Platone - Errò Aristotile, che pose la fortezza esser | virtù della parte irrationale dell'huomo, imperoché conoscere i, | disprezzo e trattar gl'imperij è atto di gran ragione. Erra Platone, | mentre dice esser virtù dell'irascibile, che sta nel cuore, perché | nelli nervi si essequisce l'ira, et nelli occhi appare, organi della | testa. Et si fa con ragione, perché non ci adiriamo contra || a chi a caso o per ben nostro ci dona dolore, come ci fa il medico. Epilogo 547. Pur | si lascia persuadere dalla raggione sovrana il savio, et più non | impugna. Hor come la desiderativa si lasciarìa persuadere, se non | fusse capace di ragione? Galeno errò con Platone; ma Aristotile, | che negò Platone e disse, Non sono tre anime, cioè la consultrice | l'irascibile et la concupiscibile, come voleva Platone, non | doveva ponere virtù irrationali nell'irascibile et concupiscibile, || ma tutte rationali, ponendo egli un'anima sola. Pur perché non | seppe rispondere all'argomento di Platone, da cui copia le virtù, | contradice a sé stesso, ponendole con Platone prima reprobato. 548. Pur | si lascia persuadere dalla raggione sovrana il savio, et più non | impugna. Hor come la desiderativa si lasciarìa persuadere, se non | fusse capace di ragione? Galeno errò con Platone; ma Aristotile, | che negò Platone e disse, Non sono tre anime, cioè la consultrice | l'irascibile et la concupiscibile, come voleva Platone, non | doveva ponere virtù irrationali nell'irascibile et concupiscibile, || ma tutte rationali, ponendo egli un'anima sola. Pur perché non | seppe rispondere all'argomento di Platone, da cui copia le virtù, | contradice a sé stesso, ponendole con Platone prima reprobato. 549. L'imperio cristiano, che più degli altri osserva, sta sul | numero 1600, che è composto del settimo e nono centenario, numeri | fatali d'ogni monarchia, come scrive || Pitagora e Platone, e si cava da Mosè nel giubileo e settimane, e da | Geremia anco nel sabatismo di terra santa, e dalla medicina nelle | febrili circolazioni, e nel variar delle complessioni et etadi, e da | Augusto in quel che scrive al nipote che nelli 63 non era egli morto, | fatale punto, perché è di sette via nove composto, e Dio in numero | ogni cosa fece. Dunque è indizio di gran mancamento o aumento o | variamento in tutte le cose questo tempo. Mon. Spagna 22. Dopo, si deve pigliare spasso mirando le figure di matematici, cioè | la descrizione delli suoi regni, e vedere cavalli e armi, e non con giochi | donneschi, come s'avvezzaro i figli di Ciro e di Cambise e Dario, che | fatti molli si credettero per propria beatitudine e non di popoli essere | re, e rovinaro, come Platone afferma. 72. E si deve | stimare che i popoli per natura seguano il costume del prencipe. Onde | Platone disse che, riformato il re, tutto il popolo senz'altra legge si | riforma: però le sue virtù devono essere sopraumane quanto al senno. 84. Perciò il buon re deve essere tanto più dotto de | popoli quanto è il pastor più del gregge, che è di specie umana | superiore alla brutale, onde sopra umano e Dio deve essere il principe, | come disse Platone, e tal fu Cristo; o veramente divino per l'arte da | Dio a lui data, come sono il Papa e i vescovi e Moisè legislatore divino; o | per le virtù umane obediente al divino legislatore, come fu Carlo | Magno. Il che alcuni conoscendo almeno si finsero divini, come | Macometto e Minos, perché il popolo riverisse le loro leggi, il che | Varrone considerò in Romulo. 88. Si deve sapere che a consegliare non ogni nazione è buona sopra | ogni nazione, ma quei che sanno il costume del paese e sono atti a | questo per scienza, come Platone, o per natura, come Cincinnato. 