diavolo - 77. Se bene i demonii si son mischiati nell'arte dell'invocare | Dio delle Genti, si deve stimare che Dio fondò i lor | imperii per disegni suoi particolari di punire gli altri, sì come | appare nei Profeti, e che Egli spesso abbia risposto per via | degl'idoli, dove conobbe importare alla mutazione o augumento | di quello stato, come alla Pitonessa, invocando diavoli, | rispose Dio per Samuele, et in bocca di Balaam idolatra, | perché ogni dominio ha il suo angelo, et ogni legge | in quanto buona è da Dio, e nessuno stato si può fondare | senza parte di bontà. Afor. pol. 115. Esperienza propria io non ho se non de' diavoli che si forzarono | farmi credere che l'anima va di corpo in corpo, e che l'uomo | non abbia libero arbitrio, e mi predissero cose vere e false; non dico | ne' corpi umani chiusi, ma in apparizione certa che mai non l'averei | pensato che siano tanto malvagi, e pregai Dio che mi facesse | vedere angeli buoni e mai non l'ho impetrato, e il diavolo disse | che tutti son buoni chi più e chi meno, e conobbi gran malignità, | e diventai più uomo da bene. Senso delle cose 95. Esperienza propria io non ho se non de' diavoli che si forzarono | farmi credere che l'anima va di corpo in corpo, e che l'uomo | non abbia libero arbitrio, e mi predissero cose vere e false; non dico | ne' corpi umani chiusi, ma in apparizione certa che mai non l'averei | pensato che siano tanto malvagi, e pregai Dio che mi facesse | vedere angeli buoni e mai non l'ho impetrato, e il diavolo disse | che tutti son buoni chi più e chi meno, e conobbi gran malignità, | e diventai più uomo da bene. 95. Ma i profeti di Dio sanno benissimo | quel che hanno detto perché nell'immortale anima si fanno, | e non nello spirito principalmente, e si fanno come con arte e più | eccellenti, onde il diavolo nelli spiritati e arretizii si sforza far | versi e imitar la virtù prima, ma l'empie di falsità e d'errori, come | in tante istorie ho visto. 148. Ma che sia stato il diavolo si vede, che Omero e Ovidio | introducono Giove dire agli altri dèi che esso non poteva far ogni | cosa, ma ch'era soggetto al fato, e ch'ognuno avesse pazienza se | non poteva le petizioni loro adempire; e così Luciano si burla || di Dio per questo. 172. E li diavoli e li nemici di Dio, che biastemano Dio, fan | questo, perché lor pare bene vendicarsi contro Dio, che apprendeno | come giudice malo et ingiusto, di modo che veramente | non biastemano Dio, perché Dio non è malo né ingiusto, | ma biastemano quella cosa che si fingon nel lor pensiero | che sia mala, e questa falsa persuasione è più pena loro. Ateismo 57. 11. Ma nulla cosa mi assicurò più che quando vidi diavoli | et angeli, perché poi mi facea dubitar il volgo, che tutti si | vantano haver visto queste creature, et Aristotele le nega, et io | non potea vederle. E conobi che se trattano con noi li demonii, | cercando ingannarci, e li angeli aiutarci, è cosa verissima | che noi siamo immortali, e che dopo morte habiam | d'andar in compagnia o di quelli o di questi, secondo a chi | più simili ci siamo renduti con le opere nostre et affetti, e la | terra va in giù, e 'l fuoco in su, e l'anima dove ha la sua sembianza. 74. Allora io dissi: Signor, io veggio che questa picciola e nera | stanza fra tante grandi e belle fu data per carcere e per essilio a | quelli che peccaro nelli vostri bianchi regni, e si rendeno indegni | di quelle stanze illustri, e che questo regno brutto stia | ancora per segno e per terrore a tutti li spiriti che habitan il | mondo bello, che non peccassero. E mo ben considerando | conosco che questa brutta corpolenza sia lasciata da Dio per || ricordo e per esecutione della sua giustitia, e mo credo che nel | centro stan li diavoli, gravati dal pondo terreno sotto lo scuro: | perché l'intelletti sciolti han simpatia con la luce, e di quella | si dilettano in cielo; e che per punirli era giustitia accertata | mandarli allo scuro, e sotto il peso dal legiero, e nel fumo | dalla purità, e nel giaccio dal calor vivo. 78. E che questa aria è tanto più grossa del cielo, quanto