Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 126

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sono cose perniciosissime, perché alla virtù militare <solo> si deve
attendere, e forse per questo l’armata che andò in Inghilterra l’anno 88
si perdette.
Sono però i baroni di grande aiuto al Re, che s’egli perde una
grande impresa, per mezzo delli baroni subito si può rifare, il che non
può fare il Turco, che in ogni gran rotta resta senza aiuto, non avendo
baronie che lo ristorino, come Dario vinto da Alessandro, e il Soldan
d’Egitto da Selim restaro. E se non fosse stata la emolazione tra cristiani,
l’anno 71, vinta l’armata turchesca, potevano prender Constantinopoli
e disfare il Turco. Veda dunque il Re in che giovino e in che
nuociano i baroni, e li deve tenere più presto come suoi tesorieri
d’armi e danari, che come padroni de stati, etc.
, e li può far tesorieri di
capitani ancora, facendo mettere i secondogeniti nei seminari della
virtù militare per mare e per terra, come diremo poi, e s’accattiverà i
baroni per mezzo di figli, e se ne servirà nelli bisogni, come a basso si
dirà della navigazione.

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