genti - Vero è che la trasmigratione delle genti et le colonie | fanno variar la temperatura propria d'ogni clima, et li | laghi et le montagne anchora, onde non per tutto sotto i || Tropici son neri. Così anchora la temperatura dell'huomo si | varia in diversi tempi. Epilogo 449. Felice | memoria hanno coloro che son dotati di calor moderato e di | spiriti non tanto sottili che eshalino subbito senza ritentiva, | né tanto grossi che subbito non apprendano la cosa | che li muove: come son le genti che habitano nelli climi || temperati, e ch'ànno il cuore caldo a proporzione, e 'l | fegato di blanda caldezza che fonde i cibbi egualmente. 459. Imperoché le città libere di Germania non desiderano la grandezza | dell'Imperio per non ritornare a servitù, e sono tarde a deliberare ed | eseguire. Però la celerità contra loro è importantissima delle genti cristiane | unite. E fatto questo, quelli i quali furono più pronti e con più | genti, devono farsi elettori dell'imperio per autorità apostolica, siano | Italiani o Francesi o Spagnoli o Germani, overo si caveranno a sorte, | secondo le prime potenze di Cristianità converranno. Mon. Spagna 54. Imperoché le città libere di Germania non desiderano la grandezza | dell'Imperio per non ritornare a servitù, e sono tarde a deliberare ed | eseguire. Però la celerità contra loro è importantissima delle genti cristiane | unite. E fatto questo, quelli i quali furono più pronti e con più | genti, devono farsi elettori dell'imperio per autorità apostolica, siano | Italiani o Francesi o Spagnoli o Germani, overo si caveranno a sorte, | secondo le prime potenze di Cristianità converranno. 54. Onde dico che il | Consiglio della navigazione a Portoghesi più si deve e a Genovesi; | quel delle arti mecaniche di far fabriche e fuochi artificiali e machine | ad oltramontani; quelle di governo alli Italiani; quel del mantenimento | delle fortezze e sentinelle ed esplorazioni e ambasciarie e della | religione a Spagnoli più si conviene. E avendo il Re da acquistare il | mondo, deve tutte le genti spagnolare, cioè farle spagnole, e del | governo farne parte e della milizia, come fecero i Romani e usa il | Turco: altrimenti i Spagnoli soli perderebbero la ferocia nell'armi, | pigliato un paese, e non avendo gara d'onore, e i conseglieri non studiarebbero | a dir meglio l'uno dell'altro, né a farsi più savio, sapendo | che altra nazione non può entrare in conseglio. 108. In due maniere può mancare la milizia di Spagna, e la defensione | e aumento che da quella viene: l'una è perché le donne spagnole non | sono feconde per il troppo caldo, e morendo in Fiandra e nel Mondo | nuovo e in altre guerre ogni anno Spagnoli assai, possono mancare i | soldati, come all'incontro aumentano i soldati svizzeri, polacchi e altri | settentrionali per la fecondità delle donne, massime che poche se ne | fanno monache, e non hanno puttanesimo, che roina la maggior parte | del seme umano, e vivendo in più libertà, e accasandosi le genti con | poca dote, si moltiplicano per arte e per natura più che i nostri. 128. E in Napoli mai re paesano non ci è | stato per la mollezza del suolo e aere, che fa le genti vili, seu deliziose | e molli, ecc., e i forastieri mai non l'hanno potuto mantenere, perché | s'avviliscono col tempo, e divengono preda d'altri forastieri, come i | Guiscardi delli Svevi, li Svevi delli Angioini, li Angioini delli Aragonesi, | e li Aragonesi poi de Francesi e Castigliani, che scacciaro ancora | i Francesi sotto il gran Capitano. 130. Ma queste regole | mancano se il fondamento delle genti non si riforma, che è il matrimonio | e il seminario dei soldati che, con vitto e vestito solo, e con | la speranza d'aggrandirsi militando bene, faranno cose altissime e | meglio de giannizzeri turchi. Questo sia detto per avere soldati assai, | e non spopolare paesi. 142. E quei che sollevano i soldati si devono subito punire in presenza | loro con morte, come fu punito Spendio, e come dovea patire | quel che sollevò le genti di Carlo V in Austria, e le fe' tornare in Italia, | e devono più presto spada saper oprare che lingua. 