governo - Ma la | politica et morale scienza del governo è troppa nell'api, | formiche et grui, che ci fan vergogna: senonché, aggiungendo | la divina scienza a quella, gli avanziamo, | perché la legislatura humana è cosa eccellentissima, tanto | più quando alla ragione - divino legislatore - aggiunge | documenti imparati da Dio, de i buoni et de i sapienti | amico. Epilogo 508. Et {il Senno} soggionge questa oratione: «O anime che io | semino ne i corpi humani, ricordatevi di far una || Republica simile a quella che io reggo in Cielo con miei | Ministri con somma giustitia. Et se questo modello per | essere involte nello spirito animale, per cui dal senso tutto | imparate, non conoscete, guardate il governo che fa nel | Mondo il senno mio universale, temperando l'attioni del | caldo et gielo - che non si distruggano - con arte senza violentarli, | et inestando in ciascuna parte quel seme a che | è atta, e servendosi delle cose vili a pro' delle nobili. 551. Per questa viltà i Principi || tiranneschi ammazzano i filosofi et santi, et dalla corte loro | li scacciano, e tengono gente bassa, perché si conoscono | indegni di commandare a loro maggiori, et però abborriscono | la loro presenza, conoscendosi a quelli minori et | indegni di dominare dove ci è chi sa più di loro. Non scacciare | li dovrebbono, ma cedere a loro il dominio o metterli | in parte del governo, facendoli consiglieri et vivendo a loro | giuditio. 558. Ogni nazione ha conosciuto che la prudenza umana sola con l'occasione | non basta all'acquisto delle cose né al governo, poiché veggiamo | nelle cose particolari che l'arbitrio è libero nel volere, ma non | nel fare e nel patire, con ciò sia che questa sera tutti pensiamo per | dimane chi ad andare ad arare, chi alla corte, chi a caccia, chi in viaggio, | etc., ecco che sul mattino verrà una pioggia, e guasterà tutti i | consigli della prudenza, e nessuno farà secondo il suo arbitrio, ma | secondo l'occasione fatale permetterà. Ma chi saprà supponere la prudenza | dell'arbitrio alle cause superiori, riuscirà a suo modo. Mon. Spagna 14. Se tutte le cose dalla prudenza umana, la quale è causa connessa al | fato, che d'infinite concause insieme accorda, seu consta, agenti in | virtù della prima, sono trattate, molto più l'Imperio ha bisogno di | questa virtù, la quale il mondo tutto regge, e fu seminata da Dio sopra | ogni cosa, , e chi per natura si guida, non | manca di prudenza, come si vede nelle piante, formiche, api, grue e | pesci, onde gli uomini spesso imparano il governo del regno loro. 36. Però sendo i Spagnoli uomini sottili in cose minute e di parlare, e i | Germani in cose manuali e faticose, e gli Italiani in cose di governo, | doverà il Re fare il Consiglio conveniente a loro. 108. Onde dico che il | Consiglio della navigazione a Portoghesi più si deve e a Genovesi; | quel delle arti mecaniche di far fabriche e fuochi artificiali e machine | ad oltramontani; quelle di governo alli Italiani; quel del mantenimento | delle fortezze e sentinelle ed esplorazioni e ambasciarie e della | religione a Spagnoli più si conviene. E avendo il Re da acquistare il | mondo, deve tutte le genti spagnolare, cioè farle spagnole, e del | governo farne parte e della milizia, come fecero i Romani e usa il | Turco: altrimenti i Spagnoli soli perderebbero la ferocia nell'armi, | pigliato un paese, e non avendo gara d'onore, e i conseglieri non studiarebbero | a dir meglio l'uno dell'altro, né a farsi più savio, sapendo | che altra nazione non può entrare in conseglio. 108. Ospitalario. Per tua fè, dimmi tutto il modo del governo, | ché qui t'aspettavo. | Genovese. È un principe sacerdote tra loro, che s'appella | Sole, e in lingua nostra si dice Metafisico: questo è capo di | tutti in spirituale e temporale, e tutti li negozi in lui si terminano. | Ha tre prìncipi collaterali: Pon, Sin, Mor, che vuol dir: | Potestà, Sapienza e Amore. Città del Sole 7. Ma più di tutti bisogna che sia metafisico e | teologo, che sappia ben la radice e prova d'ogn'arte e scienza, | e le similitudini e differenze delle cose, la Necessità, il Fato e | l'Armonia del mondo, la Possanza, Sapienza e Amor divino e | d'ogni cosa, e li gradi degli enti e corrispondenze loro con le | cose celesti, terrestri e marine, e studia molto bene nei profeti || e astrologia. Dunque si sa chi ha da esser Sole, e se non passa | trentacinque anni, non arriva a tal grado; e questo offizio è | perpetuo, mentre non si trova chi sappia più di lui e sia più | atto al governo. 