regno - Però S. Pietro e S. Giovanni chiamano | Roma Babilonia, e quel che dice di Gerosolima e del regno Ebreo | s'intende della Chiesa di Roma, la quale ha ricevuto le chiavi di David | e il nome di Ierusalem, secondo fu detto all'angelo di Filadelfia, che | vuol dire amor fraterno, come Roma per lettere inverse: Roma | Amor. E Dio spesso dice alla chiesa: Movebo candelabrum tuum de loco | suo, se non farai bene, perché così l'angelo di chiesa in chiesa (come | d'Inghilterra ereticata in Prussia fatta cattolica si potrebbe dire) e da | regno in regno passa. Mon. Spagna 18. Però S. Pietro e S. Giovanni chiamano | Roma Babilonia, e quel che dice di Gerosolima e del regno Ebreo | s'intende della Chiesa di Roma, la quale ha ricevuto le chiavi di David | e il nome di Ierusalem, secondo fu detto all'angelo di Filadelfia, che | vuol dire amor fraterno, come Roma per lettere inverse: Roma | Amor. E Dio spesso dice alla chiesa: Movebo candelabrum tuum de loco | suo, se non farai bene, perché così l'angelo di chiesa in chiesa (come | d'Inghilterra ereticata in Prussia fatta cattolica si potrebbe dire) e da | regno in regno passa. 18. Dico dunque che, avendo il Re i suoi regni disuniti, debba unirli | prima con l'unioni naturali, secondo con le politiche. 218. ad Isaac, onde | viene Cristo nostro legislatore, è fatta la promissione dell'Imperio universale, | benedetto in Abramo, e a lui compete il regno finale de santi, | finite le quattro monarchie, come dice Daniele. 322. L'altro modo | d'espugnare il Turco è per via di qualche suo capitano che sia stato | cristiano, come Cicala e l'Occhiali e Scanderbergo, promettendo a | quello qualche regno in Cristianità, acciò dia l'armata in potere nostro, | o promettendoli Tunisi o Algeri, dove ei fosse || Viceré, perché in vero più piacerebbe a uno di loro essere signore assoluto | e poter ai suoi figli lasciar la signoria, che non esser schiavo nobilitato, | che non può lasciare né dare quel che ha. 330. Genovese. Oh, se sapessi che cosa dicono per astrologia e | per l'istessi profeti nostri ed ebrei e d'altre genti di questo | secolo nostro, c'ha più istoria in cento anni che non ebbe il | mondo in quattro mila; e più libri si fecero in questi cento che | in cinque mila; e dell'invenzioni stupende della calamita e | stampe e archibugi, gran segni dell'union del mondo; e come, | stando nella triplicità quarta l'asside di Mercurio a tempo || che le congiunzioni magne si faceano in Cancro, fece queste | cose inventare per la Luna, Giove e Marte, che in quel segno | valeno al navigar novo, novi regni e nove armi. Città del Sole 55. 9. La communità dei beni ha il terzo luogo in unire il | dominio e per essa il Turco domina con Turchi a' Ragusei | insieme, perché hanno le loro fortune nel suo regno. Il | Re di Spagna così domina ai Genovesi insieme con Napolitani | e Spagnuoli, perché i Genovesi hanno i beni nei stati | di Spagna e gl'altri sono misti. Afor. pol. 93. 17. Il dominio d'un buono si dice regno£ £ e monarchia | buona. D'un malo si dice tirannia. Di più buoni si dice | aristocrazia. Di più mali si dice oligarchia. Di tutti buoni | si dice politia. Di tutti mali si dice democrazia. 95. 66. Chi non sa dare legge a' vinti perde presto l'acquistato | regno e chi sa dare legge lo mantiene. Onde Carlo | Quinto presto acquistò Tunisi e Germania e gli perdette | subito, perché non ha sopraposto a loro leggi e colonie. 112. 68. Chi esercita la lingua e l'ingegno solamente diviene | preda di chi essercita l'arme et il corpo. Però Saturno e gli | Dei, antichi Reggi, sendo sacerdoti con la sola religione || governanti, non mantennero l'imperio, perché Giove con | l'arme gli lo tolse, e Perseo guerriere tolse il regno ad | Atlante astrologo, e Pitagora da altri fu privato, et i Papi, | quando non aveano l'uso delle armi, spesso erano prede | degl'inimici loro e spesso degl'amici. 113. essi {i Principi cristiani}, acquistando, mostrano non per ambizione acquistare, | ma per Dio, avendo il Papa in ogni loro regno acquistato | la parte spirituale, come oggi nel Mondo Nuovo, e | spesso sarebbono roinati gl'impotenti Signori, se non per | il Papa. Ma questo scrissi altrove, nella Monarchia Universale | del Cristianesimo. 120. 96. La prudenza è del vero re, cui dopo Dio conviene il | regno, e contraria alla astuzia che è del tiranno. 