principe - Dunque nella | terra dal freddo conditionata habita il freddo come Prencipe, | et vi è la densità come suo seggio, et l'immobilità come | operatione, et la negrezza come faccia, contentandosi | egli della faccia della materia: dove insiste nemico alla | luce, che il calor sparse nel suo elemento celeste, caldissimo | esistente fatto per esso calore principio attivo et sottilissimo | come seggio fatto da quello per poterlo | movere, et mobilissimo per operatione del medesimo caldo, | et bianchissimo per la faccia ch'egli diede alla materia | vinta, appellata luce. Epilogo 196. Al Prencipe | più nuoce la prodigalità, perché, venuto a bisogno, | diventa rapace come Caligola et Nerone; ma a chi | acquista principato giova più, come a Cesare et Ciro, per | conciliarsi i soldati, onde il principato futuro tutto pende. 521. Et quando io verrò nel Mondo, | che son vero Re, tutti li Regij spurij et a caso si volgeranno | contra. Et così faranno agli altri Re per natura questi | Re di fortuna, vestiti, come in comedia, di maschera regale, | et li uccideranno e travaglieranno. Però io nel fine giudicherò | tutti». Così diceva quando insegnava | la vera giustitia, et minacciava le punitioni ai popoli che, | lasciato il senno, faranno - a caso, et a favore et a sangue | riguardando - li Prencipi, le leggi et i Magistrati et l'arti. | Questi Magistrati trasgressori della giustitia si dissero | ingiusti. 553. L'altro vitio estremo è la superbia, la quale ama quegli | honori di cui non è per virtù degna, et mette quelli per | sommo bene et non per testimonio di virtù et di bene; et | quando ne è privato tutto s'affligge et sconfida vivere; | et essendo maltrattato et imprigionato si reputa | indegno d'honori grandi. Il che non fa il magnanimo, che | sempre si reputa quale egli è con verità, e non riscatta la | vita con danari, ma diventa signore de suoi malfattori | morendo per giusta causa, et con la morte sigilla la defensione | della raggione, et dimostra ch'egli è Prencipe per | natura se non per fortuna. 567. Ma per fare che a ogni modo il Papa sia dalla parte del Re e il fato | cristiano inalzi la sua monarchia, mi pare espediente che il re Filippo | proponga al Papa di volere osservare la constituzione di Constantino | imperatore, purché cedano ancora li altri Prencipi cristiani, la quale | asserisce che tutte le cause possono appellarsi dalli signori e tribunali | temporali alli tribunali delli Vescovi, che sono da lui chiamati angeli | di Dio e Dei della terra, perché vedendo il Papa questa gran volontà | del Re, necessariamente sempre sarà suo, e il Re non ci perde di | dignità in questo, perché gli altri non consentiranno, ed egli darà | animo al Papa di tenerla solo con lui, e se ci consentissero, presto | sariano sotto il dominio del Papa per necessità. Mon. Spagna 62. Ma i principi e i | popoli curano più della razza dei cavalli che della propria. 72. E l'onor è testimonio delle | virtù, però se sarà virtuoso averà onor vero, se non adulazione, onde | rovinaro non pochi Re nel mondo. Però si deve notare che il Principe | non deve strettissima amicizia tenere con uno o due tanto, che | quelli possano trasgredire i termini della giustizia impune, altrimenti i | suoi baroni e savii e capitani si ammutinano e lo tengono per vile e | da poco, e spesso li congiurano contra. 78. Inoltre, quando sospetti d'un grande, devi con specie d'onore trasmandarlo | ad altro paese, come Ferdinando d'Aragona fece tirando il | gran Capitano da Napoli, dove potea insignorirsi, in Spagna, dove | non potea. Ma non si devono avvilire poi questi uomini grandi, perché | fanno il principe odioso, e di puochi amici di valore, ma adoperarli | altrove con più sicurtà, come fu Belisario da Giustiniano in Persia | mandato da Italia, ove avea vinto ed era amato. 82. E si deve | stimare che i popoli per natura seguano il costume del prencipe. Onde | Platone disse che, riformato il re, tutto il popolo senz'altra legge si | riforma: però le sue virtù devono essere sopraumane quanto al senno. 