14. - Più certi | semo noi, che un tanto letterato sa governare, che voi che | sublimate l'ignoranti, pensando che siano atti perché son nati | signori, o eletti da fazione potente. Ma il nostro Sole sia pur | tristo in governo: non sarà mai crudele, né scelerato, né tiranno | un chi tanto sa. Ma sappiate che questo è argomento | che può tra voi, dove pensate che sia dotto chi sa più grammatica | e logica d'Aristotile o di questo o quello autore; al che | ci vol sol memoria servile, onde l'uomo si fa inerte, perché | non contempla le cose ma li libri, e s'avvilisce l'anima in quelle | cose morte; né sa come Dio regga le cose, e gli usi della | natura e delle nazioni. Il che non può avvenire al nostro Sole, | perché non può arrivare a tante scienze chi non è scaltro d'ingegno | ad ogni cosa, onde è sempre attissimo al governo. 14. 57. Il legislatore divino ha l'idea della sua politica nella | corte celeste. L'umano sapientissimo nel governo dell'universo | o del corpo umano. Il men sapiente nelli modelli usati | dai buoni legislatori in fatti, come fu Solone, o in scritture | come fu Platone, o in tutti due, come Moisè, donde ognuno | impari. Afor. pol. 109. 130. Le republiche de' molti mancano per le medesime | cause communemente e di più per le contese della nobiltà | e della plebe. Rimedio è che siano tutti stimati nobili, come | i Biscaglini, o che si fondi la republica in gente del medesimo | sangue, come la Ebrea nelle dodici tribù, che son da' | dodici figli di Giacob, et assumere a' gradi di governo li | megliori di tutto il commune. 135. 145. O perché i troppo poveri del popolo si cerchino d'arricchire | con l'ufficii, e gli troppo ricchi tiranneggiano. Rimedio | è che non partecipi al governo chi non ha cento docati | di rendita, né chi ha più di trecento, o che si chiami | potestà forestiere, come fa Firenze, ma questo argumenta | poco buon temperamento dei suoi a rovina. 140. Li spiriti sottili e impuri sono sagaci di senso, di discorso interrotto, | fraudolenti, timidi, e mostrano audacia, invidi, crudeli, | coprono i vizii, mostransi onorati, si servono del vantaggio, come | gl'ispani, non tutti, ma li moretesi, e gli Egizii. Li grossi impuri | sono stolti, superbi, irragionevoli, di nullo discorso, quello che | a prima sentono credono, sono di proprio parere, crudeli, fieri, | audaci, atti all'armi scoverte, senza fraudi e simulazioni: tali sono | i Turchi, i Mogori e Tartari. I grossi e puri son di pochi discorsi | ma chiari e sicuri, atti alla legge, alla meccanica, al governo, alla | giustizia: tali sono i Veneziani e gli Aquitani. Questi temperamenti | si variano in più e meno in diverse regioni. Senso delle cose 118. 14. Di più, Macchiavellisti epicurei, se voi con arte governate | lo stato, perché negate la prima arte? havete fatto voi voi || stessi? sapete far huomini? non vedete che sete tratti con violento | amore al coito e non sapete quel che fate, come questa | penna non sa quel che io scrivo? sapete far di un capello | bianco un nero? Sia dunque la prima arte, e da quella forzatine | a conoscer la vostra origine, e nel governo conformarvi a | lei, e vi mando alla mia Metafisica a conoscer questo con lunghi | discorsi et efficaci, et a mostrar che di nulla fece il tutto, | che a questa disputa basta solo che Dio abbia fatto il Mondo | e lo governi. Ateismo 41. Poi oltre discorrendo dissi: se Dio prima sapienza et arte ha | fatto il Mondo e lo regge, è necessario affirmar che d'ogni | cosa minutissima habbia cura. Poiché non si scorge manco | arte nella formatione e governo de la formica che dell'elefante | e di tutto il Mondo, e quant'è minor la materia, più artifitio | riluce a proportione, come quel che l'opra di Dante scrisse sì | minutamente in libro che capía dentro una noce. 42. Altri dissero che, scorgendosi il Mondo sempre pegiore, e | che gl'antichi fur più buoni che li moderni, e che tanti guai | che vengono all'huomo che ogni savio si lamenta del suo secolo; | e questo laberinto d'ignoranza, d'impietà, e di idolatria, | e di malitia siano argomento che Dio fece il Mondo, e lo | diede in governo a qualche altro Dio di minor valore. 48. Se la fabrica del Mondo e di sue parti e delle particelle e | parti loro, gl'usi, gl'uffitii, il mirabil lavoro a tanti varii fini | ordinato ci mostra che l'auttor sia sapientissimo e potentissimo, | poiché nulla particella invano fatta pose, necessariamente | bisogna dire che il medesimo sia governatore del tutto, e | che non conviene a tanto senno sprezzar quel che fece ottimamente, | come se l'havesse fatto malamente, né commetter la | casa a governatore inerte et ignaro, perché saria egli simile al | suo luogotenente; e pur bisognaria dir che per impotenza, o | per ignoranza, o negligenza lasci il governo delle sue | belle opere. 