Tommaso Campanella, La Città del Sole, p. 7

Precedente Successiva

finiti in corrispondenza alli globbi dell’altare. Vi sono sempre
accese sette lampadi nominate dalli sette pianeti.
Sopra il tempio vi stanno alcune celle nella cupoletta attorno,
e molte altre grandi sopra li chiostri, e qui abitano li
religiosi, che son da quaranta, ecc.
Vi è sopra la cupola una banderola per mostrare i venti, e
ne signano trentasei, e sanno quando spira ogni vento che stagione
porta. E qui sta anco un libro in lettere d’oro di cose
importantissime.
Ospitalario. Per tua fè, dimmi tutto il modo del governo,
ché qui t’aspettavo.
Genovese. È un principesacerdote tra loro, che s’appella
Sole, e in lingua nostra si dice Metafisico: questo è capo di
tutti in spirituale e temporale, e tutti li negozi in lui si terminano.
Ha tre prìncipi collaterali: Pon, Sin, Mor, che vuol dir:
Potestà, Sapienza e Amore.

Il Potestà ha cura delle guerre e delle paci e dell’arte militare;
è supremo nella guerra, ma non sopra Sole; ha cura
dell’offiziali guerrieri, soldati, munizioni, fortificazioni ed
espugnazioni.
Il Sapienza ha cura di tutte le scienze e delli dottori e magistrati
dell’arti liberali e meccaniche, e tiene sotto di sé tanti
offiziali quante son le scienze: ci è l’Astrologo, il Cosmografo,
il Geometra, il Loico, il Rettorico, il Grammatico, il Medico,
il Fisico, il Politico, il Morale; e tiene un libro solo, dove stan
tutte le scienze, che fa leggere a tutto il popolo ad usanza di
Pitagorici. E questo ha fatto pingere in tutte le muraglia, su
li rivellini, dentro e di fuori, tutte le scienze.

Precedente Successiva