giustizia - Et all'hora l'anima che | Dio infonde, senza esso spirito non potendo reggere questa | macchina corporea, torna anch'ella a Dio, come lo spirito | al cielo e '1 corpo alla terra, ciascuno d'onde | hebbe l'origine. Et se bene s'è adoprata la loro compagnia, | sarà unita nel fine de secoli mortali a godere, se male a | patire, come dispose la somma Sapienza quando seminò | la giustitia sopra la statua del Mondo per abbellirla di | perfetti colori, et la voglia dell'eternità in noi consperse, | dicendo: «Imparate nel Mondo il gusto dell'essere, et conservatelo | con questo sapere che io trasmetto». Epilogo 451. Dunque congregandosi in una per agiutarsi | l'un l'altro dalla fame et pioggia et caldo e dalle fiere | et altre ingiurie, sarà bisogno che habbino regola tale che | ciascuno mantenga il suo essercitio, sì per l'util proprio sì | per il commune: et questa chiamo giustitia, inestata | nelli spiriti puri, la quale insegna gli huomini a vivere | insieme et rendersi l'officij l'un l'altro, et che ogn'uno | faccia quello a che è nato et goda quei beni che ei s'acquista | con virtù et non con vitio. 550. Et {il Senno} soggionge questa oratione: «O anime che io | semino ne i corpi humani, ricordatevi di far una || Republica simile a quella che io reggo in Cielo con miei | Ministri con somma giustitia. Et se questo modello per | essere involte nello spirito animale, per cui dal senso tutto | imparate, non conoscete, guardate il governo che fa nel | Mondo il senno mio universale, temperando l'attioni del | caldo et gielo - che non si distruggano - con arte senza violentarli, | et inestando in ciascuna parte quel seme a che | è atta, e servendosi delle cose vili a pro' delle nobili. 551. Et quando io verrò nel Mondo, | che son vero Re, tutti li Regij spurij et a caso si volgeranno | contra. Et così faranno agli altri Re per natura questi | Re di fortuna, vestiti, come in comedia, di maschera regale, | et li uccideranno e travaglieranno. Però io nel fine giudicherò | tutti». Così diceva quando insegnava | la vera giustitia, et minacciava le punitioni ai popoli che, | lasciato il senno, faranno - a caso, et a favore et a sangue | riguardando - li Prencipi, le leggi et i Magistrati et l'arti. | Questi Magistrati trasgressori della giustitia si dissero | ingiusti. 553. Et quando io verrò nel Mondo, | che son vero Re, tutti li Regij spurij et a caso si volgeranno | contra. Et così faranno agli altri Re per natura questi | Re di fortuna, vestiti, come in comedia, di maschera regale, | et li uccideranno e travaglieranno. Però io nel fine giudicherò | tutti». Così diceva quando insegnava | la vera giustitia, et minacciava le punitioni ai popoli che, | lasciato il senno, faranno - a caso, et a favore et a sangue | riguardando - li Prencipi, le leggi et i Magistrati et l'arti. | Questi Magistrati trasgressori della giustitia si dissero | ingiusti. 553. Disse il Senno che non bastava la giustitia et la verità | a mantener la Republica, ma ci vuole l'amicitia: et per | far questa ci voleva prima la beneficenza, ch'è virtù assai | più di quella generosa, procedente dalla sembianza di Dio. | Questa fa bene a chi merita, et con danno di sé medesimo, | quando il ben di colui a chi si fa eccede il nostro || danno. 556. 35. Legge e ragione politica è quella che serba la moltitudine || et è la ragione della giustizia schietta. Equità guarda | alla ragione eterna e però trasgredisce la lettera della legge, | ma non il senso, e questa sta nei prìncipi savii, che per | ben commune spesso donano la vita a chi secondo la legge | deve morire, come i Romani a Fabio Vibuliano et a Orazio | che uccise i tre Curiazii. Afor. pol. 102. Li spiriti sottili e impuri sono sagaci di senso, di discorso interrotto, | fraudolenti, timidi, e mostrano audacia, invidi, crudeli, | coprono i vizii, mostransi onorati, si servono del vantaggio, come | gl'ispani, non tutti, ma li moretesi, e gli Egizii. Li grossi impuri | sono stolti, superbi, irragionevoli, di nullo discorso, quello che | a prima sentono credono, sono di proprio parere, crudeli, fieri, | audaci, atti all'armi scoverte, senza fraudi e simulazioni: tali sono | i Turchi, i Mogori e Tartari. I grossi e puri son di pochi discorsi | ma chiari e sicuri, atti alla legge, alla meccanica, al governo, alla | giustizia: tali sono i Veneziani e gli Aquitani. Questi temperamenti | si variano in più e meno in diverse regioni. Senso delle cose 118. E quando noi uccidemo l'innocente, o adulteramo la | donna strana, (elegemo il danaro o la vendetta, che per sé son | buoni, e lo diletto, che è pur buono, non peccamo per esser | buoni etc., ma peccamo in quanto non è buono il diletto || nella donna strana, e contra la giustitia. Ateismo 57. La pena di bugiardi et iniqui mostra la giustitia, avvisa la | gente al bene, et è spettacolo alli spiriti sciolti, e la pena di || buoni è cagion di corona e di gloria. 