108. il dominio naturale cerca unione tra i popoli, per stare | più saldi contro i nemici e aiutarsi l'un l'altro in pace e in guerra con li | mutui offici. E però hanno i buoni legislatori procurato con l'opinione | comune unirli in amore e con la religione comune, facendoli convenire | in un tempio, acciò si riconoscano onde si amino, perché le non | conosciute cose non si amano. Onde Platone proibisce i sacelli privati, e | Moisè in tutto il regno solo un tempio ordinò, acciò tutti in una | opinione e un amore di Dio concorrendo da ogni banda si conciliassero | tra loro l'amore. 170. Quanto alla religione, l'Inghilterra è unita sotto il calvinismo, ma | non così arrabbiato come quel di Genevra, ma mitigato in parte, e | non si può espugnare facilmente, se non con aprire le scuole di Fiandra, | le quali comunicano a lei, e per via di quelle seminare scisma di | scienze naturali, stoiche, peripatetiche, platoniche e telesiane, per le | quali si potessero avvedere della falsità del Calvinismo, perché in vero | è opposto affatto alla politica, dicendo essi che l'uomo pecca e opera | bene forzato dal fato divino, il che non comporta nissuna politica, | come Platone afferma contro Omero; 266. Altri fecero Dio causa del | male e tiranno, come Calvino, per fare che ogni cosa Dio faccia, | contrarissima opinione alla repubblica, come Cicerone e Platone | afferma, perché toglie la libertà di bene e mal fare ai popoli, e la legge | e la disciplina, la qual cosa, dopo che fu bene considerata dagli oltramontani, | li ha fatti ateisti che negano Dio, per non volere | unirsi alla servitù del Papa. 300. La mirabile invenzione del Mondo nuovo, toccata da santa Brigida | e chiaramente predetta da Seneca in Medea a punto con quei | modi e nomi che si ritrovò, secondo dalle Sibille avea inteso, ha fatto | maravigliare il nostro emisfero tutto. Poiché si credevano i filosofi | altri che quella parte fosse tutta acqua, come Senofane; altri che non | vi fosse mondo sopra cui il sol giri, come sant'Agostino e Lattanzio | Firmiano; altri che non vi fosse gente, ma il paradiso terrestre, come | Dante; altri dubitaro, come Aristotele; altri l'asseriro, come Platone e | con lui Origene. 338. Ospitalario. Dunque nullo volrà fatigare, mentre aspetta | che l'altro fatichi, come Aristotile dice contra Platone. | Genovese. Io non so disputare, ma ti dico c'hanno tanto | amore alla patria loro, che è una cosa stupenda, più che si | dice delli Romani, quanto son più spropriati. E credo che li | preiti e monaci nostri, se non avessero li parenti e li amici, o | l'ambizione di crescere più a dignità, sariano più spropriati e | santi, caritativi con tutti. Città del Sole 11. Platone disse che si dovean gabbare li pretendenti a | belle donne immeritamente, con far uscir la sorte destramente | secondo il merito; il che qui non bisogna far con inganno di | ballotte per contentarsi delle brutte i brutti, perché tra loro | non ci è bruttezza; ché, esercitandosi esse donne, diventano | di color vivo e di membra forti e grandi, e nella gagliardia e || vivezza e grandezza consiste la beltà appresso a loro. 22. Ospitalario. È bella cosa questa e santa; ma quella delle | donne communi pare dura e ardua. S. Clemente Romano dice | che le donne pur sian communi, ma la glosa intende quanto | all'ossequio, non al letto, e Tertulliano consente alla glosa; | ché i Cristiani antichi tutto ebbero commune, altro che | le mogli, ma queste pur fûro communi nell'ossequio. | Genovese. Io non so di questo; so ben che essi han l'ossequio | commune delle donne e 'l letto, ma non sempre, se | non per generare. E credo che si possano ingannare ancora; | ma essi si difendono con Socrate, Catone, Platone e altri. 