144. Nell'acquisto delle grandi monarchie, sempre a guerra andaro i re, | e sempre più acquistaro i re bellicosi che gli oziosi. Se il Re vuol | acquistare, osservi questo; se solamente mantenere, stiasi in casa, ma | guardi d'aver buoni soldati e capitani fedeli; ma sempre, per non | diventar contennendo, deve dare saggio d'essere guerriero, o di amar | la guerra, e andando egli in persona, deve andare con genti assai, in | modo che vinca sicuramente, che se no perde il credito, ed ognuno de | nemici lo stimerà poco. Ma quando perdono i suoi, è manco male se | ei non vi è presente. 150. Però io dono anco per ragione che successe Filippo e non poté | andar alle guerre, perdette Fiandra e il titolo imperiale. Ma la disgrazia | che ebbe di Carlo suo figlio fu più grande d'ogni altra, perché quello | sarebbe andato alle guerre, il che mentre non fa il Re è necessitato a | mantenersi, più che acquistare, e i suoi capitani a rubare e aggrandirsi | del suo tesoro, facendo bottega della guerra a sé, e non imperio al Re. | Però io dono queste regole (benché in questo luogo sconvengano), | che quando si occupa paese strano di religione e dominio, si debba | spopulare e trasmigrare le genti facendole schiave, e battezzare i figli e | farne serraglio o mandarli al Mondo nuovo, e mandar una colonia dei | tuoi, e un governatore fedele e prudente. 154. Or tutti questi tesori il Re deve pigliare, cioè la religione con predicatori | buoni, l'amor con le leggi utili e giustizia vera; la moltiplicazione, | come di sopra s'è detto delli soldati, e da ognuno esigere quel | ch'a lui abonda, cioè da Germania genti, da Spagna soldati, da Italia | capitani e vestimenti, dal Mondo nuovo oro, e non e contra. 160. e se bene il ricco spende a | servitori assai, questo non giova alla repubblica, ma nuoce: primo, | perché o se li accattiva, e può fare sequela contra il re, come Melio | romano contra la patria, onde i Veneziani senza molti servi vivono per | tal timore; o vero li effemina, e fa adulteri, superbi, ruffiani, ecc., e ne | fa un seminario di vigliacchi, i quali poi, pigliando moglie, deprimono | le genti basse con astuzia, e infettano il seme umano di loro malvagità. 174. Con l'unioni politiche si deve forzare il Re ad unire i stati suoi tra | sé e con l'altre nazioni, cioè con l'ottima religione, di cui strumento | sono i predicatori, ut supra, e con le scienze mirabili e lingue che | hanno da volgere tutte le genti all'ammirazione e aggrandimento di | tal imperio, e facendo li acquisti e guerre sue sempre più tosto con | vicini che con lontani, e andando egli in persona. 220. Deve poi {Spagna} trattare ancora con i signori principali d'Irlanda che, | morta la regina, si faccino da sé una repubblica o regno, promettendo | singolarmente a tutti in secreto d'aiutarli: tanto più che i cattolici, e | massime i frati francescani, sono amatissimi in quest'isola, e convengono | più di costumi e clima con Spagna per la vicinanza che con | Inghilterra, e ci son molte genti che vivono errando, e poco comportano | l'imperio, le quali sono devote a cattolici, e di esse è bene servirsi, | come di quelli ancora fugaci, che stanno fra Inghilterra e Scozia. 272. Di più, per via di Gesuiti collegarli {i Polacchi} di religione o di matrimonio | col Moscovita è cosa utilissima, ma l'oro di Spagna è più possente che | altro con queste genti. Però subito che son guadagnati li animi loro, | bisogna avviarli a qualche grande impresa, e non darli tempo di pensare | a ritirarsi: che questo sempre nocque a Spagna, facendola perdere | li animi che si accorgono della sua astuzia, e dissipando la sua moneta | . 276. 2. Deve re di Spagna di quella gente populare i paesi, e non | ammazzarla, e delli non convertiti farne schiavi assai, come faceano i | Romani, che solo Lucullo ne avea quaranta mila, e spianavano i | monti, ecc., e per remigare, ecc., e di quelli che si convertono, farne | artefici, lavoratori, fabbri, ecc., e insegnarli l'arti mecaniche, e far che i | Spagnoli non siano altro che soldati, come fece Ciro di Lidia, che tutte le | genti che vinse avvilì con arti mecaniche, e i suoi con l'armi nobilitò. 