dalla republica, la quale | ha da Dio naturalmente la potestà di reggersi, e questa ella transferisce | al suo prencipe per via d'elettione, o poi li dona la successione | per li posteri, secondo prima ha piaciuto a ciascuna natione: ma | hoggi non si può tor da prencipi tale authorità, se non quando sono | tiranni. 125. Di più questa republica ha legge da Christo, né ci è | altra legge tra christiani, se non l'evangelica. Dunque ogni elettione, | successione, guerra e compra s'ha a regolare con l'evangelio; di cui | sendo primo ministro il papa, egli sarà il signore, giudice e norma di | tutti i governi de christiani. 127. Et quando dice | Innocenzo che il re non conosce in terra superiore, si intende di | superiore laico. E pur conosce la republica da cui ha potestà, e la | republica il papa di cui è sposa, e figlia. 128. Il medesimo dico delli | prencipi secolari, che nullo sia domino della republica, ma servo e | ministro principale, guida e re, defensore e pastore delle pecore di | Christo. E però l'imperatore nel Codice si chiama servo della Chiesa | di Dio. Chi è la Chiesa, se non il popolo christiano insieme con i | suoi prelati? 139. Il Soto dice che il re ha la potestà della republica e | che è signore. Ma il papa da Dio, e non è signore, ma dispensatore. | Io ti dico che questa è minoranza loro, e non maggioranza, che | quanto più hanno la potestà dalla republica, tanto meno ponno | maltrattarla e dominarla, ma come fratelli maggiori eletti al governo | de minori devono trattarsi, e non con superbia e fasto de prencipi | gentili. 140. Di più, le scienze che non guastano | ma abbelliscon la republica, come dice S. Gieronimo, deve il re | fomentare, e far ch'il mondo di novo torni ad imparar a Parigi, come | fu a tempo che li Francesi tenean l'Imperio. Et è certo che chi piglia | gli animi, piglia anche i corpi e le fortune. Mon. Francia 578.

I testi del CLERP

Il CLERP si basa sui seguenti testi di Campanella:

Epilogo magno, 1598* °
Monarchia di Spagna, 1598-1600*
La città del Sole, 1601-1602*
Aforismi politici, fine del 1601*
Del senso delle cose e della magia, 1604*
L’ateismo trionfato, 1606-1607*
Monarchia del Messia, 1606-1607*
Politici e cortigiani contro filosofi e profeti, 1627*
Monarchia di Francia, 1636*

* Probabile data di redazione del testo.
° Il testo che ci è pervenuto corrisponde alla seconda redazione (1604-1609)

Le entrate del CLERP

Varianti grafiche
Guida alla lettura
Abbreviazioni e schede

Le entrate rimandano ai contesti selezionati. In viola e con l'asterisco sono indicate le sottoentrate.
Achitofel
Achitofellisti
Alemagna v. anche Germania
amor proprio
anarchia
angelo
Anticristo
arbitrio, vedi libero arbitrio
aristocrazia
Aristotele
astuzia
ateismo
ateista
Calvinisti
*Calviniani
Calvino
clima
congiura
cortigiani
cristianesimo
Cristiani
Cristo
Dante Alighieri
democrazia
demonio
diavolo
dispietà
dominio
*dominio naturale
Ebrei
empietà
Epicuro
equità
eresia
eretici
Ermete Trismegisto
Esdra
Europa
fato
filosofo
fortuna
Francia
genti
Gentili
Germania v. anche Alemagna
giustizia
governo
idolatria
imperio
impero
inferno
Inghilterra
Italia
legge
*legge di Cristo
*legge di natura; legge naturale
*legge divina
legislatore
leoni
libero arbitrio
libertà dell'arbitrio
libertà della religione
libertà di conscienza
libertà di signoria
libertini
Licurgo
Luterani
Lutero
macchiavellista
Macchiavello
male
Maometto
Messia
miracolo
monarca
monarchia
*monarchia di Cristo
*monarchia universale
Mondo nuovo
Mosè
Numa Pompilio
occasione
oligarchia
opportunità
papa
papato
paradiso
Platone
politia
politica
politico
popolo
predestinazione
principato
principe
profeta
profezia
*profezia naturale
provvidenza
prudenza
purgatorio
ragion di stato
regno
*regno di Cristo
religione
*religione naturale
repubblica
*repubblica di Cristo
*repubblica popolare
Romani
Romolo
sacerdote
*sacerdote sommo
sbirro
secolo aureo
setta
Socrate
sofista
Solone
sommo bene
Spagna
statisti
stato
teologia
teologo
tirannia
tiranno
vermi
virtù
vizio
volpi