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CCXIV. Censura del De admirandis da parte di Sebastiano De Paolis (luglio 1619)

ASUR, Index, Protocolli CC, Registrum Magistri Segretarii Magdaleni, ff. 557r-v e 578r.

Documento non datato, ma risalente al luglio 1619, come si evince dal decreto della Congregazione dell’Indice del 19 luglio 1619.

Censura eius libri, qui Julius Caesar Vaninus inscribitur. Liber hic agit de admirandis naturae Reginae, Deaeque mortalium arcanis fuit impressus Lutetiae anno Domini 1616. Auctor appellatur Julius Caesar Vaninus, qui non videtur hereticus cum nihil asserat contra fidem, et omnia a se scripta (ut patet ex verbis positis in fine huius libri) Romano Pontifici corrigenda subijciat. Multa tamen scripsit, quae si omisisset, maturiores et utiliores fructus edidisset.

P.a 12 et 13 et alibi appellat Coelum divinum Animal, quod asseri non potest cum animatum non sit.

P.a 91 agens de fluviorum generatione incipit a sententia Salomonis, quod habeant originem a mari, contra quem affert sententiam Athei loquentis sic: Quemadmodum Atheum hesterna die sum allocutus ad convertendum eum, ut dici solet ad Rusticanos Apuliae incolas qui demirabatur quomodo Salomon sapientissimus dijudicetur, cum eius omnes Commentarij nec ratiunculae umbram prae se ferant, sed Populares dumtaxat sententiolas, et cupidineos versiculos omni dicendi lepore destitutos, quae cum necessaria non sint, et parum bene de sententia et sapientia Salomonis loquantur, sunt omnino delenda.

P.a 93 habet sic: Aliter opinionem Salomonis ab errore vindicare non possum. Hoc etiam male sonat, videtur enim concedere Salomonem errasse circa fluviorum generationem.

P.a 119 affert aliquid de Veneris usu in Juvenibus sic etiam p.a 159, 255, 298, 351, 434, 493, 475, 474, 486 obscene loquitur et a p.a 311 usque ad 331 agit de titillatione et tactu sed non modeste quae quia causam peccandi praebere possunt ideo sunt expungenda una cum Dialogo 39 qui est de procreatione Masculi et foeminae propter eandem causam.

P.a 192 dicit quod homo non generat hominem quia a Deo Anima infunditur, quod est omnino falsum secundum communem opinionem.

P.a 339 dicit homines impelli ad vitia a semine, a coeuntium imaginatione, ab educatione, a Syderum influxu, aeris intemperie, et a cibis, quae omnia explicat usque ad p.am 349 hoc autem hominis libertati repugnat. Inter alia p.a 348 hoc unum dicit ex alimentis malitiam et probitatem provenire, unde infert, ideo Nautas, Muliones, Aurigas, Baiulos, Vectores ubique pessimos esse, quia crassiori utuntur cibo.

A p.a 352 usque ad 362 affert loca scripturae quae ex sententia Athei male declarat, cuius explicationem licet ipse reijciat, quia tamen non videntur esse ad rem, et utilia, ideo tollenda sunt.

Dialogo 52 locutiones et responsa oraculorum attribuit potius Intelligentijs divinis, quam Daemonibus quod est contra communem opinionem.

Pa. 387 Varietatem Religionum, et sectarum refert in Coelos ut in causam, et ita coelestia corpora pro mortalium beneficio Religiones aedificare. Quaproter infert cum Coelorum influxus cessabit, lex labefactari incipiet donec ad nihilum redigatur, et sic totum Dialogum de Oraculis tollerem. Nam ibi etiam dicit ex Cardano Religiones esse opus stellarum ut p.a 386, et inferius subdit a corporibus coelestibus, quibus ex Dei mandato intelligentiae praesunt, Leges originem ducere, incrementum et interitum. Quae licet non ex persona propria referat, quia tamen non sunt utilia, et male sonant ideo delerem.

