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Scheda volume 43 collana "Elenchos"
- 43. Gabriele Giannantoni, Dialogo socratico e nascita della dialettica nella filosofia di Platone, edizione postuma a cura di Bruno Centrone, 2005, 511 pp., 23 cm., € 60.
In alcune brevi Considerazioni su Eraclito e gli storici della filosofia, scritte in occasione della pubblicazione del IV vol. laterziano dello Zeller-Mondolfo, G. Giannantoni poneva questa “impertinente” domanda: «437 pagine per interpretare e ricostruire la personalità di un filosofo, i cui frammenti autentici […] non riempiono neppure venti pagine a stampa! E se con questo criterio dovessimo fare uno studio su Platone o Aristotele?». In realtà, veniva subito riconosciuto quanto «la vastissima bibliografia e le infinite discussioni» del libro fossero indispensabili per decifrare un pensatore «enigmatico» perfino per gli antichi, e quindi particolarmente esposto ai fraintendimenti, come l’Efesino, cui del resto si attagliava così bene lo “stile” che lui stesso aveva attribuito all’oracolo di Delfi: «non dice e non nasconde, ma accenna». Compito precipuo degli «storici moderni» era, allora quello di «ricostruire da questi accenni una mentalità, un modo di pensare che per la loro arcaicità sembrano tanto lontani da noi». Era invece, da respingere la mania “etimologica” con cui un «modernissimo», anziché interprete, si faceva emulo di un modo di vedere arcaico, che è poi quello che, almeno nel quotitidiano, più o meno inconsciamente sopravvive in noi tutti. A contrasto, Giannantoni tracciava un profilo “ideale” dello «storico autentico» della filosofia, che ha il «dovere di farsi filologo rigoroso per avvicinarsi il più possibile al mondo mentale del pensatore da lui studiato», ben sapendo che ciò «non basta ancora se non è accompagnato da una sensibilità filosofica e da una consapevolezza teoretica e storica insieme […] Di qui – concludeva – il fascino di una ricerca che, rendendoci consapevoli di una grande quantità di problemi altrimenti inavvertiti, termina in un autentico arricchimento spirituale». E’ senz’altro questo il modello a cui Giannantoni si attenne nel tempo, sia come docente che come studioso, ed è del tutto trasparente in questa sua ultima opera, frutto di una lunga riflessione sul significato cruciale del rapporto Socrate-Platone e sui tanti problemi che vi sono connessi, spesso suggeriti se non già affrontati da Guido Calogero, suo maestro. E di Calogero Giannantoni si riconosce debitore, nella misura in cui nell’orizzonte del pensiero filosofico, non solo antico, considera centrale la “questione socratica”, intesa anche come problema dell’ “origine” storica della filosofia vera e propria, probabilmente risalente proprio a Socrate. Da un serrato esame di temi caratteristici affrontati dal Platone plausibilmente “predialettico”, Giannantoni ricava argomenti decisivi sulla rilevanza filosofica della concezione socratica imperniata sul dialeghesthai. Una posizione in controtendenza la sua, soprattutto a causa di certe pregiudiziali analitiche e/o continentali, molto influenti anche tra gli antichisti, dalle quali è venuto l’incoraggiamento ad archiviare come “improponibile” una filosofia “preplatonica” (ma anche post) di carattere socratico. Il che spiega, l’accoglienza distratta agli innovativi studi di Calogero, nonché il riduzionismo ideologico quasi manicheo che inquina molte analisi della vicenda morale e politica del Socrate storico, avanzate da chi ne ignori o ne misconosca i presupposti filosofici intrinseci pur così autorevolemnte testimoniati. Sono certamente i risultati dei suoi studi, ma anche l’ interesse per la politica, a maturare in Giannantoni la profonda convinzione, ribadita in questo libro, che, con la filosofia del dialogo pienamente intesa, non importa se nata dal Socrate storico o da quello raccontato da Platone, si definisca, in Occidente, uno dei percorsi fondamentali del pensiero: quello che, vivendo di un libero esame e pubblico confronto di idee, a dispetto della sua “interpretazione etimologica”, non può prevedere di stabilire il torto o la ragione in base al possesso di un’inconfutabile “sofia”