48. Similmente quelli che pensano alli honori e stati e principati | son afflitti di cura soverchia senza proposito, perché una | persona veramente savia ha questo honore per travaglio, che | toglie tutti li gusti; e lo governo altrui è una continua afflittione, | e si ben ci sono gli honori, et ammirationi del volgo; 225. In tre modi s'acquista il dominio vero, o violento: o captivando | gli animi, come fanno i sapienti con virtute; o li corpi, come fanno | quelli che occupano il regno d'altri, o comprano; o li beni esteriori, | come i corsali, et fuorusciti. Questi ultimi pigliano dominio, et non | lo tengono ad horam. Li secondi presto si fanno gran signori, et presto || perdono, perché non hanno virtù di dar legge e bon governo alli | vinti, come fu Tamerlano, e Pirro, e Carlo quinto. Li primi perdono | la vita propria per lo più, ma in successo di tempo così morti come | sono commandano alli vivi, come hoggi in Roma Pietro e Paolo | uccisi, e per tutto il mondo li profeti, et loro seguaci. Mon. Messia 53. E questo | conviene all'ottimo governo divino, perché si come il prencipe non | sacerdote è preda d'ogni heresiarca, che si fa sequela accusandolo da | tiranno, e dicendo che la legge di Dio è da lui mal intesa, o disprezzata, | et è anco antigonista de' sacerdoti boni, che li maltratta, e | piglia quelli, che a suo modo interpretano la legge; et è di poca riverenza | alli popoli, e spesso crudele, e rilassato, o licentioso. Così il | sommo sacerdote senza gladio, e signoria temporale è di poca stima, | diventa preda delli prencipi, et dice, et fa a modo loro, come li muffti | del turco, et li profeti di Iezabel, et li sacerdoti di Delfo; 60. Dunque per | convenire tutti sotto una fede fu necessario torre la circoncisione, e | quanto era, che particolarizava quella gente et porre l'unità del prencipato | sacerdotale, perché tutti i popoli convenissero sotto una legge, | et li governatori loro s'accordassero sotto un capo, et che questo li | potesse forzare a stare uniti: con tutte le potestà era bisogno che | instituito fusse et spirituale, e temporale, perché non sia preda d'heretici, | né de prencipi, ma solo penda da Dio solo, e signore assoluto; | et essendo agl'huomeni inacessibile, egli si è fatto huomo, et | partendosi dagli huomeni doppo bene ordinate le leggi et prencipato | suo, habbia lassato un capo retto dallo spirito suo al governo. 68. Quinci vediamo che tutti li christiani nel battesimo | s'ongano regi e sacerdoti di sé particolari, come disse Rabano allegato | da Gratiano, De consecratione, Innocenzo III titulo de sacra unctione. | Ma questi che si consacrano al governo ecclesiastico son differenti; | perché li prencipi nelle braccia s'ongono, perché son defensori | et hanno da maneggiar la spada di David, e presentar potentiam in | brachio suo. 130. I scompigli e disordini del governo umano esser da tutti confessati e la | cagion cercata, ma solo nel cristianesmo esser nota, e questo esser | argomento d'un altro secolo ottimo, successivo | a questo disordinato; Politici 146. Quinci è che non solo i filosofi e i litteratelli, ma anche l'ignoranti | d'ogni nazione confessano essere nel governo del genere umano gran disordine; 146. Supposto lo scompiglio del genere umano, in ogni congregazione d'uomini | è necessario che ci sian boni e mali per il governo della communità: i | buoni hanno opinione che i mali sian mali per sé e agl'altri essenzialmente, | ma bene agl'altri per accidente solamente; i mali dicono che i buoni son mali | a se stessi e buoni per gl'altri, perché non sanno ingannare e dominare ed | esaltarsi sopra gl'altri, e pigliarsi i spassi di questo mondo, ma col non nocere | altrui e far bene son utili a buoni e a malvagi, ma non a sé; 147. 3. I lor fundamenti vani son questi, perché veggono molte cose nella natura | e nell'arte venir a caso, e quasi senza ragione, come li mostri, i vermi, li pedochi, | e poi nel governo umano regnar li sciocchi, travagliar i buoni, e non | esserci giustizia contra malvagi e potenti. Item, si vede che «eadem cunctis | eveniunt» senza discrezione, «pio et impio, sacrificanti et sacrificia contemnenti», | e di qua «corda filiorum hominum implentur malitia», come nota | Salamone, anzi che altri pensano che non ci sia Dio, come Epicuro, e che la | religione sia nata dal timore che inducono i legislatori per farsi obedire: «Ipse | timor primus fecit in orbe deos». 148. Altri dissero che ci è Dio malo e Dio buono nel governo, e che però | avviene bene e male insieme, come anticamente Manes e oggi i Cataini, ma | non parve sufficiente la dualità a Gentili, ma posero la pluralità di più dei, | boni e mali per tanta varietà che trovamo, e altri favorevoli al medesimo effetto, | e questo anche tengono l'Indiani e Chinesi da Greci e Romani antichi, | difesi da Varrone per ben credenti. 149. 7. Dunque i diavoli servono assai nel governo del mondo, e li tiranni son | necessarii per essercitare e abbellire la virtù de filosofi e de martiri. 156. La monarchia di Cristo ha per capo il Papa, per bracchia i regi, e | però quello in capo, questi negli umeri piglian la sacra unzion del | governo. Mon. Francia 380.