P.a 390 dicit quod fantasia Coelo subijcitur, et immutantur, et insurgunt novae Religiones cum potentissimae apparent Planetarum coniunctiones, hoc autem est omnino falsum.

Illud etiam non placet quod affert a p.a 450 de Sancti Viti curatione a morsu canis. Talem enim curationem fabellam primum putat esse. Deinde in maris virtutem refert, et non in Sancti Viti intercessionem. Omitto brevitatis causa loca Macchiavelli et Cardani, quos et laudat. Unde existimarem quod si liber hic purgari commode possit divulgaretur, sin minus suspenderetur.

Ego Sebastianus de Paulis.

Censura del libro scritto da Giulio Cesare Vanini De admirandis naturae reginae, deaeque mortalium arcanis stampato a Parigi nel 1616. L’autore, che si chiama Giulio Cesare Vanini, non sembra essere eretico poiché non asserisce nulla contro la fede e sottopone (come risulta dalle parole poste alla conclusione del testo) tutte le cose da lui scritte alla revisione del romano pontefice. Tuttavia egli ha scritto molte cose che, se avesse omesso, avrebbe prodotto frutti più maturi e più utili.

A pp. 12 e 13 e altrove definisce il cielo divino animale; cosa che non può essere sostenuta, non essendo il cielo animato.

A p. 91 trattando della generazione dei fiumi prende l’avvio dalla sentenza di Salomene secondo cui essi hanno origine dal mare e contro di lui adduce la sentenza di un ateo e scrive così: «Ieri ho parlato con un ateo (per convertirlo, come suol dirsi tra i contadini delle Puglie), il quale si meravigliava che Salomone fosse giudicato sapientissimo, giacché tutti i suoi Commentarij non presentano neppure l’ombra di una pur debole razionalità, ma solo proverbiucoli popolari e versetti lascivi destituiti di ogni eleganza formale»; cose che non essendo necessarie ed essendo oltretutto poco benevole nei confronti dell’opinione e della sapienza di Salomone, sono interamente da omettere.

A p. 93 dice: «Diversamente non mi è possibile riscattare l’opinione di Salomone dall’accusa di errore». Anche questa affermazione suona male, poiché sembra ammettere che Salomone fosse in errore in materia di generazione dei fiumi.

A p. 119 riporta qualcosa sull’uso della venere nei giovani e altrettanto fa a pp. 159, 255, 298, 351, 434, 493, 475, 474, 486, ove porla in termini osceni e da p. 311 fino a p. 331 tratta del titillamento e del tatto ma non con cautela, per cui le cose che possono offrire occasione di peccato sono da espungere e per la stessa ragione è da espungere tutto il Dial. xxxix, che concerne la procreazione del maschio e della femmina.

A p. 192 afferma che l’uomo non genera l’uomo, perché l’anima è infusa da Dio; ciò che è del tutto falso secondo la comune opinione.

A p. 339 dice che gli uomini sono spinti al vizio dal seme, dalla immaginazione dei genitori uniti nell’amplesso, dalla educazione, dagli influssi siderei, dallo stato dell’aria, e dai cibi e spiega tutto ciò a p. 349; ma è cosa che ripugna alla libertà dell’uomo. Tra l’altro a p. 348 indica come unica causa della cattiveria e della bontà gli alimenti per cui accade che i marinai, i piloti, i cocchieri, i facchini e i carrettieri sono dovunque pessimi, perché consumano cibi troppo grassi.

A p. 352 e fino a p. 362 riporta luoghi della scrittura che, sulla base dell’opinione di atei, recita malamente e, sebbene respinga la loro spiegazione, tuttavia scrive cose che non sembrano essere aderenti alla realtà, né utili e che, perciò, sono da eliminare.

Nel Dial. lii attribuisce ai demoni piuttosto che alle Intelligenze divine le affermazioni e i responsi degli oracoli e ciò è contro l’opinione comune.