l'acqua | più di questa aria, e trovai tutto questo regno aereo pieno di || diavoli e di spiriti immondi, che vorrian far guerra al cielo, et | infestano gl'huomini con mille maniere, e che la luce purissima | che a noi viene è tanto manco viva di quella che sta sopra | l'aer caliginoso quant'è manco viva la bianchezza di | questa carta rispetto alla luce che noi vedemo; 82. Ma quando si storce il culto divino alle creature, o non si | porta tanto quanto si deve honore a lui che è sommo bene, si | comette gran fallo. Tanto più che i diavoli si sono ingeriti a | farsi adorare, et anco gl'huomini superbi et astuti, e sotto color | di esser mandati da Dio diverse religioni introdussero | per regnare come ingannatori o ingannati dal diavolo. 95. Ma quando si storce il culto divino alle creature, o non si | porta tanto quanto si deve honore a lui che è sommo bene, si | comette gran fallo. Tanto più che i diavoli si sono ingeriti a | farsi adorare, et anco gl'huomini superbi et astuti, e sotto color | di esser mandati da Dio diverse religioni introdussero | per regnare come ingannatori o ingannati dal diavolo. 95. Et Origene, pio e dotto theologo, distratto da tal argomento, | disse che l'anime peccaro in cielo, e però fur legate | alli corporei carceri, e che, disfatto il mondo e poi rinovato, | Dio perdonerà a tutti diavoli e huomini. 138. Et Origene, pio e dotto theologo, distratto da tal argomento, | disse che l'anime peccaro in cielo, e però fur legate | alli corporei carceri, e che, disfatto il mondo e poi rinovato, | Dio perdonerà a tutti diavoli e huomini. Che questo è degno || di sua clemenza salvar tutti; nondimeno la chiesa si attiene | alle pene eterne, che dice il Vangelo esser date a diavoli et | huomini rei. 139. Dissero che non ci è diavoli, ma che | tutti son angioli, ma chi più, chi manco buono, e più e manco | savio, e che alli gentili risposero quelli che sanno poco in | anfibologia. 153. E mi dissero che Calvino scrisse bene contra il libero arbitrio, | e conobi Calvino amico loro {dei demoni}, perché questo | molto scrive contra Dio, dicendo egli che Dio ni fa fare il | bene e 'l male per suo gusto, per impire il cielo e l'inferno di | lo noi. Onde nasce che Dio sia più perverso che il diavolo, o | che 'l peccato non sia peccato, come dicono i libertini. 154. Dunque bisogna creder | quel che tutto il Mondo sperimentò, che vi sono diavoli et | angeli a diversi uffitii da Dio destinati, e che li Saducei erraro | assai in questo, e che Dio è causa delli beni celesti e terrestri, | poiché il Mondo è uno, et uno prencipe solo admette. 155. Non si deve poi stimar il diavolo causa per sé, da Dio non | dependente, ch'habbia più regno che Dio e possa in noi più | che Dio, perché se tutti gl'huomini havesse, son nulla a rispetto | di quanti angeli tiene una stella sola. 157. Poi dico essere il diavolo birro di Dio, e non competitore | come il volgo si crede, e che dovendo Dio punir li rei, non | può da sé in quanto è sommo bene ciò fare, perché è ottimo e | suavissimo, e dal bene non può male né dolore così procedere. 157. Dunque ciò ha dato al demonio perverso, in cui si modifica | la possanza di Dio in maniera punitiva per la perversità | del recipiente. | Et il diavolo gode di questo uffitio, e quelli che son tormentati | seco biastemano, e questa è una comedia al cielo; 157. Dunque ciò ha dato al demonio perverso, in cui si modifica | la possanza di Dio in maniera punitiva per la perversità | del recipiente. | Et il diavolo gode di questo uffitio, e quelli che son tormentati | seco biastemano, e questa è una comedia al cielo, e || come quei che si grattano la rogna e la tigna sentono gusto, | e si fanno più male grattando, così li diavoli e li dannati ostinatamente | godeno del mal fare e del mal dire, e questo | l'accresce pena con gran riso de li beati. 