inferno - Né per questo resta che la mente non sia libera e possa proibire | i vizii naturali e comandare gli atti di virtù non naturali, poiché | vedemo noi per timore dell'inferno, anzi di temporali pene e per | amor d'amici, non che di Dio, gli uomini astenersi dagli atti viziosi | naturali a loro. Senso delle cose 116. La Ragion di stato di questo secolo | antichristiano consiste in stimar più la parte che il tutto, | più se stesso che la specie humana, e più che il Mondo, e più | che Dio. Questi pensier vilissimi sono figli de l'Amor | proprio, che dal diavolo cominciò, per diabolici figli camina, | e nell'inferno ha da finire. Ateismo 3. L'oriente sta in man di Macometto favoloso, | empio, ignorante, crudo, con grande scorno e danno di | tutto il genere humano, e così gran parte de l'Africa; e poi | tutto il settentrione in man di Luthero e di Calvino, c'han | fatto un Dio traditoresco che ci prohibisce li peccati, e poi ci | sforza a farli per pigliarsi gusto di metterci all'inferno con voglia | non di padre, ma di crudel tiranno. Vedi a quanta ignominiosa | impietà consente il Mondo per la caligine che manda | inanti l'Antichristo, che esce da l'abisso. 5. E di più, se cercando non troverai, e cercherai come si conviene, | ti assicurerai l'anima di altri timori di inferno con ragione, | e non con presuntione diabolica, come li Macchiavellisti | et epicurei, che senza saper se il sole nasce e more | ogni dì (come dice Epicuro), e senza investigar con tutte le | scienze l'auttor del Mondo e la vera ragion del vivere, fondati | su l'amor proprio, negano Dio, e l'altra vita; 27. E certo saria infelicissimo l'huomo | vivendo sempre col timor dell'inferno e con l'ambition | del paradiso digiunando, affligendosi, e cercando Dio, et honorandolo, | se non avesse altro bene che quel de le bestie, che | si godeno di questa vita senza tali stimoli. 69. Molti si scandalizano empiamente che Christo non solo ha | dato legge austera più che la stoica in prohibir tutti vitii (la | qual è dolcissima e secondo la natura), ma di più ( dicono | haver aggiunto sopra li precetti morali li sacramenti per precetti | cerimoniali, e chi non han da far con la natura, ma | paion soverchi; e di più si tiene che chi non ha quelli, non si | poter salvare, e questo è un condannare tutto il mondo all'inferno, | e pur quelli che virtuosamente vivono, e pare cosa intolerabile, | e di Dio indegna. 115. Ma se miramo alla gran pietà sua verso le sue fatture, ci resta | di sospettare che la voluntà del suo beneplacito sia di salvarli | nel mondo rinovato, e che l'infinita sua bontà assorbirà la finita | nostra malitia, se no né è infinità, se non in quella final | impenitenza che esso può mutarla. E sì come disse che volea | distruger Ninive e poi nol feo, ma li fe' fare penitenza, potria | alcun pensare che dica Dio doversi pena eterna alli rei, perché | si guardino di peccare, ma dopo molti secoli che stenteranno | nell'inferno, si moverà a compassione, e li muterà l'animo, | e li farà pentire. Nondimeno questo asserire che sarà così | è temerità, pia d'una parte, o meglio adulatoria; dall'altra heresia, | mentre altro ni è significato da la chiesa e dal vangelo. 139. {I demoni} Cominciaro, a quello che era | idiota, a persuaderlo che non ci era inferno, e che l'anime van | di corpo in corpo come dice Pittagora; che non ci era libero | arbitrio nell'huomo; mi diedero oracoli delle cose future, e | molte ne successero. 153. E mi dissero che Calvino scrisse bene contra il libero arbitrio, | e conobi Calvino amico loro {dei demoni}, perché questo | molto scrive contra Dio, dicendo egli che Dio ni fa fare il | bene e 'l male per suo gusto, per impire il cielo e l'inferno di | lo noi. Onde nasce che Dio sia più perverso che il diavolo, o | che 'l peccato non sia peccato, come dicono i libertini. Il | che, esaminato in filosofia, è stoltitia empia, perché non ci | saria differenza tra lo scelerato e 'l santo, né tra il savio e | l'ignorante, e Cesare e Mosè e Melchisedech sariano equali | ad ogni cantanbanco, anzi inferiori, perché li cantanbanchi | si pigliano più spasso che quelli. 154. Pur perché ci era | ab antico la fede de le genti tutte del paradiso et inferno e | purgatorio, come Socrate, Pittagora, Platone, Virgilio | et altri asseriscono, ma non sapean tutte le nationi la venuta | del Messia, e che a lui prima toccava ascender al cielo, però | dissero che molti heroi non alli campi Elisei, ma in cielo erano | assonti, come di Romolo e di Cesare e di simili si dice. E | tutte queste cose velò Moise nella legge, perché non era tempo, | et in Iob le dichiarò con modi chiari e sacri. 157. questa credenza di inferno e paradiso è conforme alla | giustitia di Dio et alla voglia di buoni, et è provata con miracoli | e sangue e visioni etc., ma quella di falsi Dei è odiosa alli | filosofi, alla giustitia, alla voglia e giuditio d'intendenti, et al | vivere politico che si avvilisce, come dissi sopra. 