Calvino - Dunque, primo instrumento d'imperio è la lingua, e il secondo | la spada, e questo si vede, per l'opposito, che dove si sollevaro alcuni | predicanti contra il Re, uniro i popoli disuniti, animaro gli avviliti, | e donaro esempio o si fecero capi, sendo i primi a sollevarsi. | Laonde hanno fatto perdere spesso il regno e la vita a principi, come | fece Macometto, sollevandosi contro Eraclio imperatore, || e Calvino e Lutero contro infiniti prencipi, e hanno fatto assai più | male essi con la lingua al Re che non Marco Sciarra e Nino Martino | con la spada. Mon. Spagna 190. Onde predicando Lutero e | Calvino che l'uomo non ha libertà di fare bene o male, ma che Dio | opera in loro il bene e il male, facilmente {i settentrionali} li han creduto, parendo ad | essi che non hanno libertà di potere non bevere e bevere, e di servire, | ecc., sì anco per sfrenarsi dalla servitù del papa e delli prencipi, | contro li quali predicò Lutero, ecc. Onde, sotto colore di mantenersi | in libertà di conscienza, si mantengono in libertà di signoria, della | quale più si servono che non a essa servono. 280. Dico pertanto che {Carlo} dovea farsi serbare | la parola da Lutero nella dieta e dopo, inanti che arrivi a casa, | opprimerlo, e li protestanti abbassati estinguere, e infirmare tutti i | primi movimenti delli eretici, perché non sarebbe nato dal loro esempio | Calvino e tant'altri, che infettaro l'una e l'altra Germania sua, e i | Prencipi di Fiandra e Valdireno non avrebbero seguite le vestigia de | protestanti con più cautela contra Carlo. 282. Altri fecero Dio causa del | male e tiranno, come Calvino, per fare che ogni cosa Dio faccia, | contrarissima opinione alla repubblica, come Cicerone e Platone | afferma, perché toglie la libertà di bene e mal fare ai popoli, e la legge | e la disciplina, la qual cosa, dopo che fu bene considerata dagli oltramontani, | li ha fatti ateisti che negano Dio, per non volere | unirsi alla servitù del Papa. 300. Dunque quando il freddo è ammazzato dal caldo, Dio concorre | all'amplificazione del calore, ma non alla destruzione del | freddo, se non per accidente in quanto il calore amplifica, ma lascia | patire il freddo, permettendo così, non donandogli forza di | resistere più che all'altro di agire. E se questo avesse considerato | Calvino, non averia fatto Dio causa attiva del peccato, il quale è | un mancar di perfetto agere, ma non esso agere, e all'agere concorre, | perché è diffusione d'essere, ma non al mancamento dell' | ordine perché è gire al non essere, il che ripugna a Dio. Senso delle cose 100. L'oriente sta in man di Macometto favoloso, | empio, ignorante, crudo, con grande scorno e danno di | tutto il genere humano, e così gran parte de l'Africa; e poi | tutto il settentrione in man di Luthero e di Calvino, c'han | fatto un Dio traditoresco che ci prohibisce li peccati, e poi ci | sforza a farli per pigliarsi gusto di metterci all'inferno con voglia | non di padre, ma di crudel tiranno. Vedi a quanta ignominiosa | impietà consente il Mondo per la caligine che manda | inanti l'Antichristo, che esce da l'abisso. Ateismo 5. Che l'huomo sia libero è cosa manifesta, almeno nel volere | e disvolere, nel che sta il peccato, come scrissi contra Calvino, || et è pazzia pensare che Dio faccia peccar gl'huomini intrinsecamente | e concorra col diavolo a far pegio di lui, e che l'huomo, | quando biastema Dio, è spinto da Dio a biastemarlo: | dunque Dio è contra se stesso e diviso? 139. E mi dissero che Calvino scrisse bene contra il libero arbitrio, | e conobi Calvino amico loro {dei demoni}, perché questo | molto scrive contra Dio, dicendo egli che Dio ni fa fare il | bene e 'l male per suo gusto, per impire il cielo e l'inferno di | lo noi. Onde nasce che Dio sia più perverso che il diavolo, o | che 'l peccato non sia peccato, come dicono i libertini. Il | che, esaminato in filosofia, è stoltitia empia, perché non ci | saria differenza tra lo scelerato e 'l santo, né tra il savio e | l'ignorante, e Cesare e Mosè e Melchisedech sariano equali | ad ogni cantanbanco, anzi inferiori, perché li cantanbanchi | si pigliano più spasso che quelli. 154. E mi dissero che Calvino scrisse bene contra il libero arbitrio, | e conobi Calvino amico loro {dei demoni}, perché questo | molto scrive contra Dio, dicendo egli che Dio ni fa fare il | bene e 'l male per suo gusto, per impire il cielo e l'inferno di | lo noi. Onde nasce che Dio sia più perverso che il diavolo, o | che 'l peccato non sia peccato, come dicono i libertini. Il | che, esaminato in filosofia, è stoltitia empia, perché non ci | saria differenza tra lo scelerato e 'l santo, né tra il savio e | l'ignorante, e Cesare e Mosè e Melchisedech sariano equali | ad ogni cantanbanco, anzi inferiori, perché li cantanbanchi | si pigliano più spasso che quelli. 