I testi del CLERP

Il CLERP si basa sui seguenti testi di Campanella:

Epilogo magno, 1598* °
Monarchia di Spagna, 1598-1600*
La città del Sole, 1601-1602*
Aforismi politici, fine del 1601*
Del senso delle cose e della magia, 1604*
L’ateismo trionfato, 1606-1607*
Monarchia del Messia, 1606-1607*
Politici e cortigiani contro filosofi e profeti, 1627*
Monarchia di Francia, 1636*

* Probabile data di redazione del testo.
° Il testo che ci è pervenuto corrisponde alla seconda redazione (1604-1609)

Le entrate del CLERP

Varianti grafiche
Guida alla lettura
Abbreviazioni e schede

Le entrate rimandano ai contesti selezionati. In viola e con l'asterisco sono indicate le sottoentrate.
Achitofel
Achitofellisti
Alemagna v. anche Germania
amor proprio
anarchia
angelo
Anticristo
arbitrio, vedi libero arbitrio
aristocrazia
Aristotele
astuzia
ateismo
ateista
Calvinisti
*Calviniani
Calvino
clima
congiura
cortigiani
cristianesimo
Cristiani
Cristo
Dante Alighieri
democrazia
demonio
diavolo
dispietà
dominio
*dominio naturale
Ebrei
empietà
Epicuro
equità
eresia
eretici
Ermete Trismegisto
Esdra
Europa
fato
filosofo
fortuna
Francia
genti
Gentili
Germania v. anche Alemagna
giustizia
governo
idolatria
imperio
impero
inferno
Inghilterra
Italia
legge
*legge di Cristo
*legge di natura; legge naturale
*legge divina
legislatore
leoni
libero arbitrio
libertà dell'arbitrio
libertà della religione
libertà di conscienza
libertà di signoria
libertini
Licurgo
Luterani
Lutero
macchiavellista
Macchiavello
male
Maometto
Messia
miracolo
monarca
monarchia
*monarchia di Cristo
*monarchia universale
Mondo nuovo
Mosè
Numa Pompilio
occasione
oligarchia
opportunità
papa
papato
paradiso
Platone
politia
politica
politico
popolo
predestinazione
principato
principe
profeta
profezia
*profezia naturale
provvidenza
prudenza
purgatorio
ragion di stato
regno
*regno di Cristo
religione
*religione naturale
repubblica
*repubblica di Cristo
*repubblica popolare
Romani
Romolo
sacerdote
*sacerdote sommo
sbirro
secolo aureo
setta
Socrate
sofista
Solone
sommo bene
Spagna
statisti
stato
teologia
teologo
tirannia
tiranno
vermi
virtù
vizio
volpi