tiranno - Però il mondo è tutto corrotto così nel parlare || come nel sapere, massimamente delle cose che s'imparano | parlando più che investigando. Il capo de Tiranni | Nembrotte, volendo usurpare quel d'altri et quel di | Dio, mischiò et confuse le lingue, volente Iddio che al peccato | segua la penitenza. Epilogo 417. Un altro secreto voglio scoprire, che tutti gli imperii vengono dai | figli di Jafet, secondo profetò Noè: Dilatet Dominus Jafet, habitet in | tabernaculis Sem et serviat illi Cam, e quante monarchie sono state, da | lui ebbero origine. Tutti poi i sacerdoti grandi e i legislatori vennero | da Sem, come fu scritto: Benedictus Deus Sem, serviet illi Cam, e di Cam | soli servi e tiranni, che veramente sono servi, come altrove ho | scritto. Mon. Spagna 28. Ogni re che governa è o lupo, o mercenario, o pastore dei popoli, | come dice l'Evangelio e Omero. Il lupo è il tiranno, il quale per proprio | utile guarda il gregge, e sempre ammazza il più grasso, cioè il più | savio e forte, per ingrassare, dominare, rubare e sfugare senza contesa. 86. Però ogni tiranno che fa le leggi utili a sé solo è | ignorante, perché più si consuma, e il Re è savio, che parendo a sé | nuocere, si giova. E in effetto ogni signore più s'aggrandisce quando | egli è populare, che quando è amico di pochi signori de suoi, come | Augusto e Tiberio ne sono contrarii esempi. 102. Altri fecero Dio causa del | male e tiranno, come Calvino, per fare che ogni cosa Dio faccia, | contrarissima opinione alla repubblica, come Cicerone e Platone | afferma, perché toglie la libertà di bene e mal fare ai popoli, e la legge | e la disciplina, la qual cosa, dopo che fu bene considerata dagli oltramontani, | li ha fatti ateisti che negano Dio, per non volere | unirsi alla servitù del Papa. 300. Il Turco è signore assoluto, erede di tutti i beni della terra ch'ei | possiede e dei corpi degli uomini dominatore, e può vivere da tiranno, | ogni cosa a sé assolutamente arrogando, e da padre che abbia tutti i | populi per figlioli, i quali non abbiano partito tra loro la eredità, ma | esso padre ogn'anno doni a loro i campi e li offici che hanno a fare. | Di più, la religione a lui è propizia, non avendo sopra sé un | sommo sacerdote, e ha la milizia fortissima, tenendo i seminarii delli | più gagliardi fanciulli per farli soldati e giudici e baroni. 320. Massime che la loro eresia del libero arbitrio | negato repugna alla politica in tutto, e ogni eresia declina all'ateismo, | e dall'ateismo si torna di nuovo alla verità, per mezzo di saggio profeta | o perché hanno le eresie il circolo come le signorie, di monarca a | tiranno, da tiranno a ottimati, da ottimati a oligarchia, da oligarchia a | politia e da questa a democrazia, e da questa a monarchia regia o tirannica, | e così, ecc. 336. Ospitalario. Or dimmi degli offizi e dell'educazione e del | modo come si vive; si è republica o monarchia o Stato di pochi. | Genovese. Questa è una gente ch'arrivò là dall'Indie, ed | erano molti filosofi, che fuggîro la rovina di Mogori e d'altri | predoni e tiranni; onde si risolsero di vivere alla filosofica in | commune, si ben la communità delle donne non si usa tra le | genti della provinzia loro; ma essi l'usano ed è questo il modo. Città del Sole 10. - Più certi | semo noi, che un tanto letterato sa governare, che voi che | sublimate l'ignoranti, pensando che siano atti perché son nati | signori, o eletti da fazione potente. Ma il nostro Sole sia pur | tristo in governo: non sarà mai crudele, né scelerato, né tiranno | un chi tanto sa. Ma sappiate che questo è argomento | che può tra voi, dove pensate che sia dotto chi sa più grammatica | e logica d'Aristotile o di questo o quello autore; al che | ci vol sol memoria servile, onde l'uomo si fa inerte, perché | non contempla le cose ma li libri, e s'avvilisce l'anima in quelle | cose morte; né sa come Dio regga le cose, e gli usi della | natura e delle nazioni. Il che non può avvenire al nostro Sole, | perché non può arrivare a tante scienze chi non è scaltro d'ingegno | ad ogni cosa, onde è sempre attissimo al governo. 