Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 44

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VI
Se ci può tra Cristiani
essere Monarchia universale
altra che il Papa,
e come si debba trattar con lui

Sì come provai con ragione divina, ora provo per ragione politica
che in cristianità non ci può esser monarchia universale che non sia
dependente dal Papa, perché in vero dovunque si trova un principe il
quale abbia un altro sopra di sé, che regni con sola religione, non che
con armi, come è il Papa, giammai può arrivare alla monarchia universale,
perché ogni cosa che tenta li viene rotta in mano dal superiore,
perché la religione o vera o falsa sempre ha vinto quando ha
credito, perché lega gli animi, onde pendono i corpi e le spade e le
lingue, che sono strumenti d’imperio.

Ecco Cesare, in Roma creandosi i consoli, vedeva che veniva il
sacerdote e diceva: Sunt vitio creati, e subito erano deposti. E
volendosi combattere, se il pullario diceva che i polli non avevano
beccato bene, non si combatteva, e disponevano a lor modo. Egli,
che aveva animo di farsi monarca, si forzò in ogni modo contro
Catone suo concorrente con tutte l’arti di farsi eleggere pontefice
massimo, e poi fattosi il fondamento nella religione, mutando l’anno
per più sua riverenza, prese gli officii che con armi s’amministrano e
beneficò i soldati in modo che per lui contro la patria s’armaro e

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