348. La terza unione è delli beni, e pertanto io giudico che il Re debba | tutti i paesi occupati dividere alle genti imbelli con la legge agraria e a | Spagnoli imbelli e alli Indiani o Africani che là sono trasportati, e fare | che nessuno di loro posseda, ma ogni cosa sia del Re, altro che li sacerdoti, | e ogni tanto tempo distribuire i campi e l'arti e offici, affinché | nessuno pigli amore se non col Re che li dona, e di quel che si cava | dalla terra si debbano conservare; 352. 7. Per guidare le sue navi perpetuamente, deve il Re instituire | due ordini di cavalieri di mare, come son quei di Malta, e fondare i | capi loro in Spagna in due collegi, l'uno per l'oriente, l'altro per l'occidente, | e fare i cavalieri dalla giovanezza imparare l'arte del mare, e | mandarli a noviziato, e poi di quelli servirsi, e che giurino perpetuamente | scorrere per mare a bene della corona di Spagna, e si faccino | genti nobili, come i secondogeniti delli Baroni de i regni suoi, e questi | saran capitani di mare, e soldati in parte, e facendo tante navi, come di | sopra, sarà formidabile a tutto il mondo, nonché a Inghilterra, di cui | oggi teme, e le || commende ch' oggi godono genti oziose, goderebbero questi cavalieri, | e il Turco e il Persiano sarebbe fuor di speranza di far armata in mare, | e così gli altri. 360. 7. Per guidare le sue navi perpetuamente, deve il Re instituire | due ordini di cavalieri di mare, come son quei di Malta, e fondare i | capi loro in Spagna in due collegi, l'uno per l'oriente, l'altro per l'occidente, | e fare i cavalieri dalla giovanezza imparare l'arte del mare, e | mandarli a noviziato, e poi di quelli servirsi, e che giurino perpetuamente | scorrere per mare a bene della corona di Spagna, e si faccino | genti nobili, come i secondogeniti delli Baroni de i regni suoi, e questi | saran capitani di mare, e soldati in parte, e facendo tante navi, come di | sopra, sarà formidabile a tutto il mondo, nonché a Inghilterra, di cui | oggi teme, e le || commende ch' oggi godono genti oziose, goderebbero questi cavalieri, | e il Turco e il Persiano sarebbe fuor di speranza di far armata in mare, | e così gli altri. 362. Ospitalario. Or dimmi degli offizi e dell'educazione e del | modo come si vive; si è republica o monarchia o Stato di pochi. | Genovese. Questa è una gente ch'arrivò là dall'Indie, ed | erano molti filosofi, che fuggîro la rovina di Mogori e d'altri | predoni e tiranni; onde si risolsero di vivere alla filosofica in | commune, si ben la communità delle donne non si usa tra le | genti della provinzia loro; ma essi l'usano ed è questo il modo. Città del Sole 10. Però non può | essere Sole se non quello che sa tutte l'istorie delle genti e riti | e sacrifizi e republiche e inventori di leggi e arti. Poi bisogna | che sappia tutte l'arti meccaniche, perché ogni due giorni se | n'impara una, ma l'uso qui le fa saper tutte, e la pittura. E | tutte le scienze ha da sapere, matematiche, fisiche, astrologiche. | Delle lingue non si cura, perché ha l'interpreti, che son i | grammatici loro. 13. La marinaria è di molta reputazione, e tengono alcuni vascelli, | che senza vento e senza remi caminano, e altri con | vento e remi. Intendono assai le stelle, e flussi e reflussi del | mare, e navigano per conoscer genti e paesi. 36. L'orazioni si fan alli quattro angoli del mondo orizzontali, | e la mattina prima a levante, poi a ponente, poi a mezzodì, | poi a settentrione; la sera al riverso, prima a ponente, poi a | levante, poi a settentrione, poi ad ostro. E replicano solo un | verso, che dimanda corpo sano e mente sana a loro e a tutte | le genti, e beatitudine, e conclude: «come par meglio a | Dio». 46. Genovese. Oh, se sapessi che cosa dicono per astrologia e | per l'istessi profeti nostri ed ebrei e d'altre genti di questo | secolo nostro, c'ha più istoria in cento anni che non ebbe il | mondo in quattro mila; e più libri si fecero in questi cento che | in cinque mila; e dell'invenzioni stupende della calamita e | stampe e archibugi, gran segni dell'union del mondo; e come, | stando nella triplicità quarta l'asside di Mercurio a tempo || che le congiunzioni magne si faceano in Cancro, fece queste | cose inventare per la Luna, Giove e Marte, che in quel segno | valeno al navigar novo, novi regni e nove armi. 54. 