84. Perciò il buon re deve essere tanto più dotto de | popoli quanto è il pastor più del gregge, che è di specie umana | superiore alla brutale, onde sopra umano e Dio deve essere il principe, | come disse Platone, e tal fu Cristo; o veramente divino per l'arte da | Dio a lui data, come sono il Papa e i vescovi e Moisè legislatore divino; o | per le virtù umane obediente al divino legislatore, come fu Carlo | Magno. Il che alcuni conoscendo almeno si finsero divini, come | Macometto e Minos, perché il popolo riverisse le loro leggi, il che | Varrone considerò in Romulo. 88. Pare ad alcuni che i popoli nella repubblica si debbano amare per | utile comune, come usavano tra loro i Veneziani ogni amor procurare, | ma che nel regno monarchico il Re deve procurare odio tra loro | e disunione, acciò nessuno vendichi l'altro del male che riceve dal | Prencipe, né si possano unire a congiurare contra lui, e tutto l'amor | loro voltassero ad amare il Re. | Questa regola è falsissima in più modi; 170. Però la | bontà del Prencipe sempre domina meglio che l'astuzia in ogni modo. 184. Regola | è che mai allignò eresia senza favor di principi per ragione di stato, | come dissi nella Monarchia ecclesiastica; 198. Ospitalario. Per tua fè, dimmi tutto il modo del governo, | ché qui t'aspettavo. | Genovese. È un principe sacerdote tra loro, che s'appella | Sole, e in lingua nostra si dice Metafisico: questo è capo di | tutti in spirituale e temporale, e tutti li negozi in lui si terminano. | Ha tre prìncipi collaterali: Pon, Sin, Mor, che vuol dir: | Potestà, Sapienza e Amore. Città del Sole 7. Se tra loro ci è qualche gara d'ingiuria | o d'altro, perché essi non contendono se non di onore, | il Principe e suoi offiziali puniscono il reo severamente, | s'incorse ad ingiuria di fatto dopo le prime ire; se di parole, | aspettano in guerra a diffinirle, dicendo che l'ira si deve sfogare | contro l'inimici. E chi fa poi in guerra più atti eroici, | quello è tenuto c'abbia raggione nell'onoranza, e l'altro cede. 32. Quando s'arriva a negare la || providenza divina o l'immortalità dell'anima si patisce riforma | o mutamento necessariamente, perché i popoli e li | prencipi perdono il freno della conscienza, e quelli diventano | sediziosi e questi tiranni, e però ogni legislatore buono | e non buono riceveno facilmente con avidità, etc. Afor. pol. 118. 89. La maggioranza del Papa giova ai Prencipi cristiani | temporali di signoria, perché agguaglia le loro differenze || et è arbitro della pace e guerra giusta, et inclina con l'arme | alla parte che ha ragione, et astringe a cedere chi ha il | torto, e gli unisce contra i nemici del Cristianesmo, e gli | disunisce dagli nemici, e contra i buoni e tristi regnatori | accommoda le cose loro e del Cristianesmo. 119. 90. Ma però non può sfrenare le sue voglie nessun prencipe | che viva sotto una religione la quale ha il sommo sacerdote | armato, che tenga maggioranza sopra lui. Però nessun | re cristiano ha potuto mai sostenere la monarchia di | tutta la cristianità in sé solo, perché il Papa gli è sopra et | acconcia e guasta i suoi dissegni. 120. Poi la povera Italia e | Spagna ha dentro un diabolico Macchiavello, che infetta le | più nobili parti de la Republica e dona a credere che la Religione | sia astutia di preti e di frati per dominar il popolo | a consenso di Prencipi, che l'hanno per ruffiana di lor fraudi. Ateismo 5. Ogni setta si vanta haver | miracoli, profetie, testimonianze, martirio et argomenti | per mostrar, che è da Dio auttorizata; e stiamo allo scuro, e | tutti paremo d'un colore, filosofi e sofisti, santi et hipocriti, | principi e tiranni, religione e superstitione. Onde è nata opinione, | che non ci sia Religione, né principato, né sapienza: | ma chi può più ingannare, vincere e regnare, comunque il | faccia, fa bene. Io scrissi per questo tanti libri di filosofia e di || politica, e finalmente la Metafisica per scoprire le radici dell' | inganni. 