Scheda informativa lettera n. 17
Titolo: Agli Arciduchi Ferdinando e Massimiliano Ernesto d’Austria in Graz
Sommario: Lo Schoppe consegnerà loro i libri del Campanella e mostrerà le lettere da questo dirette a Paolo V e Filippo III, dalle quali avranno notizie delle proposte e promesse fatte non solo, ma potranno anche accertarsi come sia infondata l’accusa di voler usurpare il regno, e che dal prigioniero fu inventata l’eresia per salvarsi dalla taccia di ribellione. Ora per la loro autorevole intercessione il filosofo spera di avere dal pontefice o dal re quel che non ha potuto ottenere lui direttamene (Spampanato)
Nota redazionale: [Scritta tra la fine di aprile e metà maggio 1607]. Lettera indirizzata agli arciduchi d’Austria [Ferdinando e Massimiliano Ernesto] a cui è affidata la salvezza della comunità cristiana. Campanella ricorda le opere da lui scritte con lo stesso intento: la Monarchia del Re Cattolico, gli Articoli profetali, i Discorsi ai prìncipi d’Italia, la Regina di Scozia scritto contro gli inglesi e in favore degli spagnoli, il Dialogo politico contro Luterani e Calvinisti scritto a vantaggio della casa d’Austria contro le sette. Lo Scioppe [Kaspar Schoppe] consegnerà loro i libri del Campanella e mostrerà le lettere da questo dirette a Paolo V e Filippo III, dalle quali avranno non solo notizie delle proposte e promesse fatte , ma potranno anche accertarsi come sia infondata l’accusa di voler usurpare il regno, aggiunge che il prigioniero [fra Dionisio Ponzio] che inventò l’eresia per salvarsi dall’accusa di ribellione, è fuggito in Turchia. Ora per la loro autorevole intercessione il filosofo spera di avere dal pontefice o dal re quel che non ha potuto ottenere lui direttamente.
Data: fine di aprile - metà di maggio 1607
Fonti manoscritte: Napoli, BN [Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III»], cod. XIII.
D. 81, ff. 11v-12v
Edizioni: Centofanti, pp. 99-103; Spampanato, n. XIV, pp. 88-92
Incipit: Quoniam reipublicae Christianae salus omnis in invictissima piissimaque familia vestra versatur,
G. Ernst, Lettere, 2010 (ed. di riferimento): pp. 104-107