62. Allora io dissi: Signor, io veggio che questa picciola e nera | stanza fra tante grandi e belle fu data per carcere e per essilio a | quelli che peccaro nelli vostri bianchi regni, e si rendeno indegni | di quelle stanze illustri, e che questo regno brutto stia | ancora per segno e per terrore a tutti li spiriti che habitan il | mondo bello, che non peccassero. E mo ben considerando | conosco che questa brutta corpolenza sia lasciata da Dio per || ricordo e per esecutione della sua giustitia, e mo credo che nel | centro stan li diavoli, gravati dal pondo terreno sotto lo scuro: | perché l'intelletti sciolti han simpatia con la luce, e di quella | si dilettano in cielo; e che per punirli era giustitia accertata | mandarli allo scuro, e sotto il peso dal legiero, e nel fumo | dalla purità, e nel giaccio dal calor vivo. 78. Allora io dissi: Signor, io veggio che questa picciola e nera | stanza fra tante grandi e belle fu data per carcere e per essilio a | quelli che peccaro nelli vostri bianchi regni, e si rendeno indegni | di quelle stanze illustri, e che questo regno brutto stia | ancora per segno e per terrore a tutti li spiriti che habitan il | mondo bello, che non peccassero. E mo ben considerando | conosco che questa brutta corpolenza sia lasciata da Dio per || ricordo e per esecutione della sua giustitia, e mo credo che nel | centro stan li diavoli, gravati dal pondo terreno sotto lo scuro: | perché l'intelletti sciolti han simpatia con la luce, e di quella | si dilettano in cielo; e che per punirli era giustitia accertata | mandarli allo scuro, e sotto il peso dal legiero, e nel fumo | dalla purità, e nel giaccio dal calor vivo. 78. Gl'altri stati | humani son fondati più sopra la giustitia, la qual virtù dà a | ciascun quel che si acquista, e poco mira ad accomunar la | gente, né a divellere li peccati secreti né publici, si non quelli | che apportano ingiuria al prossimo: perché le fornicationi quasi | tutte leggi permettono, e molte la sodomia, l'avaritia, et ingratitudine | quasi da nulla è punita; né la invidia, né la pusillanimità, | né l'audacia, né l'ebrietà, né l'otio, né l'afflition soverchia, | né la bugia, né la malignità e simili. Le quali tutte | dissorbitanze o dissordini son vietate dalla legge di Christo e | piantate tutte le virtù. 100. E però comandò che ognuno | perdoni al compagno, dal che ne segue che non era bisogno | di tribunale, né di giustitia punitiva, e che ognuno, ripreso | dalla conscienza e dalli maggiori fratelli, si pigliasse da sé la | penitenza di tali suoi peccati. Ma hoggi, sendo li peccati enormi | e gravi, son necessarii li tribunali. 103. Dunque, avendo Christo ordinato che il | maggiore sia di tutti ministro e come fratello più savio, intendea | togliere via questa punitiva giustitia, perché non ci n'è | bisogno, dove regna la charità: ma mancando quella, è necessaria | la giustitia punitiva. 104. Dunque, avendo Christo ordinato che il | maggiore sia di tutti ministro e come fratello più savio, intendea | togliere via questa punitiva giustitia, perché non ci n'è | bisogno, dove regna la charità: ma mancando quella, è necessaria | la giustitia punitiva. 104. Si vede pure che hoggi non si vive con le leggi di Christo | solamente, ma con le leggi civili, perché la malvagità e fragilità | non si confida osservarle, ma la legge di Christo tiene | li tribunali de la conscienza alli quali ciascuno va a pigliar | penitenza delle colpe, facendo in sé giustitia voluntaria, e beati | noi se non vi bisognasse altro tribunale, et ognun dimandasse | pena di sua colpa, senza aspettar chi altri l'accusi, e chiami | testimoni. 114. Di più, non si può negare che chiunque osserva la legge di | Christo, «quaecunque vultis ut faciant vobis homines et vos | facite illis», non sia persona a tutti utile, buona, rationale e | degna di honore, e che fa l'huomo buon per sé e per la repubblica, | e certo è assai migliore, più magnanimo et heroico di | quel precetto naturale a tutte le genti: «Quod tibi non vis, | alteri ne feceris», perché questo è di giustitia, quello di magnanimità || e beneficenza, che vince il Mondo con eccellenti | maniere. 114. E Socrate intese questa giustitia voluntaria esser la vera e rationale | del filosofo. 119. Dunque il sacerdote, | per guardarti di errare, ti dona la penitenza in ricordo e sodisfattione | de la giustitia divina; ti fa sodisfare alla parte offesa, | ti purga l'animo et illumina a viver meglio, e ti fa membro | utile, che prima eri nocivo alla republica. 119. Et invero la giustitia esteriore leva dalla republica solo li | peccati publici e di quelli che son soggetti alla legge, ma all' | occulti, e delli principali e magnati non si può sovvenire se || non con questo sacramento divino, che rivede il conto in conscienza. | Dunque si è buono per natura, chi lo sprezza sprezza | la natura e Dio suo auttore. Né trovo la più utile legge tra | Christiani che questa della confessione, se non fosse abusata | da malvaggi e da magnati poco creduta. 