5. Ma chi può | a suo modo fare ciò che li piace deve effettuare, e di tutti | spassi del mondo godere, perché questa è la parte de l'huomo. | Questa sentenza è di macchiavellisti, e di libertini, e calvinisti | in parte, e camina assai tra prencipi, e cortigiani, e governatori, | e giudici iniqui. E sta fondata su l'amor proprio, onde | è difficilissimo a levarla, et è pestilenza di ogni secolo, e delle | persone in communi et in singulari. 17. Questo è naturale ad ogni prencipe savio, voler saper ciò che | si fa nel suo regno, e che senza suo consenso non si possa far | cosa alcuna; e che le cose migliori sian meglio trattate. | Hor se Dio è Re sapientissimo, nulla cosella sfuge fuor de | la sua providenza, e più cura dunque tiene degl'huomini | che degl'altri animali (per non mettere in disputa del cielo | e de la terra). 42. ma al supremo Rettore, che sa per difetto de l'agricole venir | la fame, et il gioco per la lascivia del figlio del Prencipe, et | altri effetti per altre cause, dell'ordine e commodità o scommodità | dell'altre concause da precedenti cause e dispositioni, | e queste d'altre, e queste d'altre sin che arrivi al principio | e prencipe del mondo, necessariamente seque che a tal (dico) | supremo rettore e conoscitore non si dica caso l'effetto fatale, | sendo antivisto nelle sue cause. 50. ma al supremo Rettore, che sa per difetto de l'agricole venir | la fame, et il gioco per la lascivia del figlio del Prencipe, et | altri effetti per altre cause, dell'ordine e commodità o scommodità | dell'altre concause da precedenti cause e dispositioni, | e queste d'altre, e queste d'altre sin che arrivi al principio | e prencipe del mondo, necessariamente seque che a tal (dico) | supremo rettore e conoscitore non si dica caso l'effetto fatale, | sendo antivisto nelle sue cause. 50. Anzi, trovo di più che sono pur simboli naturali et appropriati | all'istitution morale, perch'è naturale usanza che, quando | uno entra in militia ( o in scola, piglia qualche segno e | renuntia alla pa vita, e dà la fe' al suo prencipe o maestro, | e questo si fa nel battesmo, e chiunque ha proposito di | farlo, si non può farlo, si salva in Christo, perché, come dissi, | non è il sacramento empiastro, ma strumento, senza il quale | Dio dà la gratia a chi si dispone e lo riceve tra suoi. 116. Dunque bisogna creder | quel che tutto il Mondo sperimentò, che vi sono diavoli et | angeli a diversi uffitii da Dio destinati, e che li Saducei erraro | assai in questo, e che Dio è causa delli beni celesti e terrestri, | poiché il Mondo è uno, et uno prencipe solo admette. 155. La bugia di legislatori e dottori e prencipi è più pernitiosa, | perché tira molti a roina. Null'huomo dunque merita fede, si | non è buono, possente d'animo e sapiente. Per questo è naturale | a noi dar credito alli patri et amici, perché credemo che | quelli sian buoni almeno con noi, e non ci vogliano ingannare. | Ma se scorgemo ignoranza in loro, poco li credemo, onde | alli medici, infirmandoci, più credemo, alli marinari navigando, | alli philosophi philosophando. 179. li prencipi politici son come | nostri fratelli magiori, e come montoni della spetie del gregge | alli quali appese Dio in collo la campana, al cui suono il gregge | si guida. Son vicarii di Dio, né ponno punire se non secondo | la regola da Dio prescripta, ch'è solo signor di noi. 180. Anzi la morte è un siggillo di vera signoria, perché li prencipi | spurij, et di fortuna, cercano sempre di estinguere li prencipi veraci, | come Iugurta faceva, et insegna di fare l'empio Macchiavello. Mon. Messia 53. Però nel tempo di Saturno, dice | Platone, si vivea secolo felice, aureo, che bastava il timore della religione | a frenar li popoli di far male. Poi seguiro li prencipi laici non | sacri, et si guastaro li secoli a poco a poco, perché chi non è sacerdote | non ha riguardo tanto a Dio, né che i popoli di lui si scandalizino; | ma il sacerdote, che più teme di mostrarsi indegno d'honore sì | divino, come humano, è migliore, e sta più nel suo offitio, ma quando | erra è caggione d'ogni male, et il suo mal'essempio basta a fare il | popolo empio e diabolico. 