14. Nell'assalti, chi prima saglie il muro ha dopo | in onore una corona di gramigna con applauso militare | delle donne e fanciulli. Chi aiuta il compagno ha la corona civica | di quercia; chi uccide il tiranno, le spoglie opime, che porta | al tempio, e li si dona dal Sole il cognome dell'impresa. 30. Se tra loro ci è qualche gara d'ingiuria | o d'altro, perché essi non contendono se non di onore, | il Principe e suoi offiziali puniscono il reo severamente, | s'incorse ad ingiuria di fatto dopo le prime ire; se di parole, | aspettano in guerra a diffinirle, dicendo che l'ira si deve sfogare | contro l'inimici. E chi fa poi in guerra più atti eroici, | quello è tenuto c'abbia raggione nell'onoranza, e l'altro cede. | Ma nelle cose del giusto ci son le pene; però in duello di mano | non ponno venire, e chi vol mostrarsi megliore, faccilo in | guerra publica. || Ospitalario. Bella cosa per non fomentar fazioni a roina | della patria e schifar le guerre civili, onde nasce il tiranno, | come fu in Roma e Atene. 33. 18. Coloro i quali con virtù arrivano ad un dominio e | dominano anteponendo il bene pubblico al privato si dicono | reggi. Da quelli nascono i tiranni, come d'un Ciro Cambise. | Contra il tiranno congiurano molti o pochi sotto un savio, | come con Dario i sette Persiani e con Bruto e Lucrezio | molti Romani, e lo scacciano o l'uccidono. Afor. pol. 95. Di questi buoni ne nascon pochi mali, con successo del | tempo declinando la virtù a lussuria e superbia, come gli | Decemviri Romani e gli Trenta Ateniesi; contra questi, | sotto la guida d'un buono, congiurano le plebi, come la | Romana guidata da Virginio contra il Decemvirato e gl'Ateniesi | sotto Trasibulo contra li Trenta Tiranni, e così si | fa la republica populare di tutti, dalla quale malamente guidata, | per successo di tempo, suol nascere il tiranno, come || Pisistrato in Atene, o il re, come Cosmo in Firenze, o la | servitù a strani, come Pisa a' Fiorentini. 95. Chi mette le leggi in guardia per contrario ordine, malamente | le mette, e chi non vi mette tutte quelle tre guardie | è mal legislatore, cioè o ingannator o tiranno, e chi le pone | tutte, in questo e nell'altro secolo è divinissimo. 103. 96. La prudenza è del vero re, cui dopo Dio conviene il | regno, e contraria alla astuzia che è del tiranno. 122. Item è più pericoloso | quando la vertù s'occulta temendo del tiranno perché, venuta || l'occasione, s'arma contra lui, come fece Bruto et altri | sagaci. Sempre si deve il valore mettere sul candeliere; il | fuoco occulto può più nuocere. 134. 135. O perché alcuni nobili s'accrescono tanto di ricchezze, | o che pigliano possanza e vengono a contesa di maggioranza, | e chi resta vincitore resta anco tiranno della patria, | come Silla, vinto Mario, e Cesare, morto Crasso e vinto | Pompeo, i quali si giocavano il dominio. Rimedio usare | che non possino aver ricchezze più che certo numero e che, | quando vengono alle prime risse, che i Tribuni possano | confiscare i beni loro e mandargli in essiglio con la legge | del ostracismo Atenese, come Scipione fu essiliato da Roma | e Giacobo Soranzo da Venezia . 137. 147. O perché il popolo fa guerra et il capitan prolunga | la guerra e benefica i caporioni del popolo e piglia autorità | tanta, che torna a casa tiranno, come Francesco Sforza in | Milano. Rimedio è che penda dal consiglio e da proveditori | publici, ma è poco buono, perché tutte le republiche popolari | son soggette a questo e credo che Maurizio di Orange | si farà signore di tutta la Fiandra con tal arte, se etc. 141. 