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Scheda informativa lettera n. 37

Titolo: A Galileo Galilei in Firenze

Lingua: latino
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Sommario: L’onore, il nome e le lodi di Galileo sempre dureranno, perché all’Italia, oramai non più maestra delle genti, Galileo non solo restituisce il vanto de’ pitagorici, richiamandone in vita le dottrine, ma col suo splendore offusca la gloria di tutto il mondo (Spampanato)

Nota redazionale: [Copia]. Afferma di aver letto in due ore il Sidereus Nuncius [trasmesso dall’amico Antonio Persio], tesse le lodi di Galilei [conosciuto a Padova nel 1592] e analizza le prime scoperte compiute con il telescopio. Copernico [Niccolò Copernico] e Ticone [Tycho Brahe] sono inevitabilmente caduti in errore perché non avevano a disposizione lo strumento inventato da Galilei. Si dispiace di non aver potuto leggere il libretto prima della conclusione della Metafisica. Ribadisce la validità dei principi di [Bernardino] Telesio anche alla luce delle nuove scoperte. Conferma le lodi a Galilei che onora l’Italia e restituisce il vanto ai Pitagorici perché “Italiae nostrae” oramai non ha più il primato nelle scienze. Aristotele era diventato l’oracolo dei filosofi; Omero dei Poeti, Tolomeo degli astronomi, Ippocrate dei medici e dopo che il primato delle arti supreme è passato a spagnoli e tedeschi gli stessi poeti nostri ignorano le virtù d’Italia, eccezion fatte per Campanella stesso nel sonetto All’Italia. Ricorda che Telesio ha spazzato via Aristotele; Virgilio e Dante hanno offuscato Omero e l’Italia ha trovato il suo Ippocrate in Celso e in astrologia Cardano [Girolamo Cardano] ha travolto gli arabi. Suggerisce a Galilei di stare attento a non cedere la gloria a Ticone come accadde a Colombo [Cristoforo Colombo] che dopo aver scoperto il Mondo Nuovo ne cedette il dominio agli spagnoli e il nome ai fiorentini. Entrambi fiorentini: Amerigo [Vespucci] ha dato il suo nome al nuovo mondo e così Galilei lo darà al nuovo mondo celeste. Menziona le sue opere Sulla filosofia dei Pitagorici, la Metafisica, Sui segnali della morte del mondo per fuoco. Definisce puerile la spiegazione della scintillazione di Copernico e Aristotele. Si sofferma sulla struttura della Via Lattea confrontando le teorie di Alberto Magno nelle Meteore e quella di Aristotele.

Destinazione: Firenze
Destinazioni
Provenienza: Napoli
Provenienze

Data: 13 gennaio 1611

Destinatario: Galilei, Galileo
Destinatari

Fonti manoscritte: Copia, Firenze, BNC [Biblioteca Nazionale Centrale], Galileiani 54, ff. 66-68

Edizioni: Berti 1871, pp. 2163-2170; Spampanato, n. XXXI, pp. 163-169

Incipit: Sidereum nuncium, quae recens vidisti in coelo arcana Dei, «neque non licet homini loqui», narrantem, duabus horis iocundissime audivi; atqui

G. Ernst, Lettere, 2010 (ed. di riferimento): pp. 189-194

Testo della lettera

Schede storico-bibliografiche