158. Hor rispondo a quelli che dicono che Christo non ci liberò | dal diavolo. Non vedi tu che tutto il Mondo adorava diavoli, | e hoggi neanco li Macomettani conoscen si non uno Dio? e | le genti tutte a poco a poco si vanno riducendo a questa fede | di Christo, e l'ignoranza de l'altro secolo è tolta, e di quel che | è peccato e che non è. 159. Hor rispondo a quelli che dicono che Christo non ci liberò | dal diavolo. Non vedi tu che tutto il Mondo adorava diavoli, | e hoggi neanco li Macomettani conoscen si non uno Dio? e | le genti tutte a poco a poco si vanno riducendo a questa fede | di Christo, e l'ignoranza de l'altro secolo è tolta, e di quel che | è peccato e che non è. 159. E posta in uso in terra la maniera di | vincere il Mondo e li diavoli con dottrina santa, non contentiosa | (se altri la guasta a suo danno), e con patientia e bontà si | vinceno l'arme, e l'imperio Romano atterrato, e l'idoli suoi, e | posto in Roma il seggio di Christo da piscatori idioti, e tutto | il Mondo si va fermentando pian piano, come Christo predisse. 159. Christo ha dato luce ammirabile e | lege conveniente ad ogni tempo e luoco senza macula, e quanto | promesse si va facendo, benché noi ci siamo scordati | della bontà sua e fede, egli pur lo predisse, e quel che ha il | diavolo non è suo, ma deposito de la giustitia divina, come si | dirà appresso. Hor misura tutte le religioni con questa, e vedrai | tanta differenza da quelle a questa quanta da l'archimia | all'oro. 159. Stimar poi che li beni di terra non venghino dal cielo è | stoltitia, poiché vedesi dal sole e dalle stelle ogni cosa producersi | trasmutando la terra. Dunque il medesimo Dio è de | l'uno e de l'altro elemento, e 'l diavolo non è patrone, ma | birro meschino, e ci tenta a far male, perché egli è malo, non | per natura, che Dio lo fè buono, ma per voluntà perversa, e | gode di haver simili. 162. Io fra questi tali soglio ponere solamente Minos, Numa | Pompilio, Pittagora, Zamolsi, Romulo; Macometto e Cinghi | penso siano stati dal diavolo e da l'astutia ingannati et ingannatori; 181. Dunque non Dio, ma il diavolo introdusse | tra noi la moltitudine de' prencipi, seminando tra noi ambitione et | ignoranza, e per conseguenza scisme, heresie, e peccati contro la | divina volontà. Mon. Messia 61. Ma il diavolo, invidioso di questo bene, | vorria che tutti stessero intra li termini de nostri paesi, come vermi | nel formaggio, per farci ignoranti et ingannarci, et non avvisarci | l'uno all'altro quel che osserviamo, né gissimo investigando le opere | di Dio di paese in paese, né ci conoscessimo l'un l'altro, né ci intendessimo, || ma fussimo di lingua e religione varia; affinché, perduta la | conoscenza tra noi traficassimo di paese in paese solo per via di guerra | e di morte, in continua paura senza charità con Dio padre nostro | e fra noi tutti suoi figli. 62. Dunque, essendo tutto il mondo Chiesa di Dio, sul principio necessariamente | solo un capo haveva, che era re e pontefice, e rappresentava | Dio; ma il diavolo introdusse l'idolatria, lo scisma onde per | consequenza moltiplicò li prencipati et le tirannie, e le profanò. 65. Et è vero che il diavolo tra li prencipi | violenti ha unito il sacerdotio, per esser meglio servito il demonio | nell'idolatria da Sacerdote Prencipe, e perché emulò haver l'honor | come Dio anche nel regno naturale, pur unìo il sacerdotio per | sua gloria, ma non nega che naturalmente non possa esser Re e | Sacerdote; 135. e se | ben si legge che l'angelo bono percosse Sennacherib con li suoi 80 mila e | tanti altri, quando David volse il popolo numerare, questo s'intende che il | bono soprastava alli mali percutienti angeli, perché, come dice S. Agostino e | S. Tomaso, e la ragion lo dimostra, ogni schiera di diavoli ha un angelo | bono che li guida, come la guardia de Svizzeri in Napoli ha il capitano spagnolo. Politici 152. A Napolitani e Siciliani non bisogna far proemii: perché son tanti i | maltrattamenti che senteno da Spagnoli e sempre novi e presentanei, che | si darebbeno al Turco e al diavolo pur che li mostrassero principio di | liberazione da tanti mali. Il popolo ha inanti agli occhi li tributi, le | gabelle ogni dì crescenti e non solubili, e come nullo ha podere né casa | omai, che non soggiaccia all'imperio d'esattori. Mon. Francia 564.

