Sommario: Raccomandato ancora il Failla che si reca a Roma per le ragioni che già si sanno, prega si faccia sapere
allo Schoppe che lui, il Campanella, non dimentica quanto gli deve, che gli è sempre devoto e che, pur potendo valersi di
Ferdinando Gonzaga, nulla mai egli tratterà se non per mezzo del suo antico patrono (Spampanato)
Nota redazionale: [Autografo]. Campanella scrive a Giovanni Fabri una lettera di raccomandazione per il Failla [Pietro
Giacomo Favilla] che si reca a Roma per ottenere il permesso per la stampa dei libri e la liberazione del suo maestro.
Chiede a Fabri anche di far sapere a Scioppio [Kaspar Schoppe] che gli è sempre amico e desidera vederlo a Napoli oppure che
gli scriva.
Fonti manoscritte: Autografo, Roma, BANLC [Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e
Corsiniana], Archivio storico, Archivio della Pia Casa degli Orfani di S. Maria in Aquiro, t.
423, f. 329
Edizioni: Amabile, Castelli, II, doc. 183, p.
54;
Spampanato, n. XLII, p. 199
Incipit: viene Favilla per la libertà e stampa: Vostra Signoria molto illustre li farà queli favori alli quali s’estende
G. Ernst, Lettere, 2010 (ed. di riferimento): p. 256