72. Così Dio, per fecondare i Meridionali di genti e d'arme | e gli Settentrionali di scienze e religione, usa di mandar | quelli a questi, insertandoli come arbori per farli più generosi, | e strugendo i secoli vecchi e le piante degeneranti, e | puniendo e remunerando ogn'uno in quel che più abonda | o manca. Afor. pol. 114. 77. Se bene i demonii si son mischiati nell'arte dell'invocare | Dio delle Genti, si deve stimare che Dio fondò i lor | imperii per disegni suoi particolari di punire gli altri, sì come | appare nei Profeti, e che Egli spesso abbia risposto per via | degl'idoli, dove conobbe importare alla mutazione o augumento | di quello stato, come alla Pitonessa, invocando diavoli, | rispose Dio per Samuele, et in bocca di Balaam idolatra, | perché ogni dominio ha il suo angelo, et ogni legge | in quanto buona è da Dio, e nessuno stato si può fondare | senza parte di bontà. 115. Di più, l'uomo communica | con gli angeli e con demoni e con Domine Dio; e negar questo è | sfacciataggine come chi negasse ci sia Roma perché non l'ha vista, | e negare che sia stato nel mondo Cesare o Alessandro perché non | fu a tempo suo; e già con tanti miracoli e con la vita propria ne | fanno fede tutte le genti, ch'è gran falsità quella d'Aristotile che | nega gli angeli e demoni. Senso delle cose 95. Ma chi l'abusa {la magia naturale} in ammaliare le genti, avvelenare, arrabbiare e | burlare, merita che il demonio s'ingerisca, l'inganni e conduchi a | perdizione. 165. E ogni nazione | quel che di nuovo vide, ignorandone la causa, l'attribuì a divinità; | ma però tutti li savii di quelle genti scrissero il contrario. 171. 6. Son poi li filosofi che stan nella lege de la natura, come | elli capir la ponno, e pensano o che ogni legge sia vera nel suo | senso, e che Dio tutte le auttoriza con miracoli, e profeti, e | martiri per benefitio di diverse genti, alle quali altre, altre leggi | convengono; e che l'inganno è permesso dal Creatore che | governa il Mondo con varii modi secondo il costume de la | Nation comporta. Ateismo 18. 1. Mi trovai in questo secolo tenebroso, dove tutti paremo | di un colore, perché tutte le genti difensan la lor Religione, | come noi la nostra; e così li sapienti, e così li principi, la loro | dottrina quelli con silogismi, e questi la signoria con l'armi. 22. Di più, se vi era l'altro emisfero del mondo novo, come Mosè | parlando de la moltiplicatione de le genti non fece mentione | di esso? Né si fu allagato dal diluvio, né si sa come andaro llà le | genti? Dunque nascono da sé come rane, secondo dice Epicuro, | Diodoro et Avicenna, e che providenza hebe Dio di loro | mai, se li lasciò in tanti errori? e perché li sovvenne mò, che | erano tristi e meritaro manco? o furo sempre peggiori? 24. 2. Dissi poi fra me stesso: gran pazzo è Democrito, et Epicuro, | che negan la prima ragione, che è Dio chiamata da le | genti. Perché se esso Democrito prova questo con ragione, è | forzato a dir che vi sia ragione nel Mondo, poiché da nulla | nulla si fa secondo lui più che gl'altri. Dunque ci è la prima | ragione, e si egli provar questo suo detto senza ragione | dirà, è forzato a confessar che non merta credito da persona | alcuna. 29. Quella legge ha d'esser a tutte anteposta, in cui tutte le | genti ponno vivere, perché è più naturale e più secondo l'innocenza | primaria, in cui devesi stimare che fummo creati. 100. E son certo che questo regno di Christo | è simile al fermento posto intra tre misure di farina, che | è l'anima, il corpo e la fortuna delle genti, finché tutti saremo | fermentati, in modo che tutto il Mondo sia christiano. | O veramente le tre misure son la potenza, la sapienza e | l'amore, delle quali costa ogni ente et ogni ragunanza e republica, | li quali son ancora farina naturale, o guasta, fatta tirannide, | sofistica et hippocrisia: ma questo fermento di Christo | li riducerà a fratellanza, senno e charità. 