Tommaso Campanella, Aforismi politici, p. 119

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I Giapponesi arrivano oggi alla setta degli Gentili, che negano
l’altro secolo e Dio, e però vi sono entrati i Giesuiti
con piacer loro.
Quando gli Gentili vennero ad esser ateisti (sine Deo eratis
dice S. Paulo) patiro guai assai e facilmente pigliaro il Cristianesmo.
Oggi l’Oltramontani, negata l’autorità del Papa,
negano l’opere della fede che ei gli predicò; poi negarono
la libertà di poter far bene e male; poi negarono i santi et
il peccato, e si fecero libertini; poi negarono la providenza,
poi l’immortalità, come in Transilvania molti e li politici
di Francia; finalmente negarono Iddio e fecero un libro
De tribus impostoribus.
Però necessariamente tutti oggi,
sendo politici senza politico scopo, forza è che tornino a
Dio vero per un buon predicante, e questo sarà. Così l’Affricani,
sendo divisi in mille sette, presto torneranno alla
setta del Turco o al vero Cristianesimo, ut in ARTICULIS
PROPHETALIBUS.

88. La religione nella quale il sommo sacerdote non regna
con l’arme, non può capire più principati: se non, seranno
sette d’eresie, e però i Persiani, i Turchi, i Tartari et i
Mori, sotto il sacerdozio di Macone disarmato, vivono
ogn’uno secondo l’eresia propria, senza pendere da un capo,
né può novo impero senza nova eresia in quello fondarsi.

Ma sotto il Papato, sacerdozio cristiano armato, vi è il re
Gallo, Spagnuolo, il Germano, il Veneziano, potentissimi
Signori sotto la medesima religione, senza far eresia per
l’unità del capo armato.
Perché:
89. La maggioranza del Papa giova ai Prencipi cristiani
temporali di signoria, perché agguaglia le loro differenze

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