122. Li storici e poeti sono fortissimi a muovere allegrezza, fiducia | e amore, e li contrarii il contrario perché servano in fama. | Ma la vita eterna in Cielo alli ben credenti ogni gran nobile e | amoroso affetto induce, e disprezzo d'ogni altro bene, perché, a | quello comparato, ogni altro è nulla, onde la religione muta gli affetti | e stati umani e republiche e regni in un subito. Senso delle cose 201. E seben l'attribuiscono ad intemperie e malinconia calda, | nondimeno, (sendo la malinconia e 'l calore e l'aria e 'l cielo, | secondo loro, insensati, senza conoscenza non potriano dare | conoscenze di future cose tanto mirabilmente; né manco se ci | fosse senso esquisito, come scrivemmo noi, ( profetar il Messia | e la novità del secolo, come Cicerone allega di alcune Sibille, | e tante destruttioni di Regni e di Religioni e di Republiche | non si può attribuire a queste passioni de la parte inferiore, | ma di quella divina, alla quale Dio influisce la conoscenza | de i suoi secreti, che le stelle e l'aria non ponno presentire | tanti secoli prima e significare, come altrove scrissi, massime | sendo secreti de la providenza, non delle proviste creature. Ateismo 69. O scelerati Macchiavellisti (incominciai ad esclamare, poiché | ciò vidi), credete a voi stessi, mentre cercate stati e regni | per immortalarvi, che veramente sete immortali. 73. Predicò di più Christo un regno celeste e donò per guardia | della legge l'amor e timor di Dio, e pene e premi dopo la | morte, talché in publico e privato providde di far un giardino | di virtù, che tutte son leggi e discacciamenti di vitii tutti contrarii | alla legge, che è ragione madre e nutrice di virtù, pendente | dalla prima ragione essentiale verbo di Dio; 101. Di più, dico che ci è regno di animi e di corpi e di fortune. | Chi vince le fortune e non li corpi, è corsale predatore, e | non può fondar signoria; chi vince li corpi e le fortune, non | gl'animi, fonda subito signoria e subito la perde, come il | Tamerlano e Gratiano e Vitellio e Foca e simili imperatori. | Chi vince gl'animi e li corpi e fortune insieme, subito regna | e lunga signoria tramanda alli posteri, come fece Macometto | e Cesare e Cinghi e Costantino et altri etc. Ma (chi solo | gl'animi e corpi fa il medesimo con più alti muodi, et a | questo sequeno le fortune poi, come fece Mosè, che in un | deserto donò leggi, prese gl'animi, dominò alli corpi, ma | non ci era robba da vivere, e con miracolosi modi mantenne | quel dominio, e lo tramandò a posteri. 127. Non si deve poi stimar il diavolo causa per sé, da Dio non | dependente, ch'habbia più regno che Dio e possa in noi più | che Dio, perché se tutti gl'huomini havesse, son nulla a rispetto | di quanti angeli tiene una stella sola. 157. E quantunque Macometto sia comparso | contra il christianismo, non però ha estinto il regno, il sacerdotio | christiano, e li miracoli, la santità e la profetia sequita | tra Christiani, come prima, in moltissime persone, e non è | passata a Macomettani questa successione di doni spirituali. 215. Il Regno et il Sacerdotio stanno insieme ottimamente, perché i | popoli obbediscono di bona voglia a quel che credono esser loro | intercessore appo di Dio, et dependere da Dio, e le sue leggi sono | più venerande, et osservate non solo in publico, come le leggi dei | laici per timore humano, ma anco in secreto, sapendo che Dio vede || il tutto. Mon. Messia 57. Quarto, | ogni regno ha legge, e la legge è regola della sapienza, e della raggione, | a cui sottoponemo le passioni, et operationi nostre. Dunque | ogni regno ha potestà da Christo. 83. Venne Christo secondo Lattantio, san | Girolamo, e tutti li theologi a restituire lo stato della naturale legge | perfettamente, ma in quella stava insieme il sacerdotio, il regno, et la | paternità. Dunque Christo fu padre, re et sacerdote, senza mancamento | alcuno. 84. Il sacerdotio senza potestà | temporale è contemnendo, soggetto a prencipi secolari per paura, o | per avaritia, o per comprarlo dal favor loro, né può estirpar l'heresie, | et commandar con efficacia il ben pubblico. Dunque Christo, conoscendo | questa debolezza nostra, nel suo regno l'uno e l'altro dominio | ha lassato, e pigliato. 84. Dunque Christo non è erede di quel regno temporale di David, et | dato che fusse, sarìa solo delle dodeci tribù d'Israel, non più; et io | rispondo, che questa è affettata ignoranza, perché quantunque fusse | finito il regno di David in tal modo, nondimeno fu promesso a | David nel terzo dei Re, e nei Salmi, che in eterno havea da durare | quanto dura il mondo, Et tronus eius sicut dies caeli et che il regno | particolare di Giudea solo si dovea fare regno universale di tutto il | mondo: Adorabunt eum omnes reges terrae, omnes gentes servient ei. 89. Dunque Christo non è erede di quel regno temporale di David, et | dato che fusse, sarìa solo delle dodeci tribù d'Israel, non più; et io | rispondo, che questa è affettata ignoranza, perché quantunque fusse | finito il regno di David in tal modo, nondimeno fu promesso a | David nel terzo dei Re, e nei Salmi, che in eterno havea da durare | quanto dura il mondo, Et tronus eius sicut dies caeli et che il regno | particolare di Giudea solo si dovea fare regno universale di tutto il | mondo: Adorabunt eum omnes reges terrae, omnes gentes servient ei. 89. Questi opinanti | del contrario non considerano Christo come Dio humanato, e | come prima raggione architetrice e governatrice d'ogni cosa, ma | come un settario di dominio particolare institutore, e non d'universale; | e lo stringono alle regole d'Aristotile il quale non conobbe la | providenza, né il futuro secolo, né la virtù della religione, né il regno | universale che egli ha per impossibile. 