106. Però non è ben condannar tutte le genti non battizate | in acqua, si non quelle alle quali fu annuntiato il battesmo | (e questo non basta), ma bisogna che sia a lor persuaso anche | con ragioni, o con miracoli sofficienti, perché nullo è obligato | a quella legge che non li fu promulgata, e se li fu promulgata, | non mostrò il promulgatore la patente e 'l sigillo del suo | signore, dunque quello si sta sicuro in iure naturae; 117. Se miri poi alla fede de le genti, la trovi intollerabile, e la | più stolta et empia è di quelli che adorar per Dei le creature | più vili di sé, come gl'Egittii savii il vitello, e l'ibice, e 'l cocrodillo, | e li Chinesi la lucertola, et altri le pietre e simili bruttezze. | Questi sono inescusabili, tosto che sanno parlare, perché | non deveno dar honore di Dio a chi è peggio di loro, sendo | appresso tutti Dio quel che ci può far ogni bene et | ogni male, e padre e creatore di tutti, e sommo bene, opur | «illud quo melius excogitari non potest». 145. E tanto fu stimata questa sentenza migliore, che li filosofi | l'abracciorno, o per manco male la sostennero, et avvisaro le | genti che per Plutone si intende la terra, per Nettuno il mare, | per Giove il cielo o l'ethere, come lo chiama Virgilio, | e per Giunone l'aria, per Apollo il sole, e fu ciò meglio per | levar l'adoration delle cose morte, e fu poi di tal applauso | questa sentenza in Roma, che d'ogni cosa trovaro il Dio, et | ogni fiume Dio, e così li Greci, e poi Dio Termino, Dio Forciolo, | Dea Pomona dell'orti, Dea Cunina della cuna di fanciulli | soprastante, e pur la Febre e la Fortuna, e 'l Tremore e la | Pallidezza chiamaro Dei, stimando che fossero spiriti che cagionassero | questi morbi propriamente. 148. Pur perché ci era | ab antico la fede de le genti tutte del paradiso et inferno e | purgatorio, come Socrate, Pittagora, Platone, Virgilio | et altri asseriscono, ma non sapean tutte le nationi la venuta | del Messia, e che a lui prima toccava ascender al cielo, però | dissero che molti heroi non alli campi Elisei, ma in cielo erano | assonti, come di Romolo e di Cesare e di simili si dice. E | tutte queste cose velò Moise nella legge, perché non era tempo, | et in Iob le dichiarò con modi chiari e sacri. 157. Hor rispondo a quelli che dicono che Christo non ci liberò | dal diavolo. Non vedi tu che tutto il Mondo adorava diavoli, | e hoggi neanco li Macomettani conoscen si non uno Dio? e | le genti tutte a poco a poco si vanno riducendo a questa fede | di Christo, e l'ignoranza de l'altro secolo è tolta, e di quel che | è peccato e che non è. 159. Così cessarono {le guerre} a' tempo di Augusto monarcha | delle nationi cognite all'hora, che tutto il mondo visse lieto in pace | diciotto anni almeno, cosa mai più vista. E così il prencipe, e tutti i | capi delle provincie a lui subordinati, et gli altri magistrati attendevano | ad acquistar gloria non dalla guerra, che è contro natura tra gli | huomeni, ma dalla filosofia, et opere heroiche in benefitio delle | genti, in disputar del bene, del male, dell'opere de Dio e del conoscimento | di quello. Mon. Messia 62. Né si poteva intendere, se non che tutte le genti si unissero in | una fede data ad Abramo sotto un prencipe unico al mondo del suo | seme. 66. Similmente insegnare come | si ha da lavare tante volte; anzi il cacare et atterrare gli escrementi, e | altre medicinali leggi, sono proprie di genti puerili, che hanno bisogno | di pedagogo; et tante cerimonie, se non fussero figure, sariano | superchiaria. Dunque quella legge fu partiale, et pedagogia, et tutela | de pupilli, e figura della futura universale, et introduttione. 68. Dunque Christo venendo a dar legge universale fu bisogno l'abbreviasse | in questi dui capi: ama Dio più che te stesso; et il prossimo | come te stesso, et donasse sapienza alli successori suoi di far le leggi | particolari, et l'applicatione di quelle secondo comporta il bisogno | d'ogni natione. E per potersi le leggi osservare, fu bisogno darli dello | suo spirito proprio, et gratia, et questo per mezo dei sacramenti a | tutte genti possibili ad essere communi distribuiti. 