Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 85

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Anno quinto decimo imperij Tiberii caesaris, et sub principibus sacerdotum
Anna et Caipha
. Chiaro è che all’uno, et all’altro regno
Christo, come disse la Sibilla ad Augusto, haveva da dominare; e
Tiberio fu re et sacerdote, e Herode e Caipha nella persona del
Messia regno e sacerdotio accennaro. Erra Dante grassamente, quando
dice che il papa non deve havere dominio temporale, perché del
rettaggio i figli di Levi furono essenti, perché non è levitico sacerdote
il papa, ma melchisedecchio.
Et questo punto non considerato fa
errar Covarruvio, Soto, Marsilio, e gli heretici oltramontani, et con
un di loro io disputando lo forzai a dire che il papa era sacerdote
secondo Aron per diffendere la loro perfidia, cosa stoltissima reprobata
da san Paolo con lunga disputa; e certo, se Christo era secondo
Melchisedech, et antiquitatore di Aron, non ha potuto, né dovuto
lassar altro sacerdotio alla Chiesa, che quel fu il suo. XIII. Secondo
tutti i rabini, è promesso nella Sacra Scrittura al Messia il dominio
spirituale, e temporale di tutto l’universo; dunque Christo fu assoluto
re dell’uno e dell’altro regno. Né si può dire, come alcuni theologi
vogliono, che questo dominio temporale sarà solo nel secondo
avvento, perché all’hora non è temporale, ma in un attimo si fa, et
transferisce in cielo.
e la Scrittura parla di molte guerre, signorie, et

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