150. O vero manca perché alcuni particolari astuti obligano | a sé con beneficio gl'oratori, li poeti e li pedanti, li | quali poi mettono il lor benefattore in gran credito del popolo, | onde diventa Padre della Patria e per conseguente | tiranno, come fu fatto Cosimo de' Medici in Firenze. Rimedio | è togliere l'autorità a tutti letterati che vendono l'opera | e le composizioni sue, et autorizare solo quelli che con | religiosa scienza ammaestrino il publico, tener maestri publici | con il salario publico e levar l'autorità a tutti nuovi | predicanti, che non sono eletti secondo le leggi ad informare | il popolo; del qual rimedio tardi s'avvidero i Grigioni e | Svizzeri. 142. L'oriente sta in man di Macometto favoloso, | empio, ignorante, crudo, con grande scorno e danno di | tutto il genere humano, e così gran parte de l'Africa; e poi | tutto il settentrione in man di Luthero e di Calvino, c'han | fatto un Dio traditoresco che ci prohibisce li peccati, e poi ci | sforza a farli per pigliarsi gusto di metterci all'inferno con voglia | non di padre, ma di crudel tiranno. Ateismo 5. Ogni setta si vanta haver | miracoli, profetie, testimonianze, martirio et argomenti | per mostrar, che è da Dio auttorizata; e stiamo allo scuro, e | tutti paremo d'un colore, filosofi e sofisti, santi et hipocriti, | principi e tiranni, religione e superstitione. 5. 2. Noi diciamo che quelli son ingannati da falsi profeti | e da principi tiranni, o da fallaci commentatori de la legge | comune, e così essi e tutti gl'altri dicon di noi: e ciascuna | credenza è schernita da tutte l'altre insieme. || Chi non mira questo, crede quel che gli è proposto, e si | resta nella sua credenza, tanto si è nato turco come christiano | come cataino. 15. Mirai poi all'altre leggi delle Nationi e le trovai lunghe, | parte irragionevoli, parte empie, macchiate di ingiustitia, fatte | ad utile del tiranno o de li prencipi o de li populi, permittenti | molti vitii e scarse di rimedii, e che han per fondamento | la felicità presente, il che non correge se non li vitii publici et | atti esteriori, non li privati et interni, e per regola han la giustitia | esterna, che nella commutatione e distributione e vendetta | si esercita; 120. Perché invero non si può tiranizare || quel popolo che adora il vero Dio vivo, perché è magnanimo, | coragioso, non comporta torto et ingiustitia et avvilimento | di se stesso, e li tiranni l'avviliscono prima per | via di religione; 148. Perché invero non si può tiranizare || quel popolo che adora il vero Dio vivo, perché è magnanimo, | coragioso, non comporta torto et ingiustitia et avvilimento | di se stesso, e li tiranni l'avviliscono prima per | via di religione e così, sendo abandonato da Dio e di quella | generosità e fiducia che li dona la servitù de l'omnipotente, in | pena del peccato resta schiavo del tiranno, e poi il tiranno è | preda di forastieri in sé, o nelli posteri suoi, come in ogni | historia si legge. 148. Perché invero non si può tiranizare || quel popolo che adora il vero Dio vivo, perché è magnanimo, | coragioso, non comporta torto et ingiustitia et avvilimento | di se stesso, e li tiranni l'avviliscono prima per | via di religione e così, sendo abandonato da Dio e di quella | generosità e fiducia che li dona la servitù de l'omnipotente, in | pena del peccato resta schiavo del tiranno, e poi il tiranno è | preda di forastieri in sé, o nelli posteri suoi, come in ogni | historia si legge. 148. Infelicissimi più son li tyranni, come pur disse Dionisio, e | non lasciano la tirannia per paura c'hanno di non esser poi | mal visti e persequitati da quelli tanti che essi persequitaro. 226. All'hora è più vero il re per natura, quando è felicità obbedire a | lui, è tiranno, o ignorante quando è infelicità. Mon. Messia 51. Nulla legge dunque obliga la republica se non in quanto è esplicativa | della legge eterna per mezo della divina naturale, o scritta, o in | quanto è applicativa di quelle universali al particolar tempo, e loco, | e persona. Et quando repugna alla legge divina scritta, o naturale, | non è legge ma regola storta de' tiranni, o d'ignoranti. 