58. E tutti i guai | d'Israel successero per le controversie che erano tra profeti e sacerdoti | d'una parte, e tra regi e principi laici dall'altra, et come fra christiani | per guelfi e ghibellini, papali et imperiali. 59. E questo | conviene all'ottimo governo divino, perché si come il prencipe non | sacerdote è preda d'ogni heresiarca, che si fa sequela accusandolo da | tiranno, e dicendo che la legge di Dio è da lui mal intesa, o disprezzata, | et è anco antigonista de' sacerdoti boni, che li maltratta, e | piglia quelli, che a suo modo interpretano la legge; et è di poca riverenza | alli popoli, e spesso crudele, e rilassato, o licentioso. Così il | sommo sacerdote senza gladio, e signoria temporale è di poca stima, | diventa preda delli prencipi, et dice, et fa a modo loro, come li muffti | del turco, et li profeti di Iezabel, et li sacerdoti di Delfo; 60. Se il mondo fusse governato da un solo huomo, prencipe et | sacerdote, si viveria felice secolo, perché tutti i guai del mondo | nascono o dalla guerra, o dalla peste, o dalla fame, o dall'openione | contraria alla nativa religione. Questa openione diversa, che fa l'heresie | e le scisme, non può mai radicare, se non è aiutata da prencipi | contrarij, et sendo uno questo non avverria; 61. la repubblica è ben corpo, | ma il prencipe non è anima, e però non può stare se non come capo | e primo membro più degno, ma la religione è anima, la quale si | trova per tutto tutta, et in ogni parte tutta, poiché tutta la repubblica | et ogni huomo particolare ha da credere li medesimi articoli | et il medesimo Vangelio, e questo col timore, et amor di Dio e del | paradiso, et del timore dell'inferno per tutto va. 64. Dunque de iure | sempre il sacerdote fu prencipe, con ambe le potestati, ma de facto | non erano sempre obediti per le scisme, et ribellioni; et in questo | senso dice bene il Pegnata spagnolo, et altri, che tutti i prencipi furono | per violenza introdotti, chi non caminorno per la via della successione | sacerdotale, dal che naquero tanti guai. 66. Dunque per | convenire tutti sotto una fede fu necessario torre la circoncisione, e | quanto era, che particolarizava quella gente et porre l'unità del prencipato | sacerdotale, perché tutti i popoli convenissero sotto una legge, | et li governatori loro s'accordassero sotto un capo, et che questo li | potesse forzare a stare uniti: con tutte le potestà era bisogno che | instituito fusse et spirituale, e temporale, perché non sia preda d'heretici, | né de prencipi, ma solo penda da Dio solo, e signore assoluto; | et essendo agl'huomeni inacessibile, egli si è fatto huomo, et | partendosi dagli huomeni doppo bene ordinate le leggi et prencipato | suo, habbia lassato un capo retto dallo spirito suo al governo. 68. Christo fu figurato da Adamo, | da Noè, da Melchisedech, da Moise, da Samuel, da David, Abramo, | e tutti questi hebbero la potestà spirituale, e temporale, furono prencipi, | e sacerdoti del popolo loro; dunque Christo fu l'uno e l'altro. 84. Ecco David è suscitato in Christo prencipe e pastore, notando il | temporale et il spirituale che, quantunque li regi siano chiamati da | Homero pastores populorum, il che molto piace a Platone, san | Bernardo e san Chrisostomo, et dicono che tanto più savio il prencipe | deve essere del popolo quanto il pastore del gregge, et pascere sia | il medesimo che reggere in lingua greca, nondimeno sempre più il | nome di pastore è convenuto allo spirituale, et di prencipe al temporale, | et a Christo è detto Pasce eos in questo loco, et egli a Pietro: | Pasce oves meas. 90. Finalmente sempre si legge che nullo heresiarca o scismatico | ha potuto allignare, se non con l'armi di qualche prencipe, e | che Macometto crebbe per non voler li prencipi christiani obedire al | lor capo che l'univa in una republica militare contro tal peste, e che | quante fiate i prencipi christiani furo uniti, diventaro padroni | d'Asia, presero Gerosolimaa più volte, scacciaro e domaro li barbari, | et abbassaro la potenza de nemici, e sterparo li heresiarchi. 