127. Hor soggiungo un'altra ammirabile profetica | dottrina, che tutto il christianesimo, sendo regno del Messia figlio di | David, non ha authorità prencipe alcuno, né gladio dal popolo, ma | solo dal Messia, David, e da Dio: ma vero è che non immediatamente | tutti, ma per mezo del popolo, a cui Dio pur nella legge della | gratia lassò questo, perché quando fece re Saul, e David, pur ha | voluto che il popolo l'elegesse. Dunque pendeano da Dio con questo | mezo dell'elettione. 129. E con miracoli del cielo mostrò Dio che li | dispiace il regno secolaresco. 142. Primo. Come l'università delle cose naturali è guidata dagl'angeli e boni e | mali, perché li stupidi elementi non vonno né sanno lavorare piante e animali | con tanta arte e fine senza l'assistenza delle intelligenze (secondo si prova non | solo da Origene e S. Tomaso e S. Gerolamo, ma anco da tutti platonici, e tra | principali d'Avicenna e Alessandro e Temistio), come nell'artificiali il fuoco sa | abbruggiare e scaldare, ma non modificar le sue forze e arrostire, se il coco | non lo guida, e il medemo con la lima e martello e incude non sa far un focile | e una chiave senza il mastro ferraro: così son tutte l'università e congregazioni | umane, republiche, regni, monasteri, esserciti monarchie e papato, le quali | non ponno guidarsi col senno parziale e corto, ma ci è bisogno dell'universale | e ampio, che miri dentro e fuori al passato, presente e futuro, e la loro assistenza | ed effetti pronti a noi pareno venir per bona o per mala fortuna, secondo | che bene o male ci recano. Politici 151. Talché il prencipe fa due perdite per loro: una, che non ha strumenti da | guidar la casa e il regno e da opporse a nemici; l'altra è che vien forzato a | sublimar questa canaglia, che poi imbratta de vizii la corte, il popolo e il regno, | e chi non è atto a servizii gravi, se non a mostrarsi il primo a pigliar | l'orinale al padrone, lagnarsi con gridi e pianti quando dice che gli duole il | piede o il dente, lusingarlo, untarlo e gabarlo, e questo noce più alli prencipi | ecclesiastici che agl'altri, se bene è peste universale e offizio di Circe, che fa | l'uomini bestie, come diceva Socrate, e non di Demetra, che fa di bestie uomini. 164. Talché il prencipe fa due perdite per loro: una, che non ha strumenti da | guidar la casa e il regno e da opporse a nemici; l'altra è che vien forzato a | sublimar questa canaglia, che poi imbratta de vizii la corte, il popolo e il regno, | e chi non è atto a servizii gravi, se non a mostrarsi il primo a pigliar | l'orinale al padrone, lagnarsi con gridi e pianti quando dice che gli duole il | piede o il dente, lusingarlo, untarlo e gabarlo, e questo noce più alli prencipi | ecclesiastici che agl'altri, se bene è peste universale e offizio di Circe, che fa | l'uomini bestie, come diceva Socrate, e non di Demetra, che fa di bestie uomini. 164. Erunt reges nutricii et reginae nutrices tuae: vultu ad terram | demisso adorabunt te: pulverem pedum tuorum lingent, il che fanno i re | baciando i piedi del vicario di Cristo, e lo prefiguraro in tre regi Magi | nel suo nascimento, perciò che, come s'è provato in Physica e Astrologia, | ciò che si fa nel nascimento d'un uomo o d'un regno si continua | nella vita dell'uomo e del regno. Mon. Francia 376. Onde si è | visto che nissun principe in Cristianità ha potuto aspirar alla monarchia | universale senza abitar nelli tabernaculi di Sem, cioè del papato. | Questo si prova anche con ragion politica: perciò che dove regna un | sacerdote sommo armato, non può nissun aspirar a regno universale, | perché quello ch'è a tutti superiore non lo lascia crescere, li move | contra i popoli de' quali egli l'animo governa. Dall'anima depende il | corpo, dal corpo l'arme, dall'arme l'Imperio e sua fortuna. 378. Diceva il padre Campanella negli Articuli profetali che la profezia | nascosta abbraccia li regni passati e futuri, participanti per legge o | per colonia o per successione di quelli, i quali succedeno come i | pomi di questo anno a quei del passato. Onde quel che si dice di | Babilonia, s'intende pur di Persia e Grecia, e poi di Roma, che la | sua Monarchia ereditaro o imitaro: e quel che di Tiro, di Cartaginesi | e di Spagnoli, che furo colonia loro, e quel che di Og e d'Aquilone | va anche a Spagna abitata da Goti e Vandali, etc. 402. Perché la salute di principi bassi consiste nel papato per lo più, che | non permette ch'ognun li devori ingiustamente, ma s'accommoda con | chi può aiutarli. E di più il Papa è arbitro tra principi cristiani nelle | differenze loro, et è necessario, perché nissun aspiri a sovrano Imperio | sopra tutti, ch'il Papa abbia il dominio spirituale e il regno temporale | che possiede. 538.