25. Dunque colui | ch'ha a dare la legge et a commandar a molti, o deve sapere | l'arte di tutti loro, o almeno i fini d'essi e gli emolumenti | che apportar possono alla republica, acciò possa | scacciare le superflue, e ritenere l'utili e le necessarie, e | correggere con leggi quelle che possino declinare al male | - come Platone corregge gli poeti abusanti le lodi del bene | e bugiardi e lascivi, e Moisè li profeti falsi et i tavernari | che abusano le vivande false - e deve sapere i costumi del | paese e le fortune bone e male che sogliono avvenire a | quelli dalle stelle, o dal suolo, o da' convicini ecc. Afor. pol. 107. 57. Il legislatore divino ha l'idea della sua politica nella | corte celeste. L'umano sapientissimo nel governo dell'universo | o del corpo umano. Il men sapiente nelli modelli usati | dai buoni legislatori in fatti, come fu Solone, o in scritture | come fu Platone, o in tutti due, come Moisè, donde ognuno | impari. 109. Ma come la luce | incorporea si fa, nelli vapori dell'iride, gialla, rossa e verde, e così | nelle nubi e nel fumo, all'istessa maniera l'anima s'infà delle passioni | dello spirito, e se si lascia vincere patirà pena, perché il freno | sta in sua mano; se vince restarà pura, e non bisognerà purgar | le macchie poi, del che pur Virgilio e Platone s'accorsero. Senso delle cose 114. Di più, se a l'uomo non basta lo spirito corporeo a reggerlo, | ma trovamo che abbia mente immortale, assai più convenirà che | il mondo, più nobile di ogni ente e figlio del sommo bene tanto | buono e bello, abbia, oltre le nature particolari senzienti, un'anima | eccellentissima, maggiore d'ogni angelo che tiene la cura del | tutto. Sant'Agostino, nel libro imperfetto Sopra il Genesi, e san | Basilio nell'Esamerone, credono e provano che ci sia questa mente; | così Platone, Trimegisto, e tutti gran savii. 119. Però | la terra in giù da sé cade, non dal genitore, e così il fuoco in su dal | proprio calore è spinto, e il corpo dall'anima, la quale da sé si | muove, e questo è impulso, se sta come nocchiero, benché Aristotile | qui si contradica, che altrove fa l'anima forma unita e fatta | con la materia una cosa, e reproba Platone che la mette come nocchiero | nella nave. 128. ma uscendo l'anima da questo opaco antro (così pinge Platone | il corpo e lo stato nostro) vedrà l'aria, il vento e gli angioli e | ogni cosa sottilissima, ché non ci sono i pannicoli e umori degli | occhi che impediscano, e più vedrà quella ch'è più pura; e lo spirito | nostro aereo aria si farà e cielo, e così si fa continuamente esalando, | né torna a noi più, ché gli piace meglio la libertà, e si fa una | cosa con l'aria. Ma l'immortale mente non resta aria, ma sale fin | alle stelle, se dall'infezione del corpo non è macolata, e quivi si | deifica e glorifica, come dice la sacra teologia con prove lunghe e | ragione gravissima accertata. 130. Ma tutte le cose del mondo sono simili, e chi bene non distingue | s'inganna; ma Socrate e Platone i profeti santi dai malvagi ben | distinsero, e aspettaro un che riformasse il culto divino, dato empiamente | alle statue, come si vede dall'Alcibiade e nel dialogo De | voto et de sanctitate di Platone. 149. E Socrate giurava per il cane, e per non esser | travagliato da gl'inquisitori, che poi lo fecero pur morire, che | dicesse il cane dio più delli dèi loro, soleva dire che giurava per il | cane dio degli Egizii; e poi nell'Epinomide Platone dice che li filosofi | non credono se non un Dio, ma se altri adorar si devono, | meglio è le stelle adorare che gli uomini morti. 172. Lo spirito, di natura mobile, gode del moto come di sua operazione | per la quale si serba nel suo essere, si purga, attenua, diffonde, || cresce e avviva. Però i suoni hanno forza magica che lo muovono | a diversi affetti secondo la varietà: gli aspri della trombetta | e tamburo lo infuriano a guerra et ira; i molli e piani del liuto ad | amore; i facili e significativi della chiesa alla pietà. Però è vero la | mutazione della musica significare mutanza di costumi e di stato, | come Platone conobbe, e oggi si prova nei Luterani, che con | quella mutaro la religione; e può un suono togliere l'affetto malo, | movendo lo spirito d'altro moto che soleva. 