Sommario: Il memoriale, preceduto da una lunga lettera di accompagnamento sottoscritta da un nobile spagnolo, ma in
verità opera anch’essa del prigioniero, testimonia del persistente legame di Campanella con la casa medicea e la sua
costante speranza in un aiuto da parte dei granduchi, elogiati per il favore concesso alle scienze e alla rinascita degli
studi platonici. Se già in giovinezza Campanella si era rivolto a Ferdinando I, e una delle ultime lettere sarà per
Ferdinando II, qui ricordando anche le mirabili scoperte galileiane, si rivolge a Cosimo II, chiedendo protezione e favore
al granduca di Firenze, vista come «refugio de tutte le muse e conserva de tutte le virtù» (Ernst)
Nota redazionale: [Copia di una lettera di accompagnamento firmata da un nobile spagnolo ma in realtà dello stesso
Campanella]. Il filosofo scrive un lungo memoriale che invia al Granduca Cosimo II de’ Medici. Esprime la costante speranza
in un aiuto da parte dei granduchi, elogiati per il favore concesso alle scienze e alla rinascita degli studi platonici.
Ricordando anche le mirabili scoperte galileiane, si rivolge a Cosimo II, chiedendo protezione e favore al granduca di
Firenze, vista come “refugio de tutte le muse e conserva de tutte le virtù”.