119. Mirai poi all'altre leggi delle Nationi e le trovai lunghe, | parte irragionevoli, parte empie, macchiate di ingiustitia, fatte | ad utile del tiranno o de li prencipi o de li populi, permittenti | molti vitii e scarse di rimedii, e che han per fondamento | la felicità presente, il che non correge se non li vitii publici et | atti esteriori, non li privati et interni, e per regola han la giustitia | esterna, che nella commutatione e distributione e vendetta | si esercita: onde solo i peccati contro lo stato e contro il | prossimo, provati con testimoni, correge, e mirano solo, come | dice Aristotele, a far l'huomo buon cittadino solo, ma non | buono huomo, et a toglier solo il male, ma non la radice. 120. e la giustitia di Dio saria manca, se li buoni, | morendo per difender Dio e la ragione e la virtù, non | havessero premii in altro seculo, perché la fama neanco saria | da loro morti in tutto conosciuta, né li malvaggi, che godono | al presente e ponno tanto, altra pena. 158. Christo ha dato luce ammirabile e | lege conveniente ad ogni tempo e luoco senza macula, e quanto | promesse si va facendo, benché noi ci siamo scordati | della bontà sua e fede, egli pur lo predisse, e quel che ha il | diavolo non è suo, ma deposito de la giustitia divina, come si | dirà appresso. Hor misura tutte le religioni con questa, e vedrai | tanta differenza da quelle a questa quanta da l'archimia | all'oro. 159. Contro li anabatisti asserisco, che sendo naturale a tutti gli huomini | la giustizia et naturali iure il tribunale politico necessario, et | che il ius naturale pendendo dal ius divino e dall'arte divina, che è | Christo verbo, sapienza, et arte del padre eterno, non può stare in | modo alcuno che Christo habbia tolto li tribunali politici della giustitia, | ma bene emendati et raffinati. Mon. Messia 81. E' | verissimo che alla giustitia non si può resistere né de facto, né de iure. | Ma da queste authorità non si cava altro, se non che ognuno sia soggetto | al suo superiore; altrimenti li toscani doveriano obedire al re di | Spagna, sendo più sublime potestà quella del re, che questa del Gran | Duca di Toscana. 119. La seconda correttion principale è che gli antichi prencipi per lo | più, come dice Lattantio, si teneano signori e padroni della repubblica, | e che quello che più pigliava regni d'altri, più si nobilitava | et aggrandia o a dritto, o a torto; perloché disse Arcesilao che ogni | dominio è ingiusto, perché la giustitia è tenere il suo, e nullo può dire | che sia suo quello che possiede, havendo tutti occupato per viva | forza, o per cause finte e pretensioni simulate, et estorte. 138. 3. I lor fundamenti vani son questi, perché veggono molte cose nella natura | e nell'arte venir a caso, e quasi senza ragione, come li mostri, i vermi, li pedochi, | e poi nel governo umano regnar li sciocchi, travagliar i buoni, e non | esserci giustizia contra malvagi e potenti. Item, si vede che «eadem cunctis | eveniunt» senza discrezione, «pio et impio, sacrificanti et sacrificia contemnenti», | e di qua «corda filiorum hominum implentur malitia», come nota | Salamone, anzi che altri pensano che non ci sia Dio, come Epicuro, e che la | religione sia nata dal timore che inducono i legislatori per farsi obedire: «Ipse | timor primus fecit in orbe deos». Politici 148. Il patimento de buoni li doveva mostrar che ci sarà final giudizio e giustizia | nel giudice dell'ultima appellazione, come dice Salamone per il medemo argomento | stimolato: «Et dixi in corde meo: iustum et impium iudicabit Dominus | et tempus omnis rei tunc erit». 151. 2. Li boni {angeli} son ministri della misericordia di Dio, cioè beneficenza, e delle | grazie naturali a tutte le creature, e in particolare agli uomini. I mali son | ministri della giustizia vendicativa e purgativa, che si dice ira di Dio, e però | son come boia, carcereri, sbirri, e non come padroni potenti contrastar a Dio || e a superiori, come stimò la gentilità, e anche oggi crede il volgo nostro, e chi | a demoni si fida. 151. Però gl'Ebrei, tribulati da Babilonii ministri | d'ira purgativa, eran ministri di misericordia sparsa per tutto il mondo nella | legge e profeti e apostoli, duraturi in eterno in questa e nell'altra vita, e | Babel e gl'altri persecutori di Gerosolima son perduti di fama e di vita temporale | e in morte eterna, e ciò devi credere se tu intendi che cosa è giustizia, || come dice Atenagora filosofo, e che è perpetua, come è la ragione al Senno | eterno. 153. Lo stesso fanno e pensano gl'officiali e prencipi malvaggi, ma Dio la | vede e si serve di questa lor malvaggità, non da sé voluta e fatta, come pensa | Lutero, ma ordinata solo al suo fine, come il prencipe per la giustizia publica | si serve del boia non come di bono, ma bono a questo effetto, tal che, pensando | essi far contra la volontà di Dio, esseguiscono la volontà di Dio, e in questo | pensiero s'ingannano; 157. negar | l'inferno è negar la giustizia e negar Dio; 159. Giustizia non ci è per chi non ha denari, e chi n'ha impune fa ogni | sceleraggine. Item, ogni colpa è tirata ad crimen laesae maiestatis, e non | si può parlar d'officiali né di giustizia, né lamentarsi, perché s'intra in | lesa maestà. E non ci è peggio a un regno, se non quando l'accusi || di maestà per farlo presto morire, come dice Seneca, e sotto li tiranni | tutte l'accuse declinano in questa, come si vede in Cornelio Tacito. Mon. Francia 456.