52. Più naturale è un prencipe per elettione, che per successione, perché | si possa scegliere il migliore, più antico, e savio, e non figliolo, | che ha bisogno di guida. Ma per usurpatione de' tiranni è introdotta | la successione in alcune nationi; in altre per rimedio dell'inconvenienti, | che avvengono nell'interregno, e per non accordarsi subbito a | sceglier il megliore. 53. E questo è vero nell'aquisto, perché Christo venne ad | aquistare il mondo non per forza, come tiranno, ma con la raggione | viva facendolo rationale. E questo dono, che è suo, poi li sottopone | a lui prima raggione de iure: ma il tiranno piglia, e non dona cose, | onde poi habbia ius di pigliar regno sopra i vassalli. 103. Dicono li medesimi theologi che l'authorità e virtù della spada | dell'imperatore, e d'altri prencipi e regi non penda da Dio per via de | ius divino immediatamente, come quella del papa, ma mediante il | ius naturae, e che immediatamente dependa dalla republica, la quale | ha da Dio naturalmente la potestà di reggersi, e questa ella transferisce | al suo prencipe per via d'elettione, o poi li dona la successione | per li posteri, secondo prima ha piaciuto a ciascuna natione: ma | hoggi non si può tor da prencipi tale authorità, se non quando sono | tiranni. 125. Vero è che li politici dicono che il re sia padrone | assoluto, che può torre la vita, e la robba, e fare, e disfare come il | turco; e provano questo per la legge che disse Samuel nel primo de | Regi, c. 8, ma non vedono che quella fu legge di tiranno detta così a | spavento loro, che non cercassero re che non sia sacerdote, perché | diventava tale; 142. 7. Dunque i diavoli servono assai nel governo del mondo, e li tiranni son | necessarii per essercitare e abbellire la virtù de filosofi e de martiri. Politici 156. Lo stesso fanno e pensano gl'officiali e prencipi malvaggi, ma Dio la | vede e si serve di questa lor malvaggità, non da sé voluta e fatta, come pensa | Lutero, ma ordinata solo al suo fine, come il prencipe per la giustizia publica | si serve del boia non come di bono, ma bono a questo effetto, tal che, pensando | essi far contra la volontà di Dio, esseguiscono la volontà di Dio, e in questo | pensiero s'ingannano, e di questa razza di gente maliziosa intende David quando | dice: «Verumtamen propter dolos posuisti eos, deiecisti eos, dum alleviarentur», | e non come stima Lutero e Calvino di tutti a capriccio di Dio cadenti, | perché invero tutta questa canaglia o more di mala morte d'altri occiso, | come Ezzelino tiranno di Padoa, o da se stesso come Giuda e Achitofel, o | perde lo stato subito in sé, come Absalon, con la vita, e Cesare Borgia, o | poco subito ne figli, come Castruccio Castracane e Paolo Guinisi, tiranni di || Lucca, o vive sempre in pena e sospetto, come ogni cosa se vole delle proprie | malvagità e mancamento di virtù: «Nullum theathrum magis conscientia» et | «animus culpa plenus et semet timens», quando non temesse Dio né l'inferno, | è sempre infelicissimo da sé e da altri, onde a ragion sospetta, disse Seneca. 157. Lo stesso fanno e pensano gl'officiali e prencipi malvaggi, ma Dio la | vede e si serve di questa lor malvaggità, non da sé voluta e fatta, come pensa | Lutero, ma ordinata solo al suo fine, come il prencipe per la giustizia publica | si serve del boia non come di bono, ma bono a questo effetto, tal che, pensando | essi far contra la volontà di Dio, esseguiscono la volontà di Dio, e in questo | pensiero s'ingannano, e di questa razza di gente maliziosa intende David quando | dice: «Verumtamen propter dolos posuisti eos, deiecisti eos, dum alleviarentur», | e non come stima Lutero e Calvino di tutti a capriccio di Dio cadenti, | perché invero tutta questa canaglia o more di mala morte d'altri occiso, | come Ezzelino tiranno di Padoa, o da se stesso come Giuda e Achitofel, o | perde lo stato subito in sé, come Absalon, con la vita, e Cesare Borgia, o | poco subito ne figli, come Castruccio Castracane e Paolo Guinisi, tiranni di || Lucca, o vive sempre in pena e sospetto, come ogni cosa se vole delle proprie | malvagità e mancamento di virtù: «Nullum theathrum magis conscientia» et | «animus culpa plenus et semet timens», quando non temesse Dio né l'inferno, | è sempre infelicissimo da sé e da altri, onde a ragion sospetta, disse Seneca. 