A p. 387 riferisce alle influenze celesti, come cause, la varietà delle religioni e delle sette e così ritiene che i corpi celesti diano vita alle religioni per il bene degli uomini. Ne deduce che quando verrà meno l’influsso celeste, la legge [cristiana] comincerà a decadere finché non si estinguerà del tutto; sicché espungerei tutto il Dialolo sugli oracoli. In esso, infatti, dice anche, seguendo Cardano, che le religioni sono opera delle stelle, come fa a p. 386 e più giù aggiunge che le Leggi [i. e. le religioni], alle quali per mandato di Dio sono preposte le Intelligenze, traggono origine, sviluppo e morte dai corpi celesti. Cose che, sebbene dette a titolo personale, sono da espellere per essere inutili e male sonanti.

A p. 390 afferma che la fantasia è soggetta al cielo e che le nuove religioni mutano e sorgono allorché si verificano potentissime congiunzioni di pianeti; cosa che è del tutto falsa.

Non piace neppure ciò che afferma a p. 450 intorno alla cura di S. Vito dal morso del cani. Infatti, dapprima egli reputa tale cura una favola; poi la attribuisce alla potenza del mare e non alla intercessione di S. Vito. Ometto per brevità i luoghi di Macchiavelli e di Cardano da lui elogiati. Per cui stimerei che questo libro sia divulgato, a condizione che possa essere corretto, o altrimenti che sia sospeso.

Sebastiano de Paolis.

 

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Indice

I. Procuratio facta per ill.um Comitem Castri (Monteroni, 23 ottobre 1563).

II. Quietatio pro Magnifico Joanne Baptista Vanini (Lecce, 22 agosto 1569).

III. Pro Honorabili Magistro Antonio Martio de Casali Montoroni (Lecce, 1° aprile 1573).

IV. Atto notarile (Lecce, 20 giugno 1581).

V. Pro magnifico Philippo de Andrea (Lecce, 5 dicembre 1583).

VI. Copia Commissionis (Gallipoli, 12 giugno 1584).

VII. Donazione di Alessandro Gattinara (Atri, 26 ottobre 1585).

VIII. Pro Domino Joanne Vannini de Trisano Ligurie (Lecce, 11 agosto 1587).

IX. Intrumentum dotale pro Antonio Marra Terre Casarani (Taurisano, 12 settembre 1594).

X. Venditio (Ugento, 24 maggio 1603).

XI. Venditio (Ugento, 24 maggio 1603).

XII. Venditio (Ugento, 24 maggio 1603).

XIII. Alphabetum di Fuochi databile al 1596.

XIV. Alphabetum dei Fuochi del 1643.

XV. Numerazione dei Fuochi del 1643

XVI. Disputa di Argotti con Annibale Balsamo (Cremona, 19 aprile 1593).

XVII. Laurea di Bartolomeo Argotti (Roma, 13 giugno 1593).

XVIII. Acta Visitationum Henrici Silvij (Cremona, 14 agosto 1599).

XIX. Commissione pro invenienda veritate (Cremona, 18 agosto 1599).

XX. Protesta dei frati del chiostro di S. Bartolomeo (Cremona, maggio 1600).

XXI. Domenico Pinelli a Elia Carnevalio (Roma, 27 maggio 1600).

XXII. Domenico Pinelli ai frati del convento di Cremona (Roma, 9 giugno 1600).

XXIII. Ordine del Card. Pinelli (Cremona, 25 giugno 1600).

XXIV. Atto di sottomissione di Argotti (Alessandria, 27 giugno 1600).

XXV. Condono di Enrico Silvio (Alessandria, 27 giugno 1600).

XXVI. Domenico Pinelli ad Elia Carnevalio (Roma, 2 ottobre 1600).

XXVII. Nomina di Argotti a reggente (Cremona, 12 maggio 1602).

XXVIII. Non gravetur (Roma, 8 gennaio 1611).

XXIX. Annullamento del Non gravetur (Roma, 29 gennaio 1611).

XXX. Argotti Primus Socius del Generale (Anno 1613).

XXXI. Morte di Argotti (Perugia 14 gennaio 1615).

XXXII. Necrologio di Argotti (Genova, gennaio 1625).

XXXIII. Carmina latina.

XXXIV. Eiusdem ad eundem.

XXXV. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XXXVI. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XXXVII. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XXXVIII. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XXXIX. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XL. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XLI. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XLII. Sonetto di Giovanni Maria Ginocchio.