I testi del CLERP

Il CLERP si basa sui seguenti testi di Campanella:

Epilogo magno, 1598* °
Monarchia di Spagna, 1598-1600*
La città del Sole, 1601-1602*
Aforismi politici, fine del 1601*
Del senso delle cose e della magia, 1604*
L’ateismo trionfato, 1606-1607*
Monarchia del Messia, 1606-1607*
Politici e cortigiani contro filosofi e profeti, 1627*
Monarchia di Francia, 1636*

* Probabile data di redazione del testo.
° Il testo che ci è pervenuto corrisponde alla seconda redazione (1604-1609)

Le entrate del CLERP

Varianti grafiche
Guida alla lettura
Abbreviazioni e schede

Le entrate rimandano ai contesti selezionati. In viola e con l'asterisco sono indicate le sottoentrate.
Achitofel
Achitofellisti
Alemagna v. anche Germania
amor proprio
anarchia
angelo
Anticristo
arbitrio, vedi libero arbitrio
aristocrazia
Aristotele
astuzia
ateismo
ateista
Calvinisti
*Calviniani
Calvino
clima
congiura
cortigiani
cristianesimo
Cristiani
Cristo
Dante Alighieri
democrazia
demonio
diavolo
dispietà
dominio
*dominio naturale
Ebrei
empietà
Epicuro
equità
eresia
eretici
Ermete Trismegisto
Esdra
Europa
fato
filosofo
fortuna
Francia
genti
Gentili
Germania v. anche Alemagna
giustizia
governo
idolatria
imperio
impero
inferno
Inghilterra
Italia
legge
*legge di Cristo
*legge di natura; legge naturale
*legge divina
legislatore
leoni
libero arbitrio
libertà dell'arbitrio
libertà della religione
libertà di conscienza
libertà di signoria
libertini
Licurgo
Luterani
Lutero
macchiavellista
Macchiavello
male
Maometto
Messia
miracolo
monarca
monarchia
*monarchia di Cristo
*monarchia universale
Mondo nuovo
Mosè
Numa Pompilio
occasione
oligarchia
opportunità
papa
papato
paradiso
Platone
politia
politica
politico
popolo
predestinazione
principato
principe
profeta
profezia
*profezia naturale
provvidenza
prudenza
purgatorio
ragion di stato
regno
*regno di Cristo
religione
*religione naturale
repubblica
*repubblica di Cristo
*repubblica popolare
Romani
Romolo
sacerdote
*sacerdote sommo
sbirro
secolo aureo
setta
Socrate
sofista
Solone
sommo bene
Spagna
statisti
stato
teologia
teologo
tirannia
tiranno
vermi
virtù
vizio
volpi