Mosè - Non bastava a sapere il senso et la memoria, perché | tutto non si può sentire, ma ci vuole la credenza, con la | quale si assentisce a quei che hanno visto et esperimentato. | Onde accioché ogn'uno sapesse che in Roma ci | è Cesare stato, et Adamo, et il Mondo Nuovo, ci fu bisogno | che credesse lo spirito animale a coloro che hanno visto | et ne hanno date nuove in voce o scrittura. Così delle | cose divine bisognò si donasse credito a Moisè et ad altri || Santi. Epilogo 463. Ecco il regno | giudaico, dove Dio n'ebbe la miglior parte, mandando Moisè ed | Aaron, si vede aver avute le altre due cause, imperoché Moisè fu prudentissimo, | non solo per ammaestramento di Dio, ma anco umanamente, | poiché fuit imbutus omni scientia Aegyptiorum; Mon. Spagna 4. L'imperio cristiano, che più degli altri osserva, sta sul | numero 1600, che è composto del settimo e nono centenario, numeri | fatali d'ogni monarchia, come scrive || Pitagora e Platone, e si cava da Mosè nel giubileo e settimane, e da | Geremia anco nel sabatismo di terra santa, e dalla medicina nelle | febrili circolazioni, e nel variar delle complessioni et etadi, e da | Augusto in quel che scrive al nipote che nelli 63 non era egli morto, | fatale punto, perché è di sette via nove composto, e Dio in numero | ogni cosa fece. Dunque è indizio di gran mancamento o aumento o | variamento in tutte le cose questo tempo. 22. E già la statua di Daniele è finita, e le quattro bestie, e le tre | ebdomade, e le dodici penne dell'aquila del quarto libro d'Esdra finendosi | nell'imperio romano, il quale, , essendo | imperio babilonico, per successione fu diviso in tre capi: primo, destro, | che è l'occidentale di Germani, e il sinistro, che è l'orientale de | Turchi e Saraceni, e nel mezzo, che è lo constantinopolitano, che così | s'interpreta dalle Scritture destro e sinistro, secondo Mosè e non | secondo Aristotele. 26. Perciò il buon re deve essere tanto più dotto de | popoli quanto è il pastor più del gregge, che è di specie umana | superiore alla brutale, onde sopra umano e Dio deve essere il principe, | come disse Platone, e tal fu Cristo; o veramente divino per l'arte da | Dio a lui data, come sono il Papa e i vescovi e Moisè legislatore divino; o | per le virtù umane obediente al divino legislatore, come fu Carlo | Magno. Il che alcuni conoscendo almeno si finsero divini, come | Macometto e Minos, perché il popolo riverisse le loro leggi, il che | Varrone considerò in Romulo. 88. il dominio naturale cerca unione tra i popoli, per stare | più saldi contro i nemici e aiutarsi l'un l'altro in pace e in guerra con li | mutui offici. E però hanno i buoni legislatori procurato con l'opinione | comune unirli in amore e con la religione comune, facendoli convenire | in un tempio, acciò si riconoscano onde si amino, perché le non | conosciute cose non si amano. Onde Platone proibisce i sacelli privati, e | Moisè in tutto il regno solo un tempio ordinò, acciò tutti in una | opinione e un amore di Dio concorrendo da ogni banda si conciliassero | tra loro l'amore. 170. Nel sesto, dentro vi sono tutte l'arti meccaniche, e l'inventori | loro, e li diversi modi, come s'usano in diverse regioni | del mondo. Nel di fuori vi son tutti l'inventori delle leggi e | delle scienze e dell'armi. Trovai Moisè, Osiri, Giove, Mercurio, | Macometto e altri assai; e in luoco assai onorato era Giesù | Cristo e li dodici Apostoli, che ne tengono gran conto, Cesare, | Alessandro, Pirro e tutti li Romani; onde io ammirato | come sapeano quelle istorie, mi mostrâro che essi teneano di | tutte nazioni lingua, e che mandavano apposta per il mondo | ambasciatori, e s'informavano del bene e del male di tutti; e | godeno assai in questo. Città del Sole 9. 33. Però non deono fare legge se non tutti insieme quei | del comune, overo soli i sapientissimi con autorità divina, | come Moisè, o coloro a quali è dalla moltitudine commesso | questo officio, come Solone e Licurgo e Numa Pompilio, o || quelli che da Dio e dalla moltitudine sono autorizzati, come | il Papa. Altrove dissi di Macomet e Minos, che finsero | esser da Dio autorizzati a guisa di Moisè, come scimie. Afor. pol. 100. 