I testi del CLERP

Il CLERP si basa sui seguenti testi di Campanella:

Epilogo magno, 1598* °
Monarchia di Spagna, 1598-1600*
La città del Sole, 1601-1602*
Aforismi politici, fine del 1601*
Del senso delle cose e della magia, 1604*
L’ateismo trionfato, 1606-1607*
Monarchia del Messia, 1606-1607*
Politici e cortigiani contro filosofi e profeti, 1627*
Monarchia di Francia, 1636*

* Probabile data di redazione del testo.
° Il testo che ci è pervenuto corrisponde alla seconda redazione (1604-1609)

Le entrate del CLERP

Varianti grafiche
Guida alla lettura
Abbreviazioni e schede

Le entrate rimandano ai contesti selezionati. In viola e con l'asterisco sono indicate le sottoentrate.
Achitofel
Achitofellisti
Alemagna v. anche Germania
amor proprio
anarchia
angelo
Anticristo
arbitrio, vedi libero arbitrio
aristocrazia
Aristotele
astuzia
ateismo
ateista
Calvinisti
*Calviniani
Calvino
clima
congiura
cortigiani
cristianesimo
Cristiani
Cristo
Dante Alighieri
democrazia
demonio
diavolo
dispietà
dominio
*dominio naturale
Ebrei
empietà
Epicuro
equità
eresia
eretici
Ermete Trismegisto
Esdra
Europa
fato
filosofo
fortuna
Francia
genti
Gentili
Germania v. anche Alemagna
giustizia
governo
idolatria
imperio
impero
inferno
Inghilterra
Italia
legge
*legge di Cristo
*legge di natura; legge naturale
*legge divina
legislatore
leoni
libero arbitrio
libertà dell'arbitrio
libertà della religione
libertà di conscienza
libertà di signoria
libertini
Licurgo
Luterani
Lutero
macchiavellista
Macchiavello
male
Maometto
Messia
miracolo
monarca
monarchia
*monarchia di Cristo
*monarchia universale
Mondo nuovo
Mosè
Numa Pompilio
occasione
oligarchia
opportunità
papa
papato
paradiso
Platone
politia
politica
politico
popolo
predestinazione
principato
principe
profeta
profezia
*profezia naturale
provvidenza
prudenza
purgatorio
ragion di stato
regno
*regno di Cristo
religione
*religione naturale
repubblica
*repubblica di Cristo
*repubblica popolare
Romani
Romolo
sacerdote
*sacerdote sommo
sbirro
secolo aureo
setta
Socrate
sofista
Solone
sommo bene
Spagna
statisti
stato
teologia
teologo
tirannia
tiranno
vermi
virtù
vizio
volpi