Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 106

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gente savia per mutar le leggi loro di passo in passo, mettendo i
supremi officiali delli suoi fedeli, e li inferiori della stessa nazione,
come fece il duca Francesco in Siena e in Padova i Veneziani, e dove
è odiato il nome spagnolo, si mandino officiali Italiani nella fedeltà
esperti. Ma quel che si deve fare nelli regni particolari di Spagna
dirò poi.
Il primo guardiano della legge sia l’onore, il secondo l’amore, il
terzo il timore; se questi si postpongono, le cose vanno male.

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