157. 3. Così fa Domine Dio elegendo il tiranno ipocrita e il traditore per virga | dell'ira sua: «Vae tibi Assur, virga furoris mei», perché esso penserà che tal | elezione è del caso o dal cielo o dal proprio valore, perché secondo lui Dio | non ha cura di noi: «Et dixerunt: non videbit Dominus», e se era peccatore, | raddoppia la malvaggità per l'aggionta possanza o diminuita temenza del castigo; 158. Così Carlo Magno diventò re di tutto l'occidente, favoreggiando la | Chiesa contra tiranni e persecutori, e li Veneziani con aiutar il papato | fur padroni del mare, e vinsero l'Imperio. E li Spagnuoli al presente | stesero l'Imperio proprio, e stabiliro in sé il germanico sotto pretesto | di religione, e durerà quanto Dio vorrà. Mon. Francia 380. Giustizia non ci è per chi non ha denari, e chi n'ha impune fa ogni | sceleraggine. Item, ogni colpa è tirata ad crimen laesae maiestatis, e non | si può parlar d'officiali né di giustizia, né lamentarsi, perché s'intra in | lesa maestà. E non ci è peggio a un regno, se non quando l'accusi || di maestà per farlo presto morire, come dice Seneca, e sotto li tiranni | tutte l'accuse declinano in questa, come si vede in Cornelio Tacito. 458.

I testi del CLERP

Il CLERP si basa sui seguenti testi di Campanella:

Epilogo magno, 1598* °
Monarchia di Spagna, 1598-1600*
La città del Sole, 1601-1602*
Aforismi politici, fine del 1601*
Del senso delle cose e della magia, 1604*
L’ateismo trionfato, 1606-1607*
Monarchia del Messia, 1606-1607*
Politici e cortigiani contro filosofi e profeti, 1627*
Monarchia di Francia, 1636*

* Probabile data di redazione del testo.
° Il testo che ci è pervenuto corrisponde alla seconda redazione (1604-1609)

Le entrate del CLERP

Varianti grafiche
Guida alla lettura
Abbreviazioni e schede

Le entrate rimandano ai contesti selezionati. In viola e con l'asterisco sono indicate le sottoentrate.
Achitofel
Achitofellisti
Alemagna v. anche Germania
amor proprio
anarchia
angelo
Anticristo
arbitrio, vedi libero arbitrio
aristocrazia
Aristotele
astuzia
ateismo
ateista
Calvinisti
*Calviniani
Calvino
clima
congiura
cortigiani
cristianesimo
Cristiani
Cristo
Dante Alighieri
democrazia
demonio
diavolo
dispietà
dominio
*dominio naturale
Ebrei
empietà
Epicuro
equità
eresia
eretici
Ermete Trismegisto
Esdra
Europa
fato
filosofo
fortuna
Francia
genti
Gentili
Germania v. anche Alemagna
giustizia
governo
idolatria
imperio
impero
inferno
Inghilterra
Italia
legge
*legge di Cristo
*legge di natura; legge naturale
*legge divina
legislatore
leoni
libero arbitrio
libertà dell'arbitrio
libertà della religione
libertà di conscienza
libertà di signoria
libertini
Licurgo
Luterani
Lutero
macchiavellista
Macchiavello
male
Maometto
Messia
miracolo
monarca
monarchia
*monarchia di Cristo
*monarchia universale
Mondo nuovo
Mosè
Numa Pompilio
occasione
oligarchia
opportunità
papa
papato
paradiso
Platone
politia
politica
politico
popolo
predestinazione
principato
principe
profeta
profezia
*profezia naturale
provvidenza
prudenza
purgatorio
ragion di stato
regno
*regno di Cristo
religione
*religione naturale
repubblica
*repubblica di Cristo
*repubblica popolare
Romani
Romolo
sacerdote
*sacerdote sommo
sbirro
secolo aureo
setta
Socrate
sofista
Solone
sommo bene
Spagna
statisti
stato
teologia
teologo
tirannia
tiranno
vermi
virtù
vizio
volpi