Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 452

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alla mente da sé creata la Religione nell’intelligenza e
credenza delle cose divine, confirmata dalla conoscenza
delle cose visibili imagini di quelle; et nella memoria de
benefici fatti in darci l’essere, et delle promesse
della gloria che si può sperare da tanto Padre Dio, et de
modi ch'egli tiene in fare et disfare ciò ch'è buono per
l’universale; et nella volontà amante esso sommo Bene o
per lui ogni altra cosa ben operante: <sì che> communicando
queste potenze l’anima divina allo spirito suo, aumenti
tutte le virtù communi et le renda perfette.

[AVVERTIMENTI.
a. Il fin naturale è dolce, il violento fatto da morbi
è fastidioso: ma l’ettica - ch'imita il naturale - non è così amara nel
fine, benché sia continuo affanno a poco a poco. Quinci si vede
che l’ultima vecchiaia è una ettica, cioè distruttione dell’humido

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