Sommario: Rifatta la storia de’ casi di Calabria e dell’orrenda sua prigionia, ripromette miracoli e profezie,
aggiungendo un altro non breve elenco di nuove imprese che compirebbe in venticinque mesi; pena la vita, e per dare una
prova del suo valore, elenca le opere fin allora composte. Narra ciò che ripeterà nella lettera seguente intorno al diavolo
fintosi angelo, ed accenna alle rivelazioni divine consecutive per cui egli si paragona a san Giovanni e Mosè. Lo si faccia
venire a Roma, perché è disposto ad affrontare il rogo ove venga meno a quanto dà da sperare. Alla qual condizione non è
improbabile che lo si lascerà partire (Spampanato)
Nota redazionale: [Copia]. Campanella scrive al cardinal Farnese [Odoardo Farnese], ricorda le sue vicissitudini in Calabria
e la sua orribile prigionia e accusa lo scomunicato fiscale don Luigi Sciarava [Luis Xarafa del Castillo] di aver intentato
il processo solo sulla base delle parole di fra’ Dionisio [Ponzio]. Promette miracoli e profezie, aggiungendo un lungo
elenco di nuove imprese che compirebbe in venticinque mesi; pena la vita, e per dare una prova del suo valore, elenca le
opere fin allora composte. Chiede che lo si faccia venire a Roma, perché è disposto ad affrontare il rogo se venisse meno a
quanto promette. Conclude con la dichiarazione di non aver notizie di Monsignore di Civitaducale [Giovanni Giorgio de
Padilla].