211. Quei del Mondo nuovo passaro dal nostro, e Platone | scrive nell'Atlantico una antichissima istoria, che ci era l'isola | Atlantica che giungeva l'uno emisfero con l'altro, e poi per diluvio | si sommerse, talché in antichissimi tempi passaro e si perdé la | memoria, come pur tra noi molte origini s'ignorano. 224. Anzi più sono aflitti degl'empii li pii, | sempre calunniati e lacerati, come dice Platone nell'Apologia; Ateismo 26. E perché tutte queste opinioni son veramente biasteme || non solo asserirle di Dio, ma d'ogni savio rettore humano; | e come dice Platone, l'artefice, quanto è migliore, tanto | più esquisitamente le cose grandi e le picciole conosce e | cura e provede nella medesima arte; non si dica dunque che | Dio, che vuole e sa e può, sia nelle sue opere negligente come | fuco d'api degno d'odio e di vituperio. 49. Mi può dir alcuno, come i macchiavellisti, che Christo | formò una repubblica come quella di Platone, che non si può | trovar nel mondo, poiché nulla repubblica può prohibire tutti | i vitii, né commandar tutte le virtù. 101. la republica di Christo è a || sembianza di famiglia instituita, dove tutti semo fratelli, obedimo | a magiori come a padri, et è a similitudine del corpo humano | dipinta da san Paolo, et ordinata sapientissimamente con | l'unità dello spirito e moltiplicità di membri compatienti e congaudenti, | e tutti subito ad nutum operanti singolarmente | quel che è meglio per tutti insieme senza scisma. Tal republica | lodò Platone e 'l Tilesio ad idea del corpo, e l'ha fatta ad idea | di famiglia Talete. 109. E così Tertulliano scrive che gl'antichi christiani havean ogni | cosa in comune altro che le mogli, si ben nelli servitii erano | comuni, e non nel coito, et è mentita d'Aristotele che mancheria | la charità in comune come un poco di miele in un vaso | di acqua, perché questo è vero dell'amor partiale e proprio, | non della charità, la qual Platon conobbe che ci fa nascere | non a noi soli, ma alli parenti, alla patria et all'amici, e Lucano | dice essere profession di ragionevoli Stoici, come | Catone: «Nec sibi, sed toti natum se credere mundo». Dunque || delli generosi e confidenti è propria la comunità, e di | quei che son da poco, che han posto nel fango ogni lor cura, | è propria la divisione. 110. E questo fu desiderio di Socrate, e dicea che | così vuole la ragion naturale, e che non vi siano oratori a difender | le cause, né leggisti glosatori, come riferisce Plato. 114. E dico ancora che del | Mondo novo parlò Christo, e le Sibille e Seneca e Platone | nell'Atlantico, e che «alias oves habeo, quae non sunt ex hoc | ovili, et illas oportet me adducere» non si intendea solo delli | gentili di questo emisfero, ma dell'altro emisfero, di cui pur | santa Brigida accennò, che inanzi la venuta dell'antichristo si | havea a riempir di fede. 145. E se mi dici che questa gente conobbe un sommo Dio vivo | e vero, e questi per secondi Dei, e che gl'adoravano nel modo || che noi adoramo li santi, che pur son detti Dei per gran participatione | d'eccellente divinità, io dico che in questo senso | non haveriano peccato, et in tal modo Platone riverisce gl'heroi, | che son huomini divini, che per grandi virtù e benefitii | fatti al genere humano son degni d'esser adorati non con latria | e servitù, come Dio vero, ma con dulia et osservanza e | riverenza, come amici del Dio vero. 146. E Platon dice che più statua di Dio è tuo patre che | questo figurato legno, e più honore a tuo padre che a quello | devi, e li Stoici furo del medesimo parere, onde Catone in | Lucano sprezza di pigliar l'oracolo d'Ammone, e dice «Iuppiter | est quodcumque vides, quodcumque movetur». Non ci | fu scola sciocca nel Mondo che questo non conoscesse. 