XLIII. Giuramento della laurea (Napoli, 1° giugno 1606).

XLIV. Procuratio pro Iulio Cesare Vanini (Napoli, 20 giugno 1606).

XLV. Procuratio pro Iulio Cesare Vannini (Napoli, 12 settembre 1607).

XLVI. Albarano per Anibale Cavallo d’Ugento (Taurisano, 26 8[bre 160]7).

XLVII. Pro Pomponio Scarciglia (Napoli, 16 maggio 1608).

XLVIII. Donatio pro Pomponio Scarciglia (Napoli, 20 giugno 1608).

XLIX. Notizie desunte da Francesco Voerzio da Cherasco.

L. Litterae familiares di Enrico Silvio (Roma, 20 agosto 1609).

LI. Regestum Henrici Sylvii (28 gennaio 1612).

LII. Petizione di due carmelitani (Venezia, febbraio 1612).

LIII. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 17 febbraio 1612).

LIV. Dudley Carleton a Salisbury (Venezia, 17 Febbraio 1612).

LV. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 18 marzo 1612).

LVI. Dudley Carleton a John Chamberlain (Venezia 9 maggio 1612).

LVII. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 25 maggio 1612).

LVIII. Dudley Carleton a Sua Maestà Giacomo I (Venezia, 25 maggio 1612).

LIX. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra 21 giugno 1612).

LX. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 27 giugno 1612).

LXI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 12 luglio 1612).

LXII. Thomas Albery a William Trumbull (Londra, 26 luglio 1612).

LXIII. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 30 luglio 1612 ).

LXIV. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 2 agosto 1612).

LXV. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 2 agosto 1612).

LXVI. Guido Bentivoglio a Scipione Borghese (Bruxelles, 4 agosto 1612).

LXVII. Tobias Matthew a Thomas Lake (Bishopthorpe, 8 agosto 1612).

LXVIII. Pedro de Zúñiga a Filippo III (Londra, 10 agosto 1612).

LXIX. Dudley Carleton a John Chamberlain (Venezia, 24 agosto 1612).

LXX. Scipione Borghese a Roberto Ubaldini (Roma 28 agosto 1612).

LXXI. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 30 agosto 1612).

LXXII. Congregazione del Santo Uffizio (6 settembre 1612).

LXXIII. Scipione Borghese a Roberto Ubaldini (Roma, 26 settembre 1612).

LXXIV. Congregazione del Santo Uffizio (27 settembre 1612).

LXXV. Giulio Cesare Vanini a Dudley Carleton (Lambeth, 9 ottobre 1612).

LXXVI. Giulio Cesare Vanini a Isaac Wake (Lambeth, 9 ottobre 1612).

LXXVII. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 25 ottobre 1612).

LXXVIII. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 25 ottobre 1612).

LXXIX. Isaac Wake a Dudley Carleton (Londra, 5 decembre 1612).

LXXX. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Roma, 20 dicembre 1612).

LXXXI. John Chamberlain to Dudley Carleton (Londra, 24 gennaio 1613).

LXXXII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'Assessore Marcello Filonardi (Roma, 23 gennaio 1613).

LXXXIII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 24 gennaio 1613).

LXXXIV. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 5 marzo 1613).

LXXXV. Giovan Francesco Biondi a Dudley Carleton (Londra 17 marzo 1613).

LXXXVI. John Chamberlain to Dudley Carleton (Lambeth, 21 marzo 1613).

LXXXVII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore Marcello Filonardi (Roma, 10 aprile 1613).

