Tommaso Campanella, Politici e cortigiani, p. 178
quello che è a loro utile e comodo, come narra il Butero, e già s’è fatto per
decreto e consuetudine che ogni popolo abbia a seguitare quella setta che
piace al prencipe, e si trova che una provincia ha cambiato quattro o cinque
volte religione secondo ha piaciuto al suo instabil prencipe o al successore
mutare: che più pazza e sfacciata sentenza contra Dio e contra tutta la verità
della religione si poteva imaginare? E il duca d’Alanson finalmente, per
aver sequela doppia e maggior di tutti, a persuasion di questi politici ignoranti
prese titolo di defensore dell’una e l’altra religione, cioè cattolica e ugonotta,
cosa ridicola non che empia e alli stessi sudditi notoria, che è per aver sequela
di tutti, non perché credesse ad alcuna dell’incompossibili prese questo nome,
e così poi cadde in Fiandra, come piacque a Dio.
Di più, benché Lutero e Calvino avessero scritto male perché così credessero,
nondimeno non poteva quello {Macchiavellismo} allignare, se il duca di Sassonia e altri
prencipi protestanti non l’avessero per ragion di stato mantenuto per farsi
sequela contro Carlo V, seguace della religione romana, la quale per non
confessarla migliore della settaria la chiamano papista.Né entrava l’eresia in
Inghilterra, se Enrigo VIII per amor d’Anna Bolena non s’alienava dal papa,
e per ingrossare anche le sue rendite con quello de vescovadi, monasteri e
ospitali, come fatto avevano i protestanti di Germania, e tutte le città libere
accettaro da principio ogni eresia per mantenersi in libertà di signoria sotto
spetie di mantenersi in libertà di conscienza; l’istesso fanno i baroni di Francia
per sottrarsi dal regio dominio.
Essi stessi ancora si dichiaran esser macchiavellisti, perché, affirmando col
suo Lutero che il Papa è Anticristo, non potrebbono ritener il titolo dell’Imperio,
né l’elettorato che lor ha dato il papa, altrimente si confessaranno anticristiani,
e perché lo tengono mordicus e ambiscono l’imperio che dall’Anticristo
secondo loro fu instituito, dunque non credono né Papa né Lutero né Cristo
né Macometto, come pur dichiarano in quel libro De tribus impostoribus stampato
nel lor paese, e certo, s’elli tenessero Cristo per Dio, chiaro è che subito