114. Dunque | è necessario tra christiani riconoscere un capo arbitro delle differenze | de' prencipi, che habbia potestà assoluta sopra di loro di costringerli | a viver bene, et armare tutti gli altri contro li dissobedienti, e sublimar | quelli che amano il publico. E se questo almeno hora non si | ritrova con fare un senato in Roma, e tutti ponersi in man del papa, | si perderà certo Italia e Spagna, che son restati christiani cattolici, et | han Francia e tutto il settentrione contro, et il turco a' fianchi di | Venetia e di Otranto. 114. E qui si chiaman David li prencipi, ma li sacerdoti dèi, et angeli. | Dunque è stoltitia pensare che essi possano giudicare li clerici, o che | habbino authorità alcuna che non sia dependente dal papa, perché | s'è vero quello d'Ezechiele: Erit rex imperans omnibus unus, nec dividentur | amplius in duo regna, chiaro è che non può essere re alcuno | nel mondo, che non dependa da quello uno; e questi divisori d'imperio | e di sacerdotio scompongono tutta la Bibbia e fanno altro capo | independente dal primo, come Dante doi soli per non fare luna | l'imperatore, e dipendente dal papa. 131. Fece Christo come un signore che tiene una nave in mare, la | quale ha patito naufragio et è fracassata, e guasta, e divisa in più capi | di governatori, però egli si mette in mare, trova la nave, le dona strada | a qual porto ha d'arrivare, mette molti maestri per insegnare li | naviganti et un soprastante a tutta la nave, lassando li prencipi che la | reggeano bene, ma donando authorità ad un solo di regger tutti, e | deponer quelli che deviano dalla via del porto. 134. Quantunque paia | grave al prencipe secolare la definitione pontificale, è obligato ad | obedirla, mentre non è heretico il pontefice né scismatico notorio; | perché, come disse Agostino, nelle cose dubbie si deve obedire al | giudice. 138. E così dichiarò Christo a santa Brigida, che la Chiesa ha | li giudici, che son i sacerdoti, li difensori, che son li prencipi, gli | agricoltori, che è la plebe, e tutti questi fanno un corpo di cui anima | è la religione evangelica, e non il re, come dice stoltamente Soto. 142. Lo stesso fanno e pensano gl'officiali e prencipi malvaggi, ma Dio la | vede e si serve di questa lor malvaggità, non da sé voluta e fatta, come pensa | Lutero, ma ordinata solo al suo fine, come il prencipe per la giustizia publica | si serve del boia non come di bono, ma bono a questo effetto, tal che, pensando | essi far contra la volontà di Dio, esseguiscono la volontà di Dio, e in questo | pensiero s'ingannano, e di questa razza di gente maliziosa intende David quando | dice: «Verumtamen propter dolos posuisti eos, deiecisti eos, dum alleviarentur»; Politici 157. Lo stesso fanno e pensano gl'officiali e prencipi malvaggi, ma Dio la | vede e si serve di questa lor malvaggità, non da sé voluta e fatta, come pensa | Lutero, ma ordinata solo al suo fine, come il prencipe per la giustizia publica | si serve del boia non come di bono, ma bono a questo effetto, tal che, pensando | essi far contra la volontà di Dio, esseguiscono la volontà di Dio, e in questo | pensiero s'ingannano, e di questa razza di gente maliziosa intende David quando | dice: «Verumtamen propter dolos posuisti eos, deiecisti eos, dum alleviarentur»; 157. Quando comparisce un gran litterato, tutti i litteratelli lo temono, e però lo | beffano tra sé, e con tal paroline appresso al prencipe sul principio, e dicono | sub specie laudis che li manca qualche cosa, che sia sciocco, che non sa vivere, | che non è polito nella grammatica