LXXXVIII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 11 aprile 1613).

LXXXIX. Gregorio Spinola a Giovanni Maria Ginocchio (S. Margherita di Marassi, 23 maggio 1613).

XC. Permesso di stampa (Londra, 17 giugno 1613).

XCI. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 14 agosto 1613).

XCII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 22 agosto 1613).

XCIII. Giovanni Garzia Millini a don Alonso de Velasco (Roma, 10 settembre 1613).

XCIV. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 13 settembre 1613).

XCV. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 8 ottobre 1613).

XCVI. Congregazione del Santo Uffizio. Nota di Marcello Filonardi (Roma, 30 ottobre 1613).

XCVII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 31 ottobre 1613).

XCVIII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore Marcello Filonardi (Roma, 6 novembre 1613).

XCIX. Congregazione del Santo Uffizio. (Roma, 7 novembre 1613).

C. Jerónimo Gracián de la madre de dios (Londra, novembre 1613).

CI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 5 dicembre 1613).

CII. Dudley Carleton a John Chamberlain (Venezia, 3 gennaio 1614).

CIII. Diego Sarmiento de Acuña al Papa Paolo V (Londra, 4 febbraio 1614).

CIV. George Abbot a James Montagu (Lambeth, 4 febbraio 1614).

CV. Thomas Lake a Dudley Carleton (Royston, 6 febbraio 1614).

CVI. Diego Sarmiento de Acuña a Giovanni Garzia Millini (Londra, 7 febbraio 1614).

CVII. Diego Sarmiento al Re Filippo III (Londra, 12 febbraio 1614).

CVIII. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 13 febbraio 1614).

CIX. Declaratio Julii Caesaris Itali (15 febbraio 1614).

CX. Examinatio secunda Julii Caesaris (15 febbraio 1614).

CXI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra 20 febbraio 1614).

CXII. Roberto Ubaldini a Giovanni Garzia Millini (Parigi, 25 febbraio 1614).

CXIII. Giovan Francesco Biondi a Dudley Carleton (Londra, 28 febbraio 1614).

CXIV. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 28 febbraio 1614 ).

CXV. Dudley Carleton a Thomas Lake (Venezia 28 febbraio 1614).

CXVI. Dudley Carleton a John Chamberlain (Venezia, 7 marzo 1614).

CXVII. Dudley Carleton a Thomas Lake (Venezia, 14 marzo 1614).

CXVIII. Diego Sarmiento de Acuña a Filippo III (Londra, 17 marzo 1614).

CXIX. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 20 marzo 1614).

CXX. George Abbot a William Trumbull (Lambeth, 20 marzo 1614).

CXXI. Dudley Carletton a John Chamberlain (Venezia, 21 marzo 1614).

CXXII. Giovanni Garzia Millini a Diego Sarmineto de Acuña (Roma, 22 marzo 1614).

CXXIII. Dudley Carleton a Giovan Francesco Biondi (Venezia 14 marzo 1614).

CXXIV. Declaration of Signor Constantino (25/26 marzo 1614).

CXXV. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 26 marzo 1614).

CXXVI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 27 marzo 1614).

CXXVII. George Abbot a Dudley Carleton (Lambeth, 9 aprile 1614).

CXXVIII. Guido Bentivoglio a Diego Sarmiento de Acuña (Bruxelles, 15 aprile 1614).

CXXIX. Diego Sarmiento de Acuña al Marchese de Guadaleste (Londra, 17 aprile 1614).

CXXX. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 24 aprile 1614).

CXXXI. Dudley Carleton a Ercole Salice (Venezia, 29 aprile 1614).

CXXXII. Diego Sarmiento de Acuña a Guido Bentivoglio (Londra, 1° maggio 1614).

CXXXIII. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia, 1° maggio 1614).