33. Però non deono fare legge se non tutti insieme quei | del comune, overo soli i sapientissimi con autorità divina, | come Moisè, o coloro a quali è dalla moltitudine commesso | questo officio, come Solone e Licurgo e Numa Pompilio, o || quelli che da Dio e dalla moltitudine sono autorizzati, come | il Papa. Altrove dissi di Macomet e Minos, che finsero | esser da Dio autorizzati a guisa di Moisè, come scimie. 101. 50. Legislatore è chi fonda un imperio sotto novi auspicii | di religioni e di leggi, armi e riti, come Moisè buono e | Macomet malo. Onde il legislatore dee esser o Dio, come | Cristo, o messaggier di Dio, come Moisè, o astutissimo | politico, come Minos, Macomet, Giove, Osiri e simili, che | finsero esser mandati da Dio per aver credito, perché il | legislatore deve esser lodatissimo, sapientissimo, divinissimo, | religiosissimo e sopra umano. 107. Dunque colui | ch'ha a dare la legge et a commandar a molti, o deve sapere | l'arte di tutti loro, o almeno i fini d'essi e gli emolumenti | che apportar possono alla republica, acciò possa | scacciare le superflue, e ritenere l'utili e le necessarie, e | correggere con leggi quelle che possino declinare al male | - come Platone corregge gli poeti abusanti le lodi del bene | e bugiardi e lascivi, e Moisè li profeti falsi et i tavernari | che abusano le vivande false - e deve sapere i costumi del | paese e le fortune bone e male che sogliono avvenire a | quelli dalle stelle, o dal suolo, o da' convicini ecc. 107. 57. Il legislatore divino ha l'idea della sua politica nella | corte celeste. L'umano sapientissimo nel governo dell'universo | o del corpo umano. Il men sapiente nelli modelli usati | dai buoni legislatori in fatti, come fu Solone, o in scritture | come fu Platone, o in tutti due, come Moisè, donde ognuno | impari. 109. Così Moisè, con la | spada e con la lingua vertadiera, da Dio ammaestrato, fundò | un imperio Ebreo sùbito e lungo, ché, se bene l'Ebrei perdettero | l'imperio, restò la legge mosaica con superstizione all' | Ebrei e con bella riforma ai Cristiani. 112. 85. La religione che ripugna alla politica commune patisce | presto mutazione di riforma: però non può durare la | Luterana e Calviniana, né quella di Moisè di non mangiar | carne di porco, né quella degli Apostoli dell'astenersi dal | sangue e dal soffocato; e però sono leggi religiose a tempo | e luogo serventi, e son leggi religiose eterne e communi ad | ogni nazione, e son leggi religiose a nullo tempo e luogo | buone, come quella del negato libero arbitrio e di sacrificar | uomini. 117. La religione di Moisè, arrivando ad aver Saducei che negano | l'immortalità dell'anima, patì riforma da Cristo Dio | che l'avea data. 118. 141. O perché il popolo non si fida della nobilità, né la | nobiltà del popolo, quando sono agguagliate, e chiamano | arbitro strano, come fece Firenze chiamando il re Roberto | et il Duca d'Atene, e quelli divora ambe le fazioni e sottopone. | Rimedio non chiamar arbitri se non religiosi della | stessa patria, e sottomettere queste differenze a sacerdoti, | come provede Moisè divinamente (Deuter. 17). Le mutanze | sono infinite e le cause. Leggasi l'istoria fiorentina, ché | quella città le provò tutte e patì, e la romana opposta a lei. 139. Or io affermo esserci magia divina che l'uomo senza grazia di | Dio non intende né opera, e questa fu quella di Moisè e d'altri santi | gloriosi amici di Dio, che con poca scienza fecero tanti miracoli, | obedendo a loro la natura come a messaggieri di Dio. Senso delle cose 165. Sapientissimo, Mosè, mago | divino e naturale, proibisce tutte carni morticine, tutti animali | che non ruminano, perché s'ingurgitano di cibo grosso, presto, | presto, e non lo digeriscono, onde son pieni di vapori viscosi, | grossi e maligni, e di carne cruda non ben cotta dal calor naturale; | e proibisce quella che non ha l'unghie fesse, come l'asino e il cavallo | e il cammello, per la troppa grossezza e poca vita, e quella | del porco, che in Palestina genera lepra, e quella d'animali rapaci, | perché pravo succo e mali costumi in noi mettono, come vedremo | appresso, e li pesci senza squame, perché son nati di putrefazione | fecciosa, come l'anguilla, e sono di poca vita, perché non hanno | tanto calore che mandi fuori gli escrementi e gl'induri in squama. 