I testi del CLERP

Il CLERP si basa sui seguenti testi di Campanella:

Epilogo magno, 1598* °
Monarchia di Spagna, 1598-1600*
La città del Sole, 1601-1602*
Aforismi politici, fine del 1601*
Del senso delle cose e della magia, 1604*
L’ateismo trionfato, 1606-1607*
Monarchia del Messia, 1606-1607*
Politici e cortigiani contro filosofi e profeti, 1627*
Monarchia di Francia, 1636*

* Probabile data di redazione del testo.
° Il testo che ci è pervenuto corrisponde alla seconda redazione (1604-1609)

Le entrate del CLERP

Varianti grafiche
Guida alla lettura
Abbreviazioni e schede

Le entrate rimandano ai contesti selezionati. In viola e con l'asterisco sono indicate le sottoentrate.
Achitofel
Achitofellisti
Alemagna v. anche Germania
amor proprio
anarchia
angelo
Anticristo
arbitrio, vedi libero arbitrio
aristocrazia
Aristotele
astuzia
ateismo
ateista
Calvinisti
*Calviniani
Calvino
clima
congiura
cortigiani
cristianesimo
Cristiani
Cristo
Dante Alighieri
democrazia
demonio
diavolo
dispietà
dominio
*dominio naturale
Ebrei
empietà
Epicuro
equità
eresia
eretici
Ermete Trismegisto
Esdra
Europa
fato
filosofo
fortuna
Francia
genti
Gentili
Germania v. anche Alemagna
giustizia
governo
idolatria
imperio
impero
inferno
Inghilterra
Italia
legge
*legge di Cristo
*legge di natura; legge naturale
*legge divina
legislatore
leoni
libero arbitrio
libertà dell'arbitrio
libertà della religione
libertà di conscienza
libertà di signoria
libertini
Licurgo
Luterani
Lutero
macchiavellista
Macchiavello
male
Maometto
Messia
miracolo
monarca
monarchia
*monarchia di Cristo
*monarchia universale
Mondo nuovo
Mosè
Numa Pompilio
occasione
oligarchia
opportunità
papa
papato
paradiso
Platone
politia
politica
politico
popolo
predestinazione
principato
principe
profeta
profezia
*profezia naturale
provvidenza
prudenza
purgatorio
ragion di stato
regno
*regno di Cristo
religione
*religione naturale
repubblica
*repubblica di Cristo
*repubblica popolare
Romani
Romolo
sacerdote
*sacerdote sommo
sbirro
secolo aureo
setta
Socrate
sofista
Solone
sommo bene
Spagna
statisti
stato
teologia
teologo
tirannia
tiranno
vermi
virtù
vizio
volpi