CXXXIV. Diego Sarmiento de Acuña a Giovanni Garzia Millini (Londra, 15 maggio 1614).

CXXXV. Diego Sarmiento de Acuña al Marchese de Guadaleste (Londra, 15 maggio 1614).

CXXXVI. Diego Sarmiento de Acuña a Francisco De Castro (Londra, 17 maggio 1614).

CXXXVII. Guido Bentivoglio a Diego Sarmiento de Acuña (Bruxelles, 27 maggio 1614).

CXXXVIII. Dudley Carleton a George Abbot (Venezia 13 giugno 1614).

CXXXIX. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore (Roma, 25 giugno 1614).

CXL. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 26 giugno 1614).

CXLI. George Abbot a William Trumbull (Lambeth, 27 giugno 1614).

CXLII. Roberto Ubaldini al Giovanni Garzia Millini (Parigi, 31 luglio 1614).

CXLIII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore Paolo Emilio Filonardi (Roma, 27 agosto 1614).

CXLIV. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 28 agosto 1614).

CXLV. Diego Sarmiento de Acuña a Paolo V (Londra, 14 settembre 1614).

CXLVI. Memoriale di don Ascanio Baliani per Sua Santità (Londra, 14 settembre 1614).

CXLVII. Roberto Ubaldini a Giovanni Garzia Millini (Parigi, 14 ottobre 1614).

CXLVIII. Congregazione del Santo Uffizio. Nota dell'assessore Paolo Emilio Filonardi (Roma, 14 gennaio 1615).

CXLIX. Congregazione del Santo Uffizio. Esame del Memoriale di Ascanio Baliani (Roma, 15 gennaio 1615).

CL. Decreto del Senato (Genova, 19 gennaio 1615).

CLI. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 5 marzo 1615).

CLII. Congregazione del Santo Uffizio. (Roma, 26 marzo 1615).

CLIII. Approbatio ecclesiastica dell'Amphitheatrum (Lione, 4 giugno 1615).

CLIV. Approbatio civile dell'Amphitheatrum (Lione 6 giugno 1615).

CLV. Approbatio ecclesiastica dell'Amphitheatrum (Lione 23 giugno 1615).

CLVI. Approbatio civile dell'Amphitheatrum (Lione 23 giugno 1615).

CLVII. Carmen congratulatorium di Jean Gontier.

CLVIII. Carmen congratulatorium di Johann Scheffer.

CLIX. Carmen congratulatorium di F. V.

CLX. Carmen congratulatorium di vital Carles.

CLXI. Carmen congratulatorium di Gabriel de Prades.

CLXII. Congregazione del Santo Uffizio. (Roma, 21 luglio 1615).

CLXIII. Roberto Ubaldini a Scipione Borghese (Parigi, 27 agosto 1615).

CLXIV. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 24 settembre 1615).

CLXV. capi d'accusa contro il Foscarini (Venezia, 22 gennaio 1616).

CLXVI. Capi d'accusa contro Foscarini (Venezia, 22 gennaio 1616).

CLXVII Deposizione di Lunardo Michelini (Venezia, 23 febbraio 1616).

CLXVIII. Deposizione di Lunardo Michelini (Venezia, 23 febbraio 1616).

CLXIX. Deposizione di Giulio Forti (Venezia, 25 marzo 1616).

CLXX. Approbatio ecclesiastica del De admirandis (Parigi 20 maggio 1616).

CLXXI. Carmen congratulatorium di Grégoire Certain.

CLXXII. Carmen congratulatorium di Ponce Privat.

CLXXIII. Typographus Lectori.

CLXXIV. Estratto del privilegio del re.

CLXXV. Liber Conclusionum (Parigi, 1° ottobre 1616).

CLXXVI. John Chamberlain a Dudley Carleton (Londra, 28 gennaio 1617).

CLXXVII. Giovanni Battista Lionello al Doge e al Senato (Londra, 6 febbraio 1617).

CLXXVIII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 12 gennaio 1617).

CLXXIX. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 22 febbraio 1617).