180. E la Religione di Giove e di Apollo durò più che dumila | anni, e quella di Macometto 900 e va crescendo, e quella | degl'hebrei 3200 e più. Alla quale tutte credeno l'altre per le | maraviglie di Mosè, che predisse pur l'altre. Ateismo 22. Non si trova chi voglia morire per Aristotele o | per Galeno, ma per Christo e per Mosè mille migliara, e si | ben altri falsi legislatori han questo credito, che per essi gl'huomini | prendon la morte, la prendono solo in quanto stimano | vera la religione dell'altra vita, e qui si vede che, da chiunque | è detta, la verità ha forza stupenda di convincere il giudice | humano, e la bugia non ha sussistenza, né certezza tale. 70. Ma lascia Ciro, e piglia Alessandro Magno e Cesare, che | furo assai più grandi heroi che Ciro: non ponno in cosa alcuna | star in paragone di Mosè, e nelli loro regni Mosè hoggi | comanda, e le leggi di Cesare e di successori suoi furo ammendate | e corrette da christiani, et a Christo serveno, et a | Mosè credeno e cedeno. 126. Pur Zamolsi, Pittagora, Numa, Minos et altri tali si finsero | ambasciatori di Dio, anche Ciro, et Alessandro figlio del Dio | Ammone, e nondimeno non ci è chi loro creda, e furo dopo | Mosè; dunque Mosè ebbe più cervello anche in politica tua, o | astuto e falsario Macchiavello, e di Macone e di Cinghi vedrai | quel che fu di Hercole e di Apollo, falsi Dei, e di fingitori, ut || infra. Dunque ha più larga signoria fondato Mosè et in più | nationi. 126. Pur Zamolsi, Pittagora, Numa, Minos et altri tali si finsero | ambasciatori di Dio, anche Ciro, et Alessandro figlio del Dio | Ammone, e nondimeno non ci è chi loro creda, e furo dopo | Mosè; dunque Mosè ebbe più cervello anche in politica tua, o | astuto e falsario Macchiavello, e di Macone e di Cinghi vedrai | quel che fu di Hercole e di Apollo, falsi Dei, e di fingitori, ut || infra. Dunque ha più larga signoria fondato Mosè et in più | nationi. 126. Pur Zamolsi, Pittagora, Numa, Minos et altri tali si finsero | ambasciatori di Dio, anche Ciro, et Alessandro figlio del Dio | Ammone, e nondimeno non ci è chi loro creda, e furo dopo | Mosè; dunque Mosè ebbe più cervello anche in politica tua, o | astuto e falsario Macchiavello, e di Macone e di Cinghi vedrai | quel che fu di Hercole e di Apollo, falsi Dei, e di fingitori, ut || infra. Dunque ha più larga signoria fondato Mosè et in più | nationi. 127. Di più, dico che ci è regno di animi e di corpi e di fortune. | Chi vince le fortune e non li corpi, è corsale predatore, e | non può fondar signoria; chi vince li corpi e le fortune, non | gl'animi, fonda subito signoria e subito la perde, come il | Tamerlano e Gratiano e Vitellio e Foca e simili imperatori. | Chi vince gl'animi e li corpi e fortune insieme, subito regna | e lunga signoria tramanda alli posteri, come fece Macometto | e Cesare e Cinghi e Costantino et altri etc. Ma (chi solo | gl'animi e corpi fa il medesimo con più alti muodi, et a | questo sequeno le fortune poi, come fece Mosè, che in un | deserto donò leggi, prese gl'animi, dominò alli corpi, ma | non ci era robba da vivere, e con miracolosi modi mantenne | quel dominio, e lo tramandò a posteri. 127. Ecco si | vede Mosè haver preso gl'animi meglio che Ciro, e pochi | huomini ha vuoluto, e pochi paesi, per piantar la legge, e | pur vinse gl'Egittii e tanti regi: ma fu nulla questo rispetto | alla vittoria de gl'animi, che sempre dura, e vincere il secreto | degl'huomini è arte divina ignota al Macchiavello. 128. E questo fè a Mosè che levasse ogni pittura e statua, e di | questo li profeti e san Paolo si doleno. Anzi Socrate, vedendo | Alcibiade portar in voto una corona alla statua, li persuase che | quelli non erano Dei, né imagini di vero Dio, e che più imagine | di Dio è il savio filosofo e l'huomo da bene, che quella | statua. 