e nel parlare, li spedocchiano qualche opera | o sonetto diligentemente, o simil cosa li metton contro, quanto basta a | poter seminare sopra quella poi altre bugie, perché dalla dissimilitudine de | costumi, dal parlar grave mal inteso poi lo fanno eretico, o dicono che è pericolo | trattar con persona tale, e massime ad un principe, perché li gran cervelli | buscan cose nove, e fingono che ogni novità è contraria allo stato e religione | con bestialissima asserzione, poiché le novità abbelliscono il mondo e lo stato | ampliano e magiorificano, quando non son fatte a destruzione dell'antichità | ben fondata; 163. Quando comparisce un gran litterato, tutti i litteratelli lo temono, e però lo | beffano tra sé, e con tal paroline appresso al prencipe sul principio, e dicono | sub specie laudis che li manca qualche cosa, che sia sciocco, che non sa vivere, | che non è polito nella grammatica e nel parlare, li spedocchiano qualche opera | o sonetto diligentemente, o simil cosa li metton contro, quanto basta a | poter seminare sopra quella poi altre bugie, perché dalla dissimilitudine de | costumi, dal parlar grave mal inteso poi lo fanno eretico, o dicono che è pericolo | trattar con persona tale, e massime ad un principe, perché li gran cervelli | buscan cose nove, e fingono che ogni novità è contraria allo stato e religione | con bestialissima asserzione, poiché le novità abbelliscono il mondo e lo stato | ampliano e magiorificano, quando non son fatte a destruzione dell'antichità | ben fondata; 163. questa canaglia adulatrice finge che | noceno allo stato e alla religione tutte quelle cose che non vengano da loro, e | insospettiscono di maniera il prencipe, che non osa parlare a questi filosofi né | anche di notte, come faceva Nicodemo per questa medema paura; così fecero | contra Socrate, contra Seneca, contra Origene, Gerolamo, Giustino Martire, | e contra Crisostomo, e contra i profeti e apostoli e filosofi, non che contra | i conservi loro, ed è arte antica, come prova Platone, de cortegiani e di pretendenti | lo smaccare li virtuosi. 163. Talché il prencipe fa due perdite per loro: una, che non ha strumenti da | guidar la casa e il regno e da opporse a nemici; l'altra è che vien forzato a | sublimar questa canaglia, che poi imbratta de vizii la corte, il popolo e il regno, | e chi non è atto a servizii gravi, se non a mostrarsi il primo a pigliar | l'orinale al padrone, lagnarsi con gridi e pianti quando dice che gli duole il | piede o il dente, lusingarlo, untarlo e gabarlo, e questo noce più alli prencipi | ecclesiastici che agl'altri, se bene è peste universale e offizio di Circe, che fa | l'uomini bestie, come diceva Socrate, e non di Demetra, che fa di bestie uomini. 164. Talché il prencipe fa due perdite per loro: una, che non ha strumenti da | guidar la casa e il regno e da opporse a nemici; l'altra è che vien forzato a | sublimar questa canaglia, che poi imbratta de vizii la corte, il popolo e il regno, | e chi non è atto a servizii gravi, se non a mostrarsi il primo a pigliar | l'orinale al padrone, lagnarsi con gridi e pianti quando dice che gli duole il | piede o il dente, lusingarlo, untarlo e gabarlo, e questo noce più alli prencipi | ecclesiastici che agl'altri, se bene è peste universale e offizio di Circe, che fa | l'uomini bestie, come diceva Socrate, e non di Demetra, che fa di bestie uomini. 