CLXXX. Congregazione del Santo Uffizio, Visita alle carceri del Santo Uffizio (Roma, 20 marzo 1617).

CLXXXI. Paolo Emilio Sfondrati a Paolo Vicari da Garessio (Tivoli, 22 ottobre 1617).

CLXXXII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 19 dicembre 1617).

CLXXXIII. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 31 gennaio 1618).

CLXXXIV. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 14 marzo 1618).

CLXXXV. Congregazione del Santo Uffizio (Roma, 6 settembre 1618).

CLXXXVI. Noviziato di gregorio Spinola (Genova, 23 settembre 1603).

CLXXXVII. Falcultas suscipiendi lauream (Roma, 16 settembre 1611).

CLXXXVIII. Magister de gratia (1625).

CLXXXIX. Sentenza di morte (Tolosa, sabato 9 febbraio 1619).

CXC. Annali manoscritti dell'hotel de ville di Tolosa (Registrata sotto l'anno 1618, ma redatta nel 1619).

CXCI. Esecuzione di Lucilio (Tolosa, 9 febbraio 1619).

CXCII. Ruolo delle forniture (Tolosa, 26 marzo 1619).

CXCIII. Ruolo delle giornate lavorative (Tolosa, 11 aprile 1619).

CXCIV. Sinodo pasquale 1619 in Tolosa (Tolosa, 16 aprile 1619).

CXCV. Conto della mercanzia (Tolosa, 2 settembre 1619).

CXCVI. Sentenza del Parlamento di Tolosa per la visita dei librai (Tolosa, sabato 26 ottobre 1619).

CXCVII. Ispezioni presso i librai (Tolosa, 30 ottobre 1619).

CXCVIII. Ispezioni presso i librai (Tolosa, 7 novembre 1619).

CXCIX. Esame, soppressione e correzione di libri (Tolosa, 11 novembre 1619).

CC. Soppressione di libri (Tolosa 12 novembre 1619).

CCI. Restituzione di libri (Tolosa, 16 novembre 1619).

CCII. Esame, soppressione e correzione di libri (Tolosa, 17 dicembre 1619).

CCIII. Restituzione di libri (Tolosa 19 dicembre 1619).

CCIV. Sopressione di libri (Tolosa, 19 dicembre 1619).

CCV. Correzione e restituzione di libri (Tolosa, 18 febbraio 1620).

CCVI. de Barthès a Jean de Rudèle (Parigi, 10 giugno 1620).

CCVII. Liber conclusionum Sacrae Facultatis Theologicae Parisiensis (Parigi, 13 giugno 1620).

CCVIII. De Barthès a Jean de Rudèle (Parigi 21 giugno 1620).

CCIX. Jean Dupuy a Jean de Rudèle (Luglio 1620).

CCX. De La Gorrée a Jean de Rudèle (Luglio 1620).

CCXI. Nicolas de Mauléon a Jean de Rudèle (Luglio 1620).

CCXII. Esame di Gabriel Pelissier (Luglio 1620).

CCXIII. Censura del De admirandis da parte di Camillo Cesari (agosto-settembre 1618).

CCXIV. Censura del De admirandis da parte di Sebastiano De Paolis (luglio 1619).

CCXV. Censura del De admirandis da parte di Nicola Modaffari (giugno 1620).

CCXVI. Congregazione dell'Indice (2 aprile 1618).

CCXVII. Congregazione dell'Indice (7 settembre 1618).

CCXVIII. Congregazione dell'Indice (19 luglio 1619).

CCXIX. Congregazione dell'Indice (31 gennaio 1620).

CCXX. Congregazione dell'Indice (3 luglio 1620).

CCXXI. Jean de Rudèle condanna le opere di Vanini (Tolosa, 16 luglio 1620).

CCXXII. Divieto di Vendita (Tolosa 13 agosto 1620).

CCXXIII. Annali dell'Hotel de ville di Tolosa: Chronique 291 (Tolosa, 1620).