146. E più magnanimamente si adora Dio in se stesso, | che in queste imagini e statue sue vive, dalle quali poi si | suol trascorrere ad adorar le statue inferiori, come fecero | gl'Egittii, per lo che Mosè, lor emulo, prohibio quel culto al | popolo suo, e fu provision divina anchora. 151. Manicheo dice che il Dio malo fè la legge di Mosè, | el male e la tenebra, e 'l buono la legge di Christo, il cielo e la | luce. 151. Primo, Mosè non prese il martirio per quella fede che predicò, | e dove andò a piantarla fece guerra ad altri, e li cacciò | dalle stanze loro. Armò la gente sua e fortificò li posteri | suoi con armi e dottrina, né hebbe profeti inanzi a lui che lo || predicassero, se non da lui allegati, ma li suoi miracoli e predittioni, | e successione, e discepoli poi col testimonio di Christo | li donano auttorità. 187. Disse Dio ad Abramo che nel suo seme tutte le nationi | havean da esser benedette, e che saria herede del Mondo, e | come l'arena e le stelle multiplicheria. Se Christo non fusse | venuto a verificar questo, saria Mosè senza testimonianze precedenti, | perché non si trova chi habbia profetato la sua venuta, | né il suo regno sacerdotale, ma egli stesso scrive l'historia | propria, e la testimonianza di Abramo e di Isac e di Iacob, a | cui furo le promesse confirmate. 203. Però dalle predittion sue, e dalla sequela di tanti profeti, e | dalla qualità di miracoli si trova manifestamente Mosè messagiero | di Dio, et anche dalla confirmatione di Christo. 207. Mosè et Aron non furo occultati per esser tenuti che andasser | al cielo, poiché essi nulla mentione han fatto dell'andar in | cielo, né promessa tale al populo donaro: ma ciò han fatto per | buona causa, che non fussero adorati in terra come dei, secondo | usavano li gentili che adoravan li morti, e questa fu providenza | contraria dell'opinanti usata pur da santo Antonio, | che sotto obbedienza comandò a quelli che l'haveano a | sepellire che non revelassero il suo corpo per fuggir l'honor di | santo in terra, e di molti altri. Quel che han finto li gentili per | tali falsitati non ha parte con questa pietà. 219. Legge è l'eterna sapienza, con la quale Dio guida tutte le sue creature | a determinati fini, e di quella è participanza la naturale legge, la | quale essendo oscurata, fu dichiarata poi a Mosè da Dio stesso, e || poi migliorata dall'istessa sapienza fatta huomo nel Vangelio. Mon. Messia 51. Quelli che | usano l'armi e la sapienza, vincono presto, et lunga signoria fondano, | come Mosè et Macone astuto, et Romolo. Ma chi con sola | virtù si guida, et con solo amore, avanza tutti e boni e tristi. 53. E senza dubbio Mosè fu re, sacerdote, e philosofo, poiché offeriva | l'incenzo, ordinò Aron, et i figli in sacerdoti. Questo anco afferma | Filone, Gioseppe e tutti i rabbini, e David dicendo Moyses, et Aron | in sacerdotibus eius; e così intende questo passo Aniceto papa allegato | da Gratiano. Il Covarruvias, che contradice, afferma una | grossa heresia. 59. Nella legge di Moise questa non poteva essere, si perché David | molto più aspettava questo redentore del suo seme; si ancora perché | la legge di Moisè non fu universale a tutti li popoli, e ad ogni tempo | conveniente, ma solo a quei popoli, et tempi particolari. 67. Però Christo donò legge | non particolare come quella di Mosè, ma universale dell'amor di | Dio e del prossimo, lassando alla sua Chiesa potestà di fare le leggi | particolari convenienti a particolari tempi e nationi. 114. perché fa il traditore se Dio non è Dio come in suo luogo avemo provisto, | ma se sappia che lui si serve della mala intenzione loro, non voluta da lui, ma | eletta da loro: così a Faraone mandò inspirazioni e profeti, Mosè e Aaron, che | si convertisse, quantunque lui sapeva che non l'averia fatto, e a Giuda li predisse | quel che aveva a fare, e minacciò quel che aveva a patire: «Verumtamen | vae homini illi» etc. Anzi molti di questi si son convertiti con tal chiamata, | come di sopra avemo scritto. Politici 172. Con tutto ciò Macchiavello ebbe ardire di scrivere nel suo Prencipe che Cristo | e li profeti, non che Mosè e Macone (o che fra Geronimo Savanarola anche | quando predicò in Firenze e fu poi giustiziato) predicavano solo per farsi sequela | e signoria, ma che non ferono per freno di ragion di stato quanto bisognava, | perché a quelli che ti credono è necessario poner l'armi in mano anche | a finché ti difendano, come fe' Maometto e Mosè e Ciro, altrimente sarai | occiso come Cristo e l'Apostoli e profeti. 