164. Primo. Tutti i filosofi e profeti e apostoli e martiri furono perseguitati, e da | questa gente macchiavellistica occisi, essaltata o adrizzata a questo effetto dal | Senno divino, e sempre con questo famoso titolo: «Benedixit Deo et regi», | come si legge nella sacra Scrittura e nell'Apologia di Platone e di Senofonte per | Socrate, non trovandosi male nella vita loro se non virtù e bontà sospetta | allo stato malo de prencipi e cortegiani o d'altri pretendenti e statisti sendo il | contenuto verissimo, che questa gente virtuosa è più utile che viva al mondo, | tanto per il culto divino quanto per il buon governo umano, il quale deve | mirar prima al bene del tutto che delle parti, e indrizzar il tutto con le sue | parti al bene universale, Dio primo principio de gl'enti, i quali si beatificano e | han pace tornando a lui sua origine, e s'infelicitano allontanandosi; 173. Ma quando sentono che altri ama Dio oggetto commune a | loro, non vanno in ira, perché Dio è oggetto infinito sufficientissimo e lealissimo | a tutti l'amanti: però se il principe non ama lo stato per Dio intrinsicamente, | ma solo sel finge, o li pare amarlo per Dio, mai non si può sbrigare | dall'insidie de statisti, e questo avviene di raro, perché rari son quelli che non | anteponeno se stessi allo stato e a Dio, almeno interpretativamente, con modo | nascosto a loro stessi. 174. Dunque tutta è ragion di stato nell'eresie, primo occulta, ma oggi dichiarata | nei politici e libertini, e nel decreto che ogn'un muti la religione come invita il | prencipe, perché serve allo stato e non a Dio. 179. Onde si è | visto che nissun principe in Cristianità ha potuto aspirar alla monarchia | universale senza abitar nelli tabernaculi di Sem, cioè del papato. | Questo si prova anche con ragion politica: perciò che dove regna un | sacerdote sommo armato, non può nissun aspirar a regno universale, | perché quello ch'è a tutti superiore non lo lascia crescere, li move | contra i popoli de' quali egli l'animo governa. Dall'anima depende il | corpo, dal corpo l'arme, dall'arme l'Imperio e sua fortuna. Però nel | Maometesmo, dove contra natura il sacerdozio pende dal temporale, | può uno esser monarca, perché il sacerdote informa i popoli bene o | male, come vuol il principe, e fa buone le sue guerre e azioni: onde si | può dire Pythia philippizat. Mon. Francia 378. Ed esso Campanella apporta molte profezie, che | questo principe universale sarà del sangue di Pepino, del qual non è, | come si vanta, casa d'Austria. E scrisse il Campanella avanti che Dio | rinovasse in casa Borbona la gloria di Francia, non pensando a quel | che fece poi Dio. 388. Certo i principi in tanto signoreggiano, in quanto mostran depender | da Dio signor de' signori, come il Viceré in quanto mostra depender | dal Re. Or se tutti vescovi mostrassero a popoli ch'alcun principe è | contra Dio e contra la religione, non l'obbedirebbeno: anzi l'ucciderebbeno | come in tutte l'istorie è noto. Dunque il dominio sta nella | voluntà di popoli ligati tra loro e col principe col vincolo della | religione. 484. Certo i principi in tanto signoreggiano, in quanto mostran depender | da Dio signor de' signori, come il Viceré in quanto mostra depender | dal Re. Or se tutti vescovi mostrassero a popoli ch'alcun principe è | contra Dio e contra la religione, non l'obbedirebbeno: anzi l'ucciderebbeno | come in tutte l'istorie è noto. Dunque il dominio sta nella | voluntà di popoli ligati tra loro e col principe col vincolo della | religione. 484. Bisogna far conoscere a principi il contrario di quel c'han seminato, | cioè che li Francesi non combatteno contra Spagnoli per far a sé | un Imperio più crudo e più assoluto e despotico, che quel d'Austriaci, | ma per liberar la Chiesa e li principi d'Italia e d'Alemagna dalla tirannide | austriaca spagnolizata. E quante bugie insinuano a Genua, a | Venezia, alli duca e principi de Germania, al re d'Inghilterra, e al Papa | e cardinali, onde ottengono tante utilità falsamente. E ciò si vedrà | appresso in altro discorso. 508. Perché la salute di principi bassi consiste nel papato per lo più, che | non permette ch'ognun li devori ingiustamente, ma s'accommoda con | chi può aiutarli. E di più il Papa è arbitro tra principi cristiani nelle | differenze loro, et è necessario, perché nissun aspiri a sovrano Imperio | sopra tutti, ch'il Papa abbia il dominio spirituale e il regno temporale | che possiede. 