154. Perché si ignora la causa et origine di tanti mali che sono nel | Mondo, altri negaro Dio, parendo loro inconveniente che, sendo | Dio sommo bene, faccia o permetta tanto male, come fè | Epicuro; altri la providenza nelle cose inferiori, come Aristotele | et Averroè. Altri posero dui Dei, come Manicheo e Simon | Mago; altri più empiamente dissero che il medesimo Dio fa il | male e bene, e sia causa efficace in noi di peccare come di ben | fare, et in noi non esserci libertà di far bene o male, come | Luthero e Calvino, delli quali fu più pio Cicerone, che, non | potendo scioglier l'argumento donde venga il male, si risolse | più tosto negar la providenza che caricarlo a Dio e negar il | libero arbitrio a tutti sensi manifesto, come appar nel libro De | divinatione, sebene altrove l'uno e l'altro asserisce. 160. Altri negaro | il male, e posero indifferenti tutte cose, altro che il vitio, | come li stoici; altri heretici come sono i libertini che, vedendo | nel lor Calvino che Dio è causa del male, dissero che se Dio lo | fa non è male né peccato nel mondo, e così lo scusano. 160. Quelli che dall'astutia o dal demonio furo mandati, convengono; | tra filosofi, è Aristotele, Epicuro, Hippia, Homero, | Arrio, Calvino, Lutero e simili, che per guadagnar danari et | honori vani scrissero e parlaro di quel che non sapeano, posero | la religione in burla e quel che essi ignoraro stimaro falsità | e furbaria come la loro. 181. Il precursor | magno dell'antichristo, predetto da san Vincenzo che | dovea da Germania comparire, già si è visto Luthero nel || quinto sigillo, e Calvino la quinta ampolla de l'ira di Dio, e | tutti accordeno con l'Alcorano più che col vangelo. Si aspetta | dunque quella renovatione di Brigida, e di Caterina, e d'altri | santi predetta. 222. onde Cicerone stoico dice che la providenza non si | stende sopra il nostro libero arbitrio; o non vuole, come dice Lutero e Calvino | con Macometto, perché è Signore e fa tutto a suo capriccio, e prevede per | forza altri destinando al male e all'inferno, altri al bene e al paradiso, altri | essalta, altri abbassa senza meriti, perché nascemo giudicati, non giudicandi. Politici 149. Lo stesso fanno e pensano gl'officiali e prencipi malvaggi, ma Dio la | vede e si serve di questa lor malvaggità, non da sé voluta e fatta, come pensa | Lutero, ma ordinata solo al suo fine, come il prencipe per la giustizia publica | si serve del boia non come di bono, ma bono a questo effetto, tal che, pensando | essi far contra la volontà di Dio, esseguiscono la volontà di Dio, e in questo | pensiero s'ingannano, e di questa razza di gente maliziosa intende David quando | dice: «Verumtamen propter dolos posuisti eos, deiecisti eos, dum alleviarentur», | e non come stima Lutero e Calvino di tutti a capriccio di Dio cadenti, | perché invero tutta questa canaglia o more di mala morte d'altri occiso, | come Ezzelino tiranno di Padoa, o da se stesso come Giuda e Achitofel, o | perde lo stato subito in sé, come Absalon, con la vita, e Cesare Borgia, o | poco subito ne figli, come Castruccio Castracane e Paolo Guinisi, tiranni di || Lucca, o vive sempre in pena e sospetto, come ogni cosa se vole delle proprie | malvagità e mancamento di virtù: «Nullum theathrum magis conscientia}} et | «animus culpa plenus et semet timens», quando non temesse Dio né l'inferno, | è sempre infelicissimo da sé e da altri, onde a ragion sospetta, disse Seneca. 157. Non però sono soverchie le buone inspirazioni e avvisi per mezzo de predicatori | e de profeti, che Dio manda a questa gente; ma servono perché ogni | creatura intenda che Dio non odia le sue creature, né le mette in quel luogo | perché l'ha predestinate al male, come dice Calvino, né per tradirli, dicendo | loro che faccia bene, avendo ei disposto di sforzarli a far male per il suo disegno; 172. Né dica Calvino che l'uomo in tale stato non si può pentire, perché vedono | che Giuda si pentì, ma non fece penitenza se non disperata, non perché Dio li | negò il suo aiuto, mentre Crisostomo e Ambrosio asseriscono che ce lo donò, | altrimente non si pentiva, ma perché non l'usò a ben l'eccitante aiuto, e non | accettò la grazia offerta informante; 172. Calvino ancora non credeva veramente in Dio, ma | era ateista, come prova G. Roseo, e dal suo scrivere si manifesta, che fa | gl'uomini bestie senza libertà. 177. Di più, benché Lutero e Calvino avessero scritto male perché così credessero, | nondimeno non poteva quello {Macchiavellismo} allignare, se il duca di Sassonia e altri | prencipi protestanti non l'avessero per ragion di stato mantenuto per farsi | sequela contro Carlo V, seguace della religione romana, la quale per non | confessarla migliore della settaria la chiamano papista. 178. Item, perché li Spagnoli hanno seminato una dottrina di Maometto | e di Calvino, come se fosse di S. Tomaso, il che non è, onde è avvenuto, | che non si possano convertir gli eretici di nostro tempo, cioè che | «Dio ab aeterno, con decreto invincibile da noi e da lui, ha predestinato | altri al paradiso, altri ha reprobato, e così alli gradi della pena e della | gloria; onde le opere bone o le male non ponno scemar né crescer il | grado decretato. Mon. Francia 576.