179. Con tutto ciò Macchiavello ebbe ardire di scrivere nel suo Prencipe che Cristo | e li profeti, non che Mosè e Macone (o che fra Geronimo Savanarola anche | quando predicò in Firenze e fu poi giustiziato) predicavano solo per farsi sequela | e signoria, ma che non ferono per freno di ragion di stato quanto bisognava, | perché a quelli che ti credono è necessario poner l'armi in mano anche | a finché ti difendano, come fe' Maometto e Mosè e Ciro, altrimente sarai | occiso come Cristo e l'Apostoli e profeti. 179. Disse Mosè con Balaam, Num. 24, dopo che le rivoluzioni de | regni nominò, ch'il romano sarà l'ultimo: Venient in trieribus ex Italia, | superabunt Assyrios, vastabuntque Hebraeos et ad novissimum etiam | ipsi perdentur, dopo che orietur stella ex Jacob Christo: dunque le | monarchie delle nazioni si finiscon nella romana, come anche si vede | dal 7 di Daniel, quando le dimostra nei quattro animali. E dal 2, | quando nella statua, il cui capo d'oro è la assiria monarchia; il petto | d'argento è la persiana; la ventraia e le femori di rame è la greca; le | gambe di ferro è la romana, distinta in orientale e occidentale, e in | dieci dita parte di ferro, parte d'argilla, mal conglutinate, come son i | regni ch'a quella succedettero. In nono si finisce il secolo gentile e | comincia il cristiano, quando cade dal monte eterno Cristo, pietra | angolare, senza mano d'uomo e di donna e rompe tutta la statua, e | cresce in tutto il mondo, facendo l'imperio di Santi universale: Et | erit omnis terra possessio eius, dice Amos 9, e pria David: Dominabitur | a mari usque ad mare, etc. Et adorabunt eum omnes reges terrae, omnes | gentes servient ei. Mon. Francia 374.

I testi del CLERP

Il CLERP si basa sui seguenti testi di Campanella:

Epilogo magno, 1598* °
Monarchia di Spagna, 1598-1600*
La città del Sole, 1601-1602*
Aforismi politici, fine del 1601*
Del senso delle cose e della magia, 1604*
L’ateismo trionfato, 1606-1607*
Monarchia del Messia, 1606-1607*
Politici e cortigiani contro filosofi e profeti, 1627*
Monarchia di Francia, 1636*

* Probabile data di redazione del testo.
° Il testo che ci è pervenuto corrisponde alla seconda redazione (1604-1609)

Le entrate del CLERP

Varianti grafiche
Guida alla lettura
Abbreviazioni e schede

Le entrate rimandano ai contesti selezionati. In viola e con l'asterisco sono indicate le sottoentrate.
Achitofel
Achitofellisti
Alemagna v. anche Germania
amor proprio
anarchia
angelo
Anticristo
arbitrio, vedi libero arbitrio
aristocrazia
Aristotele
astuzia
ateismo
ateista
Calvinisti
*Calviniani
Calvino
clima
congiura
cortigiani
cristianesimo
Cristiani
Cristo
Dante Alighieri
democrazia
demonio
diavolo
dispietà
dominio
*dominio naturale
Ebrei
empietà
Epicuro
equità
eresia
eretici
Ermete Trismegisto
Esdra
Europa
fato
filosofo
fortuna
Francia
genti
Gentili
Germania v. anche Alemagna
giustizia
governo
idolatria
imperio
impero
inferno
Inghilterra
Italia
legge
*legge di Cristo
*legge di natura; legge naturale
*legge divina
legislatore
leoni
libero arbitrio
libertà dell'arbitrio
libertà della religione
libertà di conscienza
libertà di signoria
libertini
Licurgo
Luterani
Lutero
macchiavellista
Macchiavello
male
Maometto
Messia
miracolo
monarca
monarchia
*monarchia di Cristo
*monarchia universale
Mondo nuovo
Mosè
Numa Pompilio
occasione
oligarchia
opportunità
papa
papato
paradiso
Platone
politia
politica
politico
popolo
predestinazione
principato
principe
profeta
profezia
*profezia naturale
provvidenza
prudenza
purgatorio
ragion di stato
regno
*regno di Cristo
religione
*religione naturale
repubblica
*repubblica di Cristo
*repubblica popolare
Romani
Romolo
sacerdote
*sacerdote sommo
sbirro
secolo aureo
setta
Socrate
sofista
Solone
sommo bene
Spagna
statisti
stato
teologia
teologo
tirannia
tiranno
vermi
virtù
vizio
volpi