Sommario: Per timore di ritorsioni da parte degli Spagnoli, soprattutto dopo l’arresto del discepolo Tommaso Pignatelli
accusato di congiura contro il Viceré, Campanella è costretto a discolparsi di essere l’autore dell’anonimo Dialogo tra un Veneziano, uno Spagnolo e un Francese, in cui si sostengono posizioni filo-francesi,
difendendo l’operato di Richelieu, volto al bene comune della nazione, contro chi l’accusava di volere impadronirsi del
potere a danno del re (Ernst)
Nota redazionale: [Autografo]. Campanella scrive a [Filippo Colonna] per discolparsi dall’accusa di essere l’autore di un
anonimo dialogo [Dialogo tra un Veneziano, Spagnuolo e Francese, in cui si sostengono posizioni
filo-francesi, e si difende l’operato di Richelieu]. Menziona il Sant’Onofrio [Antonio Barberini, cardinale di Sant’Onofrio]
e il conte di Castelvillano [Ludovico Cattani da Diacceto].