538. È necessario tirar tutti principi con proponer lor interessi particolari, | ma a tutti insieme dire e giurare ch'il re di Francia non vuol un | passo di terra d'Italia, ma sol la libertà loro da Spagnoli suoi nemici, | per assicurarsi che con le forze d'Italia non abbino a soggiogare tutti, | e in particolare la Francia a loro molestissima, senza la cui depressione | non si credeno poter ascendere alla Monarchia universale, come loro | insegnò il Campanella nel libro della Monarchia di Spagna, dove dice che | solo Francia e il Papa può levar loro questa speranza. 542. Alli Veneziani bisogna proporre l'utile ch'averanno accordandosi | con Francia e con la Chiesa, e la necessità della religione a loro stato, e | la necessità del papato, dalla gioventù loro poco stimata, dopo che fra | Paolo e il Cremonino ateisti hanno insegnato la lor gioventù. E ch'il | papato è principato commune, e più d'Italiani, da cui essi sempre | hanno avuto grandi aiuti e signoria in mare e terra. Anzi, si son | aggranditi con aiutar la Chiesa, e che se ben non paresse a loro vera la | religione, non però deveno sprezzarla, sapendo che quella è il supremo | rimedio a mantener li stati, perché lega gli animi, da quali i corpi e le | fortune dipendeno. E che li popoli loro, se cominciassero a creder che | la religione è sola arte di stato per frenar i popoli, uccideriano li principi | e il Senato, né mai obbedirebbeno, stando sempre scontenti, che | né in questo mondo han bene, né speranza dell'altro. Non ci è più | gran bestialità nel principe, quanto mostrarsi empio per ruinar presto. 554. Non ci è più | gran bestialità nel principe, quanto mostrarsi empio per ruinar presto. 554. Al granduca di Toscana bisogna dire che seminano tra principi | d'Italia e Francia sempre discordia, e più tra loro, e paura anche da | Francia, perché non curino la propria salute mai, ma siano fomento | all'Imperio di Spagna. Item, ch'il Granduca sta come un uccello sotto | l'onghie dello falcone ispanico; 556. E si deve tener per certo, che tutti principi di | Italia son del medesmo parere, ma non osano alzar l'armi contra | Spagna, se non son sicuri dell'aiuto di Francia e della libertà loro da tal | aiuto. 580.

I testi del CLERP

Il CLERP si basa sui seguenti testi di Campanella:

Epilogo magno, 1598* °
Monarchia di Spagna, 1598-1600*
La città del Sole, 1601-1602*
Aforismi politici, fine del 1601*
Del senso delle cose e della magia, 1604*
L’ateismo trionfato, 1606-1607*
Monarchia del Messia, 1606-1607*
Politici e cortigiani contro filosofi e profeti, 1627*
Monarchia di Francia, 1636*

* Probabile data di redazione del testo.
° Il testo che ci è pervenuto corrisponde alla seconda redazione (1604-1609)

Le entrate del CLERP

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Achitofel
Achitofellisti
Alemagna v. anche Germania
amor proprio
anarchia
angelo
Anticristo
arbitrio, vedi libero arbitrio
aristocrazia
Aristotele
astuzia
ateismo
ateista
Calvinisti
*Calviniani
Calvino
clima
congiura
cortigiani
cristianesimo
Cristiani
Cristo
Dante Alighieri
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demonio
diavolo
dispietà
dominio
*dominio naturale
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Esdra
Europa
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Germania v. anche Alemagna
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imperio
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inferno
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*legge di Cristo
*legge di natura; legge naturale
*legge divina
legislatore
leoni
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libertà della religione
libertà di conscienza
libertà di signoria
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occasione
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papato
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politica
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principe
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teologo
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