158. la repubblica è ben corpo, | ma il prencipe non è anima, e però non può stare se non come capo | e primo membro più degno, ma la religione è anima, la quale si | trova per tutto tutta, et in ogni parte tutta, poiché tutta la repubblica | et ogni huomo particolare ha da credere li medesimi articoli | et il medesimo Vangelio, e questo col timore, et amor di Dio e del | paradiso, et del timore dell'inferno per tutto va. Mon. Messia 64. Hor, non tutti con la paura dell'inferno, e del gladio spirituale si | lasciano constringere; dunque ci bisogna il gladio materiale, altrimenti | saria la legge di Christo come quella di Platone, o d'altro filosofo, | solo persuasa con raggioni, e timore dell'altro secolo. Dunque | sarìa diminuto, insufficiente e non authorizato legislatore. 95. onde Cicerone stoico dice che la providenza non si | stende sopra il nostro libero arbitrio; o non vuole, come dice Lutero e Calvino | con Macometto, perché è Signore e fa tutto a suo capriccio, e prevede per | forza altri destinando al male e all'inferno, altri al bene e al paradiso, altri | essalta, altri abbassa senza meriti, perché nascemo giudicati, non giudicandi. Politici 149. E dal non aver bisogno Dio di noi facendoci per amor, non per odio, non | spinto e sforzato d'altri a farci, doveva stimar Lutero che Dio ama ciò che egli fa, | e nessun sia per l'inferno se lui non sel procura con la disobedienza, perché nessuno | padre si mette a generare i figli per forza, e Dio è più che padre della nostra | generazione, e in amare bontà verso li suoi generati figli. E perché il padre non | violenta il figlio nell'operazioni in chi lo guida, dovevano i stoici pensare che la | providenza può guidare il nostro animo senza torci il libero arbitrio. 151. Lo stesso fanno e pensano gl'officiali e prencipi malvaggi, ma Dio la | vede e si serve di questa lor malvaggità, non da sé voluta e fatta, come pensa | Lutero, ma ordinata solo al suo fine, come il prencipe per la giustizia publica | si serve del boia non come di bono, ma bono a questo effetto, tal che, pensando | essi far contra la volontà di Dio, esseguiscono la volontà di Dio, e in questo | pensiero s'ingannano, e di questa razza di gente maliziosa intende David quando | dice: «Verumtamen propter dolos posuisti eos, deiecisti eos, dum alleviarentur», | e non come stima Lutero e Calvino di tutti a capriccio di Dio cadenti, | perché invero tutta questa canaglia o more di mala morte d'altri occiso, | come Ezzelino tiranno di Padoa, o da se stesso come Giuda e Achitofel, o | perde lo stato subito in sé, come Absalon, con la vita, e Cesare Borgia, o | poco subito ne figli, come Castruccio Castracane e Paolo Guinisi, tiranni di || Lucca, o vive sempre in pena e sospetto, come ogni cosa se vole delle proprie | malvagità e mancamento di virtù: «Nullum theathrum magis conscientia» et | «animus culpa plenus et semet timens», quando non temesse Dio né l'inferno, | è sempre infelicissimo da sé e da altri, onde a ragion sospetta, disse Seneca. 158. negar | l'inferno è negar la giustizia e negar Dio; 159. Perché, come dice David, «homo, cum in honore esset, non intellexit. Comparatus | est iumentis insipientibus», etc., non pensa che è essaltato a ben di | tutti, e se è tristo, che già è fatto boia del commune, e lui pensa solo che per fas | et nefas, e poi ne segue quel che disse il profeta: «Propter dolos posuisti eos, | deiecisti eos dum alleviarentur», perché non solo son all'inferno avviati, ma | anche in questa vita han un preludio di quello, non sol nel mal commune | anche a boni, come per essercizio, come son le podagre, chiragre e arenelle, | ma anche nel mal proprio d'essi, cioè sospetti, maledicenze, mala fama, invidie, | conscienza punitiva, più che qualsivoglia carnefice, e di più la vita e lo | stato con vergogna perpetua perdono, come sopra s'è detto delli carnefici | communi. 166. E | non avendo nel Mondo novo l'inferno, né il purgatorio, né il paradiso | terrestre, né pur gente dipendente dalla nostra, come elli suspicano, già | danno nell'ateismo, e vivono con somma ipocrisia. Mon. Francia 434. 2. Di più, li Spagnoli dopo la invenzion del Mondo novo si | macularo di nova malizia, dubitando perché Dio non mandò genti | predicatori in 5500 anni. E perché non viddero il paradiso terrestre né | l'inferno né il purgatorio sotto la terra, come scrissero diversi teologi | cristiani. E che ci era altra gente, del che avean scritto il contrario Lattanzio, | Metodio, Dionisio Tarsense, Procopio Gazeo, S. Augustino, | Giustino e altri gran Padri della cristiana fede. E se pur il popolo | questo non considera, lo considerano i maggior di loro. E però fanno | contra quelli meschini quel che a nemicissimi si farebbe da chi non | avesse alcun sapore né timore di Dio. 496.