I testi del CLERP

Il CLERP si basa sui seguenti testi di Campanella:

Epilogo magno, 1598* °
Monarchia di Spagna, 1598-1600*
La città del Sole, 1601-1602*
Aforismi politici, fine del 1601*
Del senso delle cose e della magia, 1604*
L’ateismo trionfato, 1606-1607*
Monarchia del Messia, 1606-1607*
Politici e cortigiani contro filosofi e profeti, 1627*
Monarchia di Francia, 1636*

* Probabile data di redazione del testo.
° Il testo che ci è pervenuto corrisponde alla seconda redazione (1604-1609)

Le entrate del CLERP

Varianti grafiche
Guida alla lettura
Abbreviazioni e schede

Le entrate rimandano ai contesti selezionati. In viola e con l'asterisco sono indicate le sottoentrate.
Achitofel
Achitofellisti
Alemagna v. anche Germania
amor proprio
anarchia
angelo
Anticristo
arbitrio, vedi libero arbitrio
aristocrazia
Aristotele
astuzia
ateismo
ateista
Calvinisti
*Calviniani
Calvino
clima
congiura
cortigiani
cristianesimo
Cristiani
Cristo
Dante Alighieri
democrazia
demonio
diavolo
dispietà
dominio
*dominio naturale
Ebrei
empietà
Epicuro
equità
eresia
eretici
Ermete Trismegisto
Esdra
Europa
fato
filosofo
fortuna
Francia
genti
Gentili
Germania v. anche Alemagna
giustizia
governo
idolatria
imperio
impero
inferno
Inghilterra
Italia
legge
*legge di Cristo
*legge di natura; legge naturale
*legge divina
legislatore
leoni
libero arbitrio
libertà dell'arbitrio
libertà della religione
libertà di conscienza
libertà di signoria
libertini
Licurgo
Luterani
Lutero
macchiavellista
Macchiavello
male
Maometto
Messia
miracolo
monarca
monarchia
*monarchia di Cristo
*monarchia universale
Mondo nuovo
Mosè
Numa Pompilio
occasione
oligarchia
opportunità
papa
papato
paradiso
Platone
politia
politica
politico
popolo
predestinazione
principato
principe
profeta
profezia
*profezia naturale
provvidenza
prudenza
purgatorio
ragion di stato
regno
*regno di Cristo
religione
*religione naturale
repubblica
*repubblica di Cristo
*repubblica popolare
Romani
Romolo
sacerdote
*sacerdote sommo
sbirro
secolo aureo
setta
Socrate
sofista
Solone
sommo bene
Spagna
statisti
stato
teologia
teologo
tirannia
tiranno
vermi
virtù
vizio
volpi