146. Trovai in tertio grado quelli che adorano gl'elementi, perché, | sendo questi corpi grandi e vivi, delli quali nasceno tutte | cose, et anche li Dei, onde Platon dice che la terra è matre di | tutti Dei, manco male pare adorar questi corpi, onde gl'animali | hanno vita, corpo et anima, che non adorar gl'animali | che son mistura di quelli, massime a chi non conobbe l'anima | humana venir da Dio, ma dal fuoco o dall'aria e dalle stelle. 148. Platon nell'Epinomide dice il medesimo, | esser conveniente più a filosofi adorar le stelle che adorare li | Dei mortali delle Nationi. 149. Dunque dissi che le stelle son tutto spirito sottile, e che | veggono non per fenestra, come noi, ma alla scoperta, e così | toccano et odono il moto di l'una a l'altra, e fanno armonia, e | di più son animate di anima intellettuale, e però dice Dio: | «Cum me laudarent astra matutina» in Iob, et Abacuc e Debora | confermano, e per questa guisa si potriano adorare, | come pur si adoran gl'angioli. || Anzi dissi che son statue di Dio vive: il che confessa Origene | del sole, e Dionisio Areopagita, e tutto il cielo seggio di | Dio e statua si può appellare, e così il Mondo. Onde è degno | d'esser considerato, ammirato, lodato e riverito a lode del | Creatore loro. E Platone questo senso ebbe, quando chiama il | Mondo e 'l sole figlio del sommo bene, e le stelle statue di | Dio. Nondimeno per la stoltitia del popolo et incertezza di | questo, non sendo revelata espressamente, questa dottrina | si tace. 151. Di più, li chinesi adorano li demoni per li beni terrestri, e | perché non li faccia male, e li fan sacrifitii, e nel tempo antico | in tutte le nationi si usurparo nome di Dei inferi, e | furo adorati, e nel Brasil e nel Giappone etc. si trova il medesimo | culto a loro, e Porfirio parla di Dei buoni e mali secondo | Platone. 151. Pur perché ci era | ab antico la fede de le genti tutte del paradiso et inferno e | purgatorio, come Socrate, Pittagora, Platone, Virgilio | et altri asseriscono, ma non sapean tutte le nationi la venuta | del Messia, e che a lui prima toccava ascender al cielo, però | dissero che molti heroi non alli campi Elisei, ma in cielo erano | assonti, come di Romolo e di Cesare e di simili si dice. E | tutte queste cose velò Moise nella legge, perché non era tempo, | et in Iob le dichiarò con modi chiari e sacri. 157. Le republiche humane, quanto più sono unite, più rapresentano | un corpo secondo Platone et il Telesio et ogni buon | filosofo. Dunque conviene a Christo farla unitissima assai | più che non la descrive Platone tutta in comunità. E questo | solo secreto si trova di far l'interna unione soprana a tutte | l'altre: «Volo pater ut omnes unum sint in me», disse egli | pregando. 172. Le republiche humane, quanto più sono unite, più rapresentano | un corpo secondo Platone et il Telesio et ogni buon | filosofo. Dunque conviene a Christo farla unitissima assai | più che non la descrive Platone tutta in comunità. E questo | solo secreto si trova di far l'interna unione soprana a tutte | l'altre: «Volo pater ut omnes unum sint in me», disse egli | pregando. 172. Coloro i quali dalla ragion si mossero son degni di | laude, ma perché potero errare, non sono degni di fede indubitata. | Tali son li filosofi Platone, Socrate, Seneca, che confessaro | quel che ignoravano e quel che sapeano schettamente, e | tra li legislatori vi è Dracone, Solone, Licurgo, Caronda e | Foroneo, che le loro leggi fondaro in raggione, e così la dottrina, | senza sangue, e senza miracoli, senza profetia: questi | parlaro saviamente, e si forzaro far huomini buoni, e non di | acquistar honore e ricchezze a se stessi. 181. Trovai d'accordio li profeti con | gl'apostoli, et Isaia e Zacharia mi fanno stupire delle certezze, e | questo profetò con Aggeo la ruina di Gerosolima, quando si | edificava di nuovo. Di più, le Sibille ti fanno stupire, che tutto | il negotio di Christo ad unguem predissero; e Lattantio et | altri le viddero, e Cicerone dice che la Sibilla predisse un | monarca, e li dispiacea, pensando c'havea a perdersi la Republica, | e Platone nel libro De sanctitate e De voto aspettava un | renovator del mondo e del culto divino, e così introduce Socrate | burlarsi di quelli Dei, e che si deve aspettar un che rifaccia | il culto del vero Dio; e come hoggi si aspetta il giudicio, | così per tutto il mondo si aspettava Christo. 204. Dunque almeno è quatruplicato il piacere del christiano vero, | e quel de gl'altri sempio, e Platone dice molto più, facendo il | conto sottile con Socrate suo. Dunque in legge di natura questo | è vero. 227. Però nel tempo di Saturno, dice | Platone, si vivea secolo felice, aureo, che bastava il timore della religione | a frenar li popoli di far male. Poi seguiro li prencipi laici non | sacri, et si guastaro li secoli a poco a poco, perché chi non è sacerdote | non ha riguardo tanto a Dio, né che i popoli di lui si scandalizino; | ma il sacerdote, che più teme di mostrarsi indegno d'honore sì | divino, come humano, è migliore, e sta più nel suo offitio, ma quando | erra è caggione d'ogni male, et il suo mal'essempio basta a fare il | popolo empio e diabolico. Mon. Messia 58. Platone | avvisa i siracusani che, se vogliono viver bene e frenar il loro tiranno, | lo sforzino a farsi sacerdote e re insieme, et che sarà manco rio, e | di più authorità. 58. Ecco David è suscitato in Christo prencipe e pastore, notando il | temporale et il spirituale che, quantunque li regi siano chiamati da | Homero pastores populorum, il che molto piace a Platone, san | Bernardo e san Chrisostomo, et dicono che tanto più savio il prencipe | deve essere del popolo quanto il pastore del gregge, et pascere sia | il medesimo che reggere in lingua greca, nondimeno sempre più il | nome di pastore è convenuto allo spirituale, et di prencipe al temporale, | et a Christo è detto Pasce eos in questo loco, et egli a Pietro: | Pasce oves meas. 90. Hor, non tutti con la paura dell'inferno, e del gladio spirituale si | lasciano constringere; dunque ci bisogna il gladio materiale, altrimenti | saria la legge di Christo come quella di Platone, o d'altro filosofo, | solo persuasa con raggioni, e timore dell'altro secolo. Dunque | sarìa diminuto, insufficiente e non authorizato legislatore. 95. Et altrove dice che egli ha | posti li clerici per giudici della Chiesa, e i prencipi per defensori | notati in Paolo per senso mistico, e li plebei per esser governati e | somministrare il cibo corporale a tutto il corpo. Questa dottrina è | molto rationale, e Platone pur fece questa divisione nella sua republica | toltala dal corpo, in cui vi è la rationale, che sono i giudici, la | irrascibile, che sono i defensori, e la concupiscibile che sono gli agricoli | et artisti. 128. Questa prima regola è contro macchiavellisti, e contro Cesare, | che lodava Euripide in quel verso: Si violandum est ius, regnandi gratia | violandum est: caeteris rebus pietatem colas. Da questo segue un | altro punto, che tutte le leggi et ordinationi e sentenze e pareri de | prencipi fatte secondo la scienza secolare si devono sottoporre all'ecclesiastica | disciplina, come il corpo all'anima, secondo Nazanzieno. | E Platone filosofo conobbe lo stesso, e Pitagora, e Trismegisto; perché | questa è legge naturale. 137. Primo, così nel mondo nostro i principati d'infedeli eretici son come sbirrarie | e boiarie del genere umano: «Veh tibi Assur, virga furoris mei», disse | Dio, e se li regi Assirii e Babilonii fur boia di Dio, lo stesso si deve stimare de | Macometto, del gran Turco e di tant'altri in genere e in specie, e chi l'ammira | e stima con li politici falsi ha del bestiale, perché non conosce che cosa è | virtù, e quanto ella più ben l'uomo è appagato che non è il gran Turco | beato dal suo imperio. Questo conobbe Socrate, Platone, e anche Aristotile; | questo, non sapendo dir meglio, fu sforzato star alla dottrina del suo maestro, | perché da sé era bizzarro e di trista conscienza, inabile a tanti altri santi | pensieri, e quando Esdra si lamenta: «Nunquid meliora facit Babylon quae | Ierusalem», e per che causa quella empia gode e questa pate, sta la risposta | divina che non intendeva quel che si dicesse, perché c'è altro secolo per loro, | e etiamdio in questo più gode il buono che il malvaggio, come disse S. Pietro | a Simon Mago appresso S. Clemente, e Seneca e Cicerone e Orazio e ogni | ben considerante il confessa. Politici 153. questa canaglia adulatrice finge che | noceno allo stato e alla religione tutte quelle cose che non vengano da loro, e | insospettiscono di maniera il prencipe, che non osa parlare a questi filosofi né | anche di notte, come faceva Nicodemo per questa medema paura; così fecero | contra Socrate, contra Seneca, contra Origene, Gerolamo, Giustino Martire, | e contra Crisostomo, e contra i profeti e apostoli e filosofi, non che contra | i conservi loro, ed è arte antica, come prova Platone, de cortegiani e di pretendenti | lo smaccare li virtuosi. 163.

I testi del CLERP

Il CLERP si basa sui seguenti testi di Campanella:

Epilogo magno, 1598* °
Monarchia di Spagna, 1598-1600*
La città del Sole, 1601-1602*
Aforismi politici, fine del 1601*
Del senso delle cose e della magia, 1604*
L’ateismo trionfato, 1606-1607*
Monarchia del Messia, 1606-1607*
Politici e cortigiani contro filosofi e profeti, 1627*
Monarchia di Francia, 1636*

* Probabile data di redazione del testo.
° Il testo che ci è pervenuto corrisponde alla seconda redazione (1604-1609)

Le entrate del CLERP

Varianti grafiche
Guida alla lettura
Abbreviazioni e schede

Le entrate rimandano ai contesti selezionati. In viola e con l'asterisco sono indicate le sottoentrate.
Achitofel
Achitofellisti
Alemagna v. anche Germania
amor proprio
anarchia
angelo
Anticristo
arbitrio, vedi libero arbitrio
aristocrazia
Aristotele
astuzia
ateismo
ateista
Calvinisti
*Calviniani
Calvino
clima
congiura
cortigiani
cristianesimo
Cristiani
Cristo
Dante Alighieri
democrazia
demonio
diavolo
dispietà
dominio
*dominio naturale
Ebrei
empietà
Epicuro
equità
eresia
eretici
Ermete Trismegisto
Esdra
Europa
fato
filosofo
fortuna
Francia
genti
Gentili
Germania v. anche Alemagna
giustizia
governo
idolatria
imperio
impero
inferno
Inghilterra
Italia
legge
*legge di Cristo
*legge di natura; legge naturale
*legge divina
legislatore
leoni
libero arbitrio
libertà dell'arbitrio
libertà della religione
libertà di conscienza
libertà di signoria
libertini
Licurgo
Luterani
Lutero
macchiavellista
Macchiavello
male
Maometto
Messia
miracolo
monarca
monarchia
*monarchia di Cristo
*monarchia universale
Mondo nuovo
Mosè
Numa Pompilio
occasione
oligarchia
opportunità
papa
papato
paradiso
Platone
politia
politica
politico
popolo
predestinazione
principato
principe
profeta
profezia
*profezia naturale
provvidenza
prudenza
purgatorio
ragion di stato
regno
*regno di Cristo
religione
*religione naturale
repubblica
*repubblica di Cristo
*repubblica popolare
Romani
Romolo
sacerdote
*sacerdote sommo
sbirro
secolo aureo
setta
Socrate
sofista
Solone
sommo bene
Spagna
statisti
stato
teologia
teologo
tirannia
tiranno
vermi
virtù
vizio
volpi