68. Come l'apostolo più chiaro potea | mostrare il dominio temporale e spirituale de tutte le genti e signorie | humane, in Christo regnante hora in cielo, nella sua Chiesa in terra | questo operante. E il secondo salmo mirabilmente convince dicendo | in persona del Messia suo successore: Ego constitutus sum rex ab eo | super Sion montem sanctum predicans praeceptum eius. 88. Christo è legislatore perfetto delle genti. 95. 2. Di più, li Spagnoli dopo la invenzion del Mondo novo si | macularo di nova malizia, dubitando perché Dio non mandò genti | predicatori in 5500 anni. E perché non viddero il paradiso terrestre né | l'inferno né il purgatorio sotto la terra, come scrissero diversi teologi | cristiani. E che ci era altra gente, del che avean scritto il contrario Lattanzio, | Metodio, Dionisio Tarsense, Procopio Gazeo, S. Augustino, | Giustino e altri gran Padri della cristiana fede. E se pur il popolo | questo non considera, lo considerano i maggior di loro. E però fanno | contra quelli meschini quel che a nemicissimi si farebbe da chi non | avesse alcun sapore né timore di Dio. Mon. Francia 496. E quando alcun è contra loro, sia pur il | re di Francia Cristianissimo, o sia lo stesso Papa, spargeno fama che || quello sia eretico, e hanno a caro anche che egli sia per mostrar e vantarsi | ch'essi soli mantengono il Catolicismo. Però stimano assai il tribunal | dell'Inquisizione trovato da loro con tanto rigore, perché veramente | è strumento del loro Imperio. E di più, col nome di combatter | per la fede, {li Spagnoli} se fan dar dal Papa le Bolle della cruciata e le decime ecclesiastiche, | ch'importan molti millioni d'oro, et essi non donano se non | titoli di croce, pecorelli in petto e cose simili, mirificate con la religione | per gabbar le genti. 504.

I testi del CLERP

Il CLERP si basa sui seguenti testi di Campanella:

Epilogo magno, 1598* °
Monarchia di Spagna, 1598-1600*
La città del Sole, 1601-1602*
Aforismi politici, fine del 1601*
Del senso delle cose e della magia, 1604*
L’ateismo trionfato, 1606-1607*
Monarchia del Messia, 1606-1607*
Politici e cortigiani contro filosofi e profeti, 1627*
Monarchia di Francia, 1636*

* Probabile data di redazione del testo.
° Il testo che ci è pervenuto corrisponde alla seconda redazione (1604-1609)

Le entrate del CLERP

Varianti grafiche
Guida alla lettura
Abbreviazioni e schede

Le entrate rimandano ai contesti selezionati. In viola e con l'asterisco sono indicate le sottoentrate.
Achitofel
Achitofellisti
Alemagna v. anche Germania
amor proprio
anarchia
angelo
Anticristo
arbitrio, vedi libero arbitrio
aristocrazia
Aristotele
astuzia
ateismo
ateista
Calvinisti
*Calviniani
Calvino
clima
congiura
cortigiani
cristianesimo
Cristiani
Cristo
Dante Alighieri
democrazia
demonio
diavolo
dispietà
dominio
*dominio naturale
Ebrei
empietà
Epicuro
equità
eresia
eretici
Ermete Trismegisto
Esdra
Europa
fato
filosofo
fortuna
Francia
genti
Gentili
Germania v. anche Alemagna
giustizia
governo
idolatria
imperio
impero
inferno
Inghilterra
Italia
legge
*legge di Cristo
*legge di natura; legge naturale
*legge divina
legislatore
leoni
libero arbitrio
libertà dell'arbitrio
libertà della religione
libertà di conscienza
libertà di signoria
libertini
Licurgo
Luterani
Lutero
macchiavellista
Macchiavello
male
Maometto
Messia
miracolo
monarca
monarchia
*monarchia di Cristo
*monarchia universale
Mondo nuovo
Mosè
Numa Pompilio
occasione
oligarchia
opportunità
papa
papato
paradiso
Platone
politia
politica
politico
popolo
predestinazione
principato
principe
profeta
profezia
*profezia naturale
provvidenza
prudenza
purgatorio
ragion di stato
regno
*regno di Cristo
religione
*religione naturale
repubblica
*repubblica di Cristo
*repubblica popolare
Romani
Romolo
sacerdote
*sacerdote sommo
sbirro
secolo aureo
setta
Socrate
sofista
Solone
sommo bene
Spagna
statisti
stato
teologia
teologo
tirannia
tiranno
vermi
virtù
vizio
volpi