I testi del CLERP

Il CLERP si basa sui seguenti testi di Campanella:

Epilogo magno, 1598* °
Monarchia di Spagna, 1598-1600*
La città del Sole, 1601-1602*
Aforismi politici, fine del 1601*
Del senso delle cose e della magia, 1604*
L’ateismo trionfato, 1606-1607*
Monarchia del Messia, 1606-1607*
Politici e cortigiani contro filosofi e profeti, 1627*
Monarchia di Francia, 1636*

* Probabile data di redazione del testo.
° Il testo che ci è pervenuto corrisponde alla seconda redazione (1604-1609)

Le entrate del CLERP

Varianti grafiche
Guida alla lettura
Abbreviazioni e schede

Le entrate rimandano ai contesti selezionati. In viola e con l'asterisco sono indicate le sottoentrate.
Achitofel
Achitofellisti
Alemagna v. anche Germania
amor proprio
anarchia
angelo
Anticristo
arbitrio, vedi libero arbitrio
aristocrazia
Aristotele
astuzia
ateismo
ateista
Calvinisti
*Calviniani
Calvino
clima
congiura
cortigiani
cristianesimo
Cristiani
Cristo
Dante Alighieri
democrazia
demonio
diavolo
dispietà
dominio
*dominio naturale
Ebrei
empietà
Epicuro
equità
eresia
eretici
Ermete Trismegisto
Esdra
Europa
fato
filosofo
fortuna
Francia
genti
Gentili
Germania v. anche Alemagna
giustizia
governo
idolatria
imperio
impero
inferno
Inghilterra
Italia
legge
*legge di Cristo
*legge di natura; legge naturale
*legge divina
legislatore
leoni
libero arbitrio
libertà dell'arbitrio
libertà della religione
libertà di conscienza
libertà di signoria
libertini
Licurgo
Luterani
Lutero
macchiavellista
Macchiavello
male
Maometto
Messia
miracolo
monarca
monarchia
*monarchia di Cristo
*monarchia universale
Mondo nuovo
Mosè
Numa Pompilio
occasione
oligarchia
opportunità
papa
papato
paradiso
Platone
politia
politica
politico
popolo
predestinazione
principato
principe
profeta
profezia
*profezia naturale
provvidenza
prudenza
purgatorio
ragion di stato
regno
*regno di Cristo
religione
*religione naturale
repubblica
*repubblica di Cristo
*repubblica popolare
Romani
Romolo
sacerdote
*sacerdote sommo
sbirro
secolo aureo
setta
Socrate
sofista
Solone
sommo bene
Spagna
statisti